Città agricola della Sicilia meridionale, nella provincia di Agrigento, disposta ad anfiteatro fra ridenti colline nell'alta valle del Naro, a 470 m. s. m. Conta 30.513 ab.: il comune, del quale è capoluogo, ne conta 31.085. Fu già feudo dei Bonanno, del cui castello rimangono ancora i ruderi. Il territorio del comune (kmq. 57,30) è coltivato a cereali, mandorli ed ulivi. Stazione ferroviaria delle ...
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Paese della Sicilia meridionale, nella provincia di Agrigento, posto su di un'altura, a 3 km. dalla riva destra del Platani, a 390 m. s. m. Conta 6682 ab. ed è capoluogo d'un comune agricolo vasto 36 kmq. e coltivato a cereali e vigna. Gli abitanti del comune sono 6704. Vi si trova un'importante zolfara. Il paese è di recente origine e sorse nella seconda metà del sec. XVII per opera del feudatario ...
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Comune agricolo della Sicilia settentrionale nella provincia di Messina. Il centro capoluogo è situato a 126 km. da Messina, sulla ferrovia per Palermo, su di una collina a 302 m. s. m. e conta 4405 ab. (il suo vasto comune, kmq. 222,64, ne conta 5839). Il territorio è in gran parte occupato da boschi e pascoli, residuo dell'antico bosco di Caronia che dette il nome al tratto della catena litoranea ...
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Città agricola della Sicilia centrale, nella provincia di Catania, alle falde sud-occidentali dell'Etna, a 513 m. s. m. e a 4 km. dalla riva sinistra del Simeto, con 21.246 ab. Il fertile territorio del suo comune (kmq. 70,29) è coltivato a cereali, viti, olivi e agrumi particolarmente pregiati. Un tempo vi prosperò anche la coltivazione del cotone, poi abbandonata. Nelle adiacenze vi sono interessanti ...
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Nacque ad Ajaccio il 15 ag. 1769, morì a Longwood, nell'isola di S. Elena, il 5 maggio 1821; figlio di Carlo e Letizia Ramolino. Collegiale ad Autun, Brienne, Parigi, fu poi luogotenente d'artiglieria [...] (1785) e tentò in seguito la fortuna politica e militare in Corsica (nel 1791 era capo-battaglione della guardia nazionale ad Ajaccio, nel febbr. 1793 condusse il suo battaglione di guardie nazionali nella ...
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Nacque nel 1475, morì nel 1550. Napoletano, discepolo del Pontano, familiare di Alessandro VI, fu più tardi ai servigi di Bartolomeo d'Alviano, di cui cantò in carmi latini le gesta vittoriose. Godé la [...] protezione di Paolo III, di cui esaltò la liberalità, la magnanimità e l'attività edilizia. Dal 1544 fu vescovo di Massa Lubrense. Al papa Farnese dedicò le Historiae de bellis Italicis (ancora inedite ...
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WADELAI (A. T., 109-110-111)
Attilio Mori
Villaggio dell'Alto Nilo posto su un'altura della riva destra del fiume a 2° 50′ lat. N. e 31° 55′ long. E., a circa 60 km. dalla sua defluenza dal Lago Alberto. [...] Fu visitato per primo da R. Gessi in occasione della sua circumnavigazione del Lago Alberto (1876). Durante la sollevazione mahdista Emin Bey vi trasferì da Lado la sede del governo della provincia Equatoriale ...
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Piccola città della Sicilia centrale, già capoluogo di circondario, nella provincia di Agrigento da cui dista 37 km. verso N.-NO. La città giace su un piano alle falde meridionali del M. Rose a 503 m. s. m. e conta 4686 ab. Sorta, a quanto si ripete, ai tempi e per opera di Gerone tiranno di Siracusa, fu già un centro cospicuo, distrutto durante le aspre contese fra i Luna e i Perollo che culminarono ...
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Paese e comune agricolo della Sicilia centrale (provincia di Enna) posto sulla sommità di un'altura nel versante orientale dei M. Erei a 840 m. s. m., con 7154 abitanti (il comune ha un'area di 207,69 kmq. e 7598 ab.). Il paese, forse di origine araba, sorse in prossimità dell'antica Herbita, di cui si ritrovarono avanzi. Al tempo della dominazione normanna vi si stabilì una colonia lombarda, che pare ...
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GAVORRANO (A. T., 24-25-26)
Attilio Mori
Paese della Maremma Toscana, nella provincia di Grosseto, posto su di un'altura, diramazione del Monte Calvo, a 273 m. s. m., dominante il Golfo di Follonica, [...] da cui dista 12 km. Il paese conta (1921) 1315 ab., ma ìl suo vasto comune (250,05 kmq.) ne contava 11.763 nel 1921, saliti a 13.305 nel 1931: è infatti in via di incremento per le miniere di pirite scoperte ...
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dulce et decorum est pro patria mori
(lat. «è dolce e bello morire per la patria»). – Noto verso delle Odi di Orazio (III, 2, 13), spesso citato per risvegliare l’amor di patria o per esaltare il sacrificio di chi per la patria ha dato la...