Krier, Léon
Livio Sacchi
Architetto e teorico dell'architettura lussemburghese, nato a Lussemburgo il 7 aprile 1946. Dopo gli studi alla Technische Hochschule di Stoccarda (1967-68), si è trasferito [...] 'intelligenza della storia della città europea e delle sue consolidate tipologie, nella critica dell'eredità del movimentomoderno, nel confronto con la tradizione classicista precedente l'avvento della rivoluzione industriale, nel riesame delle aree ...
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Architetto e storico dell'architettura, nato a Orta (Novara) il 25 settembre 1923. Si è laureato in architettura a Roma e subito dopo ha iniziato la sua attività universitaria e professionale. Ha insegnato [...] l'architetto (1984).
La sua collocazione culturale e professionale, in linea con i princìpi e le tematiche del MovimentoModerno in architettura, lo hanno condotto fin dall'inizio ad analizzare e studiare la problematica dei rapporti tra le esigenze ...
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ROGERS, Ernesto Nathan
Manfredo TAFURI
Architetto, nato a Trieste il 16 marzo 1909; laureatosi presso il Politecnico di Milano nel 1932, nello stesso anno fondò, insieme a G.L. Banfi, L.B. di Belgioioso [...] lotta per una più sana e democratica espressione di vita associata e nella fedeltà ai principi metodologici del movimentomoderno. Scritti principali di R.: A. Perret, Milano 1955; Esperienza dell'architettura, Torino 1958.
Bibl.: M. Labò-R. Pane ...
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VAN EYCK, Aldo
Lamberto Rossi
Architetto e intellettuale olandese, nato a Driebergen il 16 marzo 1918. Nel 1942 si laurea al Politecnico di Zurigo. È espressione di quell'etica critico-anarchica che [...] CIAM (Congressi Internazionali di Architettura) e, consapevole della crisi ormai irreversibile del MovimentoModerno, è tra i fondatori del Team x, il movimento di revisione dell'idea di moderno in chiave storicista (A. e P. Smithson, G. De Carlo, G ...
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LURÇAT, André
Pia Pascalino
Architetto, nato a Bruyères (Vosgi) il 27 agosto 1894, morto a Sceaux il 12 luglio 1970. Con Le Corbusier e Mallet Stevens è tra i massimi esponenti del razionalismo francese. [...] alla speranza di risolvere vasti problemi urbanistici-residenziali in corrispondenza di nuove realtà sociali. È una delle ipotesi principali del movimentomoderno che L. ha sostenuto con una serie di studi e disegni sulla città e l'habitat tra cui il ...
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UTZON, Jørn
Lamberto Rossi
Architetto danese, nato a Copenaghen il 9 aprile 1918, ove ha studiato frequentando l'Accademia Reale di Belle Arti. Ha acquisito una notevole fama internazionale per aver [...] ma coerente carica formale, rappresenta una delle tendenze preminenti dell'International Style successive alla crisi del MovimentoModerno e del Funzionalismo.
Bibl.: P. Drew, Third generation. The changing meaning of architecture, Londra 1972 ...
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GIBBERD, Frederick
Manfredo TAFURI
Architetto, nato il 7 gennaio 1908 a Coventry. Laureatosi presso la scuola di Birmingham, sin dall'inizio della sua attività aderì al movimentomoderno, esplicando [...] all'interno della tradizione nazionale, tentando di eliminare i dati più aspramente polemici che caratterizzavano la lotta per il movimentomoderno in quegli anni, ed a ciò il G. ha dedicato anche la sua opera maggiore teorica (The architecture of ...
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Termine usato per connotare la condizione antropologica e culturale conseguente alla crisi e all’asserito tramonto della modernità nelle società del capitalismo maturo, entrate circa dagli anni 1960 in [...] è una tendenza critica, promossa nel 1961 da P. Johnson, nei confronti degli assunti del razionalismo o del cosiddetto MovimentoModerno (il concetto di funzione, la flessibilità distributiva, la pianta libera ecc.). I testi di P. Blake (Form follows ...
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Architetto nederlandese (Utrecht 1888 - ivi 1964). Fu esponente di De Stijl , i cui codici sintattici e ideali tradusse nei suoi mobili, speccialmente nella celebre sedia Rood Blauwe (1917-18). Come designer [...] sperimentazione usando, oltre al legno, tubi metallici, fogli di fibra e di alluminio stampato. I principi del movimentomoderno (pianta libera, piani svetrati, rifiuto dell'elemento decorativo) informano anche le sue opere del dopoguerra: case Stoop ...
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Architetto statunitense (Cleveland, Ohio, 1906 - New Canaan, Connecticut, 2005). Allievo di L. Mies van der Rohe, si è progressivamente affrancato da quella sorta di ''limitazioni'' proprie delle teorie [...] connota a tal punto l'opera di J., da dividere la critica nel collocarlo, alternativamente, tra i maestri del MovimentoModerno o tra i padri dell'American postmodern style. Una sensibile ricerca della forma, nel continuo tentativo di affermare una ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
modernismo
s. m. [der. di moderno]. – Tendenza al rinnovamento e alla riforma di idee, metodi, ecc., che si vogliono adeguare a esigenze moderne: il m. dà impulso al progresso; raro con sign. generico, è usato soprattutto come denominazione...