BOEZIO, Anicio Manlio Torquato Severino
Claudio Leonardi
Nacque a Roma verso il 480. Suo padre, Flavio Narsete Manlio Boezio, console nel 487, morì quando il figlio non aveva ancora compiuto la sua [...] ruotare lei stessa coinvolgendo gli altri nel suo moto, giocasse deliberatamente a far ruotare gli altri. Seneca molto da vicino il movimento di pensiero del Gorgia di Platone, alcuni particolari derivano da un commentatore anteriore a Olimpiodoro ...
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Boezio Anicio Manlio Torquato Severino (Roma 480 ca - Pavia 524 o 526) filosofo e letterato latino. Educato a Roma secondo il modello retorico-filosofico della classicità, completò gli studi ad Atene e ricoprì importanti cariche alla corte di Teodorico. Accusato di tradimento, venne imprigionato e condannato ... ...
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Filosofo latino (n. Roma 480 ca
m. 524).
Una vita di onori e una tragica fine
Nato nella nobile famiglia degli Anici, s’impose molto presto negli studi, tanto da meritare già nel 505 le lodi di Cassiodoro. Giovanissimo divenne questore e patrizio, nel 510 console e nel 522 magister officiorum. Nonostante ... ...
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Filosofo (Roma 480 circa - Pavia 526 o, secondo la tradizione, 524), della nobile famiglia degli Anici. Presto s'occupò di studî, meritando nel 505 le lodi di Cassiodoro. Giovanissimo, fu questore e patrizio, nel 510 console; nel 522 magister officiorum. Nonostante il favore sovrano, egli era segretamente ... ...
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Francesco Tateo
Filosofo e letterato romano, discendente dalla nobile gente Anicia, vissuto fra il V e il VI secolo durante la dominazione ostrogota in Italia.
La condizione sociale e la rinomata dottrina lo sollevarono ad alte cariche politiche e gli procurarono il favore di Teodorico, il quale se ... ...
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Nacque in Roma, forse nel 480 d. C. o poco più tardi. Apparteneva al ramo dei Boëthii della illustre famiglia degli Anicii. Morto suo padre, forse fu accolto in casa dall'amico Quinto Aurelio Simmaco e ivi educato. Più tardi sposò la figlia di Simmaco, Rusticiana. S'occupò presto di studî, tanto che ... ...
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BRUNO, Giordano (Philippus Brunus Nolanus; Iordanus Brunus Nolanus, il Nolano)
Giovanni Aquilecchia
Nacque a Nola, nel Regno di Napoli, nel gennaio o febbraio 1548, figlio di Giovanni Bruno, uomo d'arme, [...] ne deriva l'affermazione dell'infinito effetto della causa infinita, nonché l'interpretazione prammatica di quei si corrompe; circa il moto della terra; circa la definizione degli astri come angeli; circa l'attribuzione di un'anima sensitiva e ...
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BOCCADIFERRO, Ludovico
Antonio Rotondò
Nacque a Bologna da antica e illustre famiglia nel 1482, figlio del giureconsulto Girolamo e della imolese Apollonia Nordolia.
Poco si sa della sua prima giovinezza [...] Pomponazzi, rifiutandone nettamente la interpretazione del moto celeste. Che una diversa interpretazione della risulta dalle date di stampa, nessuna di queste opere fu pubblicata in vita dall'autore. Il testo che esse danno deriva dalle recollectae ...
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GALLUPPI, Pasquale
Mario Di Napoli
Nacque a Tropea il 2 apr. 1770 dal matrimonio fra i cugini Vincenzo e Lucrezia Galluppi, appartenenti rispettivamente al ramo siciliano e al ramo calabrese della famiglia, [...] kantiano, e ne deriva la necessità del principio trascendente, deducibile secondo il principio di causalità. È quindi la prestava servizio nella guardia regia, nel corso del moto cosentino che avrebbe successivamente richiamato invano in Calabria i ...
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deriva
s. f. [dal fr. dérive; v. derivare2]. – 1. Trascinamento, da parte di una massa fluida in movimento, di un corpo galleggiante o immerso in essa, rispetto a una superficie fissa (fondo marino, superficie terrestre). Con sign. specifici:...
moto2
mòto2 s. m. [lat. mōtus -us, der. di movēre «muovere»]. – 1. L’atto, il fatto, l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione a un’altra; si contrappone a quiete ed è sinon. di movimento, a cui è però preferito...