Nel diritto romano, antiche consuetudini, di matrice per lo più rituale, che regolavano ogni aspetto della vita cittadina, tanto sul piano religioso quanto su quello profano. Per lungo tempo rappresentarono l’unica fonte del diritto ed erano tramandati oralmente, di generazione in generazione, con la convinzione che solo attività compiute nello scrupoloso rispetto di essi potessero acquisire un qualche ...
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Diritto
Bruno Paradisi
di Bruno Paradisi
Diritto
sommario: 1. Considerazioni preliminari. 2. Distinzione nella trattazione del diritto nel XX secolo. 3. Rapporto tra morale e diritto. 4. Il positivismo [...] Medioevo e si continuava a fare dai pratici, seguaci di quel mos italicus nel quale appunto si era espresso il metodo che aveva più avanzato di formazione dello Stato quanto essi osservavano nel mosmaiorum, deve aver avuto il suo peso. Anche l'idea ...
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GRIBALDI MOFFA, Matteo
Diego Quaglioni
Nacque a Chieri ai primi del Cinquecento, secondogenito di Giovanni e di Maria dei marchesi di Ceva. Discendente da una famiglia patrizia imparentata con le casate [...] La denuncia dell'ignoranza della storia e degli errores maiorum è impietosa; altissimo è l'elogio della filologia umanistica , ibid., 3, pp. 41-69; G. Astuti, Mos Italicus e mos Gallicus nei dialoghi "de iuris interpretibus" di Alberico Gentili, ...
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PETRA, Carlo
Dario Luongo
– Nato a Vastogirardi il 24 novembre 1629 da Vincenzo e Settimia Filonardi, si laureò in utroque iure ad appena sedici anni. Nella professione forense conseguì subito notevoli [...] Ritus primus, n. 42, p. 37). Il «Ritus» non era che il «mos vetustior, & firmior» (ibid., n. 43, p. 38). Rilievi accompagnati dalla Regni primi regis cineribus a Neapolitana Urbe ad Basilicum Maiorum tumulum paraenesis, Neapoli 1668, n. 89, p. ...
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