Biologia
Presenza in una popolazione di due o più genotipi per un dato carattere, o anche l’esistenza di una variazione fenotipica in una popolazione. Si parla di p. genetico quando un carattere mendeliano [...] , come, per es., variazioni negli introni o nelle sequenze ripetute che non vengono tradotte (p. del DNA).
P. morfologico
È stato studiato in vari generi di piante (Plectritis, Primula, Lythrum, Narcissus, Oxalis, Oenothera, Trifolium). Nella fig. 1 ...
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Linguistica
In riferimento ai sistemi di scrittura, si dice scrittura lineare ogni sistema grafico adoperante segni a sviluppo l. non interpretabili come pittogrammi; in particolare, in archeologia si [...] l’operatore Af(x) = [f(x)]2.
Medicina
In medicina costituzionalistica, viene definito tipo lineare uno dei due tipi morfologici fondamentali della classificazione di C. Stockard, il quale distingue un tipo l. (corrispondente al longitipo di G. Viola ...
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SANGUE (lat. sanguis; gr. αἷμα; fr. sang; sp. sangre; ted. Blut; ingl. blood)
Ettore REMOTTI
Adolfo FERRATA
Leone LATTES
Rodolfo MARGARIA
Agostino PALMERINI
Mario DONATI
Nino BABONI
Il sangue dei [...] differenziali che il sangue presenta lungo la serie dei Vertebrati, pur entro lo schema fondamentale comune.
Sotto l'aspetto morfologico, le emazie dei Mammiferi, ridotte come sono ad una goccia di emoglobina, ci appaiono il termine ultimo di una ...
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GENITALE, APPARATO
Antonio PENSA
Silvestro BAGLIONI
Agostino PALMERINI
Giuseppe BOLOGNESI
. È rappresentato dal complesso degli organi che sono deputati alla funzione della generazione.
Anatomia. [...] più sviluppato nel maschio, di cui è caratteristica la barba. La voce assume nel maschio, in rapporto al maggior sviluppo morfologico della laringe, con la pubertà (muta della voce), un registro più basso e un timbro più forte. Tutte queste funzioni ...
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VIOLONCELLO
Francesco VATIELLI
Mario CORTI
. Strumento musicale a corde, suonato con l'arco. Apparve dopo diversi anni del violino, alla cui famiglia appartiene, assumendone in proporzione tutte le [...] .
I primi modelli del violoncello dovevano essere di maggiori proporzioni che gli attuali, pur avendo modificato quei particolari morfologici che li distinguevano dai bassi di viola, come le fasce più basse e le spalle non spioventi, ma arcuate ...
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JABERG, Karl
Linguista svizzero, nato il 24 aprile 1877. Compì gli studî universitarî a Berna, Firenze e Parigi e si laureò nel 1901. Libero docente a Zurigo nel 1906, dal 1907 professore di filologia [...] als Forschungsinstrument, Halle 1928 (v. anche Geografia linguistica). Nuovi punti di vista dischiudono anche i suoi studî morfologici (v. specialmente Aires morphologiques, in Aspects géographiques du langage, Parigi 1936).
In occasione del suo 60 ...
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La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] aggiunge ad aggettivi).
Un principio molto generale che condiziona l’uso effettivo di parole ben formate da un punto di vista morfologico è il blocco. Secondo tale principio, l’entrata in uso di una parola possibile si può avere solo se non esiste ...
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MOLIN, Raffaele
Giuseppe Ongaro
MOLIN, Raffaele. – Nacque a Zara, il 27 ott. 1825, da Ferdinando Astolfi (detto Molin) e da Margherita Trevisani.
Nella città natale ricevette la prima educazione scolastica [...] ginnasi e delle scuole tecniche superiori delle provincie austro-italiche. Mineralogia, Vienna 1852) – tre studi anatomo-morfologici su strutture dell’apparato digerente degli uccelli e dei pesci, una ricerca sullo scheletro dello storione Acipenser ...
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nube
nube [Der. del lat. nubes] [GFS] Ammasso di goccioline d'acqua o di minuscoli cristalli di ghiaccio in sospensione nell'aria, di spessore e densità tali da impedire più o meno la vista del cielo, [...] moti ascensionali dell'aria (v. nubi, fisica delle: IV 179 c). Un'ulteriore classificazione, piuttosto estesa, è basata sui caratteri morfologici, distinguendosi genesi, specie e varietà di n.: v. nubi fisica delle: IV 177 sgg., Tabb. 4.1÷4.4. In ...
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Ramo della medicina che ha per oggetto di studio le malattie dell’orecchio e delle vie aeree superiori (naso e seni paranasali, faringe, laringe).
Sviluppi
L’o. ha cominciato a strutturarsi, come branca [...] in breve tempo in corrispondenza delle ghiandole salivari maggiori, consentendo così il rilievo scintigrafico di quadri morfologici di sicuro e definito significato clinico. È inoltre possibile, valutando i tempi di eliminazione del radiocomposto ...
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morfologia
morfologìa s. f. [comp. di morfo- e -logia; il termine è stato coniato per la prima volta da Goethe (ted. Morphologie) per indicare l’anatomia comparata]. – In genere, studio, descrizione delle forme. Con sign. particolari: 1. In...
morfologico
morfològico agg. [der. di morfologia] (pl. m. -ci). – Che concerne la morfologia (nei varî usi di questo termine), o, più genericam., che si riferisce alla struttura, alla forma: indagine m., in anatomia comparata; caratteri m....