VIOLENZA
Giovanni Jervis
Birgitta Nedelmann
Luciano Pellicani
Psicologia sociale
di Giovanni Jervis
Definizione
In senso lato si designa come violenza un'alterazione del corso naturale degli eventi, [...] : e cioè, di volta in volta, all'aiuto estemporaneo delle forze dell'ordine, a figure e ruoli come il difensore civico e destinata a diventare la più potente arma spirituale dei movimenti rivoluzionari del XX secolo. Secondo Marx ed Engels ...
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Africanismo
Basil Davidson
sommario: 1. Significati e origini del concetto. 2. Il movimento panafricano. 3. La maturità scientifica. 4. Questioni metodologiche. 5. Idee e programmi di unità continentale. [...] mondiale dei Negri e la costituzione di un movimento comune senza mai perdere di vista le specificità dei singoli aspetti" (cit. in Langley, 1973, p. 312).
L'idea di un'unificazione acquistò forza dopo la seconda guerra mondiale, che aveva minato ...
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Leadership
Luciano Cavalli
Il concetto di leadership
La parola e il concetto
Il concetto di leadership viene oggi impiegato, anche in sede scientifica, per un tipo di relazione sociale che ha il più [...] fra capo e massa, prima di compiere, sempre movendo da Freud, la famosa e contestata ricerca sulla " fatto comprendere che la convinzione del leader è alla base della sua forza di suggestione sul gruppo. E la riflessione sul carisma, da Weber ...
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Tecnocrazia
Domenico Fisichella
SOMMARIO: 1. Il rischio dell'ambiguità concettuale. 2. L'economia come discrimine. 3. I precursori. 4. Tre rivoluzioni industriali. 5. Caratteri strutturali e funzionali. [...] natura rimane sostanzialmente immota, nel secondo è messa in movimento. Da qui la conseguenza che viene spesso tratta. L che l'aspirante al potere se ne impadronisce con la forza, sia essa regolamentata, conforme a norme stabilite (successione tra ...
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Movimenti non-violenti
Anna Anfossi
La non-violenza: cenni storici
I movimenti non-violenti e lo stesso dibattito sul concetto di non-violenza sono fenomeni che hanno un rilievo sociopolitico nel mondo [...] validità della sua adesione e disposto a impegnarsi, anche a costo di sacrifici personali. Questo è un punto di forza per il movimento, ma è anche un vincolo a non venir meno alle aspettative dei partecipanti; assicura coesione, ma può ostacolare o ...
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Nazione
Anthony D. Smith
Introduzione
Il termine 'nazione' compare per la prima volta nella lingua latina: i Romani designavano come 'nationes' le tribù distanti e selvagge, ma riservavano per sé l'appellativo [...] qualcosa di temporaneo o superficiale. Molti di essi sono riemersi dopo anni di silenzio forzato, in particolare nell'ex Unione Sovietica. I movimenti indipendentistici baschi e catalani, scozzesi e fiamminghi, serbi e croati, curdi e armeni, ucraini ...
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COLOMBO, Luigi
Giuseppe Ignesti
Nacque a Milano il 15 apr. 1886 da Francesco e Maria Leveni. Nel 1904, appena diciottenne, fu chiamato a far parte, in qualità di segretario, della giunta diocesana di [...] del lavoro solo ai problemi religiosi.
Tale forzato mutamento nei programmi dell'Azione cattolica non ss., 552; G. Rossini, Banche cattoliche sotto il fascismo, in Il movimento cattolico nel periodo fascista, Roma 1966, pp. 5-166 (partic. le ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento all’organismo umano: a. F. muscolare,...
tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, al n. 3 b); t. la tenda, con movimento...