KARADAǦ (A. T., 88-89)
Guillaume de Jerphanion
Ǧ Monte dell'Anatolia, situato a circa 75 km. a SE. di Conia; s'innalza dall'altipiano della Licaonia fino a 2170 m. Sul versante settentrionale vi sono [...] si ripopolò e si arricchì di nuove costruzioni. Sopravvenuti i Selgiuchidi (circa 1072), parecchie chiese furono trasformate in moschee: allora la città alta era musulmana, la cíttà bassa cristiana. È incerto il tempo dell'abbandono: ora nella ...
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PAVIMENTO
A. Bagnera
Lungo tutto il corso del Medioevo si perpetuarono in larga misura le tecniche tradizionali di pavimentazione degli edifici pubblici e privati ereditate dall'Antichità e la decorazione [...] .A Samarra (836-883), i p. di cortili e stanze sia dei palazzi, come il Qaṣr al-Jass o l'edificio annesso alla moschea di Abū Dulaf, sia delle case più modeste, erano in mattonelle di cotto di dimensione variabile. Un ampio uso di p. in laterizio ...
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Iperonimo (dal gr. ypér «sopra» e ónoma «nome») è un termine tecnico, coniato da Lyons (1963; per una parziale revisione, cfr. Lyons 1977) per indicare una parola dal significato più ampio di quello di [...] della Linea 5, «La Repubblica» 5 dicembre 2008)
(8) Spesso si sente dire che in Italia ci sono ottocento moschee, ma non è esattamente così. Le moschee «vere» sono tre, a Roma, a Catania e a Segrate. Poi ci sono ex garage, cascine, sottoscala, cinema ...
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torri
Fabrizio Di Marco
Costruzioni a sviluppo verticale
Le costruzioni molto alte, sviluppate verticalmente, rappresentano una tipologia costante nell’evoluzione storica dell’architettura e dell’ingegneria. [...] torri nolari, da Nola, dove si diceva fossero comparse le prime campane). Nelle moschee troviamo i minareti, altissime torri cilindriche: caratteristico quello della moschea di Samarra, in Iraq, con una rampa esterna a spirale che richiama la mitica ...
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Stato dell’Asia sud-occidentale, confinante per via di terra con l’Armenia, l’Azerbaigian e il Turkmenistan a N (dove, peraltro, il limite è fornito per un tratto anche dal Mar Caspio), l’Afghanistan e [...] senso monumentale e si fece largo uso della decorazione in mosaico ceramico (mausoleo di Oljaitu 1304-13 a Sulṭāniyya, moschee di Tabriz, 1310-20, di Forumad, 1320 e di Varamin). Si introdussero motivi e iconografie estremo-orientali (peonia, fenice ...
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Stato dell’Asia sud-occidentale, che comprende la parte centrale della Penisola Arabica, di cui occupa la parte maggiore di territorio. Confina a N con Giordania, Iraq e Kuwait, a SE con Qatar, Emirati [...] . all’inizio del 20°), sono oggetto di restauri conservativi e adattamenti alle nuove esigenze abitative. Nuove moschee reinterpretano elementi e stili tradizionali (tipiche quelle dell’architetto egiziano A. Wahed El-Wakil a Gedda). Parallelamente ...
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(gr. ῾Ρόδος) Isola della Grecia (1404 km2 con 117.000 ab. ca.), nel Mare Egeo, la più grande del Dodecaneso (Sporadi meridionali), con uno sviluppo costiero di 400 km circa. Posta a circa 20 km a S della [...] con l’aggiunta di minareti (Ss. Apostoli, S. Spirito, 14° sec.; S. Trinità, 15° sec.); furono erette nuove moschee, bagni, fontane e cimiteri. Nel resto dell’isola notevoli alcuni castelli e chiese di campagna con pitture bizantine; le costruzioni ...
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Nome della regione meridionale asiatica (circa 4.400.000 km2) limitata, a N, dal grande arco montuoso del Himalaya e protesa, a S, nell’Oceano Indiano con la penisola triangolare del Deccan e con l’isola [...] Sikri, città di arenaria rossa costruita e abbandonata nel giro di pochi anni, fra il 1569 e il 1585. Molte moschee furono elevate nel Sind, nel Gujarat, nel Kathiawar, mescolando insieme elementi locali e di derivazione persiana: le decorazioni di ...
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TABRĪZ (A. T., 92)
Giuseppe Caraci
Z È il capoluogo dell'Azerbaigian persiano e una delle più notevoli città della Persia, appena inferiore per numero di abitanti alla capitale. Il centro abitato, ch'è [...] salienti della città: la scarsezza di edifici monumentali (v'è tuttavia, oltre la cittadella [ark] un certo numero di moschee d'interesse architettonico e artistico, come quella di Giahān-Shāh), l'irregolarità della sua pianta e la sua stessa enorme ...
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LUKA Città della Bosnia (Iugoslavia), la seconda per numero di abitanti; capoluogo del banato del Vrbas. Il nome deriva per la prima parte indubbiamente dai bagni (serbocroato banja) di acque solforose, [...] cattolici, quello del 1895 rispettivamente 7524, 2775 e 2882.
Anche i più notevoli monumenti di Bania Luka sono musulmani: le moschee (in numero di 45 prima della guerra), fra le quali emerge la Ferhadija, costruita da Ferhad Pascià nel 1527, dotata ...
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moschea
moschèa s. f. [dal fr. mosquée, inteso come «profumata», alteraz., secondo mosc «muschio», dello spagn. mezquita (v. meschita)]. – Edificio del culto musulmano che, secondo la tradizione, deriverebbe la sua prima forma architettonica...
mega-moschea
(mega moschea), s. f. Moschea di enormi dimensioni. ◆ «Ma non scherziamo nemmeno – spiega il sindaco [di Carmagnola, Angelo Elia], che sta per perdere la pazienza, o forse l’ha già persa – quel signore è venuto una volta con una...