Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] di auto-, bio-, ipno-, pseudo-, ecc. Si utilizzano in posizione iniziale di composti appartenenti principalmente alle ➔ terminologie tecnico-scientifiche, ma possono essere usati anche per formare parole ...
Leggi Tutto
Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] il termine suppletivismo debole.
In tale visione allargata, il suppletivismo può essere esteso a comprendere le alternanze tra morfemi lessicali in rapporti di tipo derivazionale (per es., acqua → idrico, cavallo → equino) e anche l’alternanza di ...
Leggi Tutto
La composizione è un procedimento morfologico che permette di formare parole nuove (➔ neologismi) combinando insieme due (o più) morfemi lessicali invece che una parola e un affisso (➔ affissi), come accade [...] composti e costruzioni di origine sintattica è relativamente agevole nel caso di morfemi grammaticali o per formazioni in cui vi sia un solo morfema lessicale: eccome, invece, piuttosto, semmai, tuttavia, addosso, apposta, infatti, peraltro, perché ...
Leggi Tutto
Morfologia
Francesco De Renzo
La struttura delle parole
La morfologia scava dentro le parole. Al loro interno le parole possono contenere elementi che ci permettono di distinguere, per esempio, i nomi [...] -i plurale maschile.
Dunque, autunn, al, e, gioc, ano, libr, i sono morfemi. L’analisi morfologica divide i morfemi in morfema lessicale e morfema grammaticale. I morfemi lessicali, come autunn, gioc e libr, hanno riferimenti precisi e concreti alle ...
Leggi Tutto
Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] parola. Oltre al fatto che ciò non è sempre vero (così nel plurale di composti come capimafia), non è detto che i morfemi flessivi, che in italiano sono in genere suffissi, in altre lingue non possano essere prefissi: si pensi, ad es., all’aumento ...
Leggi Tutto
Sono chiamati suffissoidi gli ➔ elementi formativi usati prevalentemente o esclusivamente come costituenti finali di composto (➔ suffissi), le cui caratteristiche si avvicinano a quelle dei suffissi della [...] lingua italiana (➔ morfologia; ➔ composizione). Si tratta di morfemi lessicali (per lo più di origine verbale) tratti dal lessico delle lingue classiche al fine di essere utilizzati come elementi di terminologie tecnico-scientifiche, ma che per i ...
Leggi Tutto
singolare, numero In grammatica, classe della categoria del numero (➔), presente in molte lingue nella flessione nominale, pronominale e verbale, per indicare che si tratta di una sola persona o cosa; [...] in cui esistono, al duale, al triale ecc. In molte lingue la classe del s. non è caratterizzata da morfemi particolari, ma solo dall’assenza dei morfemi di plurale (o duale, triale ecc.); in altre lingue, come per es. le lingue indoeuropee, il s ...
Leggi Tutto
Caso della declinazione latina, collocato dai grammatici antichi al sesto posto nell’ordine dei paradigmi flessionali. In età moderna la denominazione è stata applicata dai linguisti occidentali anche [...] e nel singolare di alcuni temi della terza declinazione (felicī), e nel plurale di tutte le declinazioni. L’analisi comparata dei morfemi utilizzati dall’a. mostra che nel latino si è esteso l’uso dell’a. utilizzando, oltre che antiche desinenze di a ...
Leggi Tutto
Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] ): ad es., andrò [pː]iano, farà [tː]utto, mangerò [tː]utto, va [fː]orte, re [lː]atino, tre [kː]ani;
(b) dopo una serie di morfemi monosillabici (per es., e, o, ho, è, se) o bisillabici (come, dove, sopra, qualche): ad es., io e [tː]e, ho [fː]ame.
Il ...
Leggi Tutto
morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica....
morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguistica strutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative (m. lessicale, corrispondente approssimativamente...