Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] degli anni 1976-1986, a cura di A.M. Mioni & M.A. Cortelazzo, Roma, Bulzoni, pp. 237-255.
Mortara Garavelli, Bice (1979), Il filo del discorso. Corso di linguistica applicata, Torino, Giappichelli.
Motsch, Wolfgang (hrsg. von) (1987), Satz ...
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Il testo descrittivo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macro atto linguistico (ossia di una azione [...] -180.
Manzotti, Emilio (2009), La descrizione. Un profilo linguistico e concettuale, «Nuova secondaria» 4, pp. 19-40.
Mortara Garavelli, Bice (1988), Manuale di retorica, Milano, Bompiani.
Schwarze, Christoph (1982), “Quel ramo del lago di Como”: uno ...
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Le iscrizioni e le lapidi rientrano nelle «scritture d’apparato» (Petrucci 1986) e si distinguono, tanto per il diverso supporto materiale (la pietra o il bronzo), quanto sul piano linguistico e testuale, [...] (a cura di) (2007), Lontano dal fronte. Monumenti e ricordi della Grande Guerra nel Senese, Siena, Nuova Immagine.
Mortara Garavelli, Bice (1988), Tipologia dei testi. Textsorten, in Lexikon der Romanistischen Linguistik (LRL), hrsg. von G. Holtus, M ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] dei segni linguistici, «Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani» 11, pp. 167-179.
Mortara Garavelli, Bice (2001), Le parole e la giustizia. Divagazioni grammaticali e retoriche su testi giuridici italiani, Torino ...
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Antonomasia (dal gr. antí «al posto di» e ónoma «nome») è un termine tecnico della retorica, che indica sia una figura discorsiva sia un insieme di tropi, attraverso cui un nome proprio o un nome comune [...] per indicare un appellativo (ad es., quel giovane Achille). È dunque possibile, come è stato messo in evidenza (Mortara Garavelli 1997), che le possibilità dell’antonomasia si moltiplichino a seconda del rapporto nome comune - nome proprio come è ...
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Per definizione, le interrogative retoriche sono frasi che presentano caratteristiche formali tipiche delle frasi interrogative (➔ interrogative dirette; ➔ interrogative indirette), ma che non hanno lo [...] voi: che fareste? (dalla Arringa in difesa del re Luigi XVI recitata da Raymond de Sèze il 26 dicembre 1792, cit. in Mortara Garavelli 2001: 207)
e nel linguaggio politico:
(22) Ma dove? Ma in che paese? Ma di cosa parliamo? (intervento del senatore ...
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Tradizionalmente considerata un tropo, la sineddoche (dal gr. synekdokhḗ, da syn «con, insieme» e ekdékhomai «ricevo, prendo», che i latini traducono con conceptio, intellectio) è una figura retorica che [...] e uomini] si mettono nelle condizioni dei fachiri, cioè respingono il dolore (Ennio Flaiano 1988: 391; cfr. Mortara Garavelli 1993: 47)
Nell’italiano contemporaneo, la sineddoche sembra rivitalizzarsi, come altre figure retoriche, in funzione dei ...
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I verba dicendi (espressione grammaticale latina che significa alla lettera «verbi del [o di] dire», analoga ad altre come verba iubendi «verbi del comandare») sono ➔ verbi che indicano azioni o processi [...] può essere introdotto da tre tipi di verbi, tutti collegati in qualche misura con la significazione di azioni linguistiche (cfr. Mortara Garavelli 1995).
Il primo tipo è costituito dai verba dicendi in senso proprio, quelli che significano un atto di ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...] participio presente persiste solo nella lingua giuridica, dove peraltro rappresenta un arcaismo: istante «colui che presenta l’istanza» (Mortara Garavelli 2001).
2.2.5Nomi d’azione. Il nome ottenuto mediante conversione da un verbo si forma perlopiù ...
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In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] , e a volte come vere e proprie formule, se non come ➔ cliché che evidenziano una sorta di «conformismo volontario» (Mortara Garavelli 2001: 17).
Se ne trovano in vari ambiti: nel linguaggio dell’informatica quanto in quello della politica e dell ...
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business center
loc. s.le m. inv. Edificio, o settore di edificio, destinato a ospitare uffici e sedi di rappresentanza per attività imprenditoriali. ◆ Il nuovo piano industriale [dell’aeroporto di Bologna] prevede, inoltre, l’espansione del...
mortaio
mortàio (ant. mortaro) s. m. [lat. mortarium, con il sign. 1, da cui derivano gli altri per somiglianza di forma]. – 1. Recipiente di metallo, pietra dura, marmo, legno, vetro, porcellana, usato in cucina, in farmacia e nei laboratorî...