Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] limitato. A livello morfologico, il linguaggio dei segni ha sviluppato indicatori grammaticali che hanno la funzione di morfemi derivazionali e flessivi, mentre a livello sintattico le relazioni fra i segni lessicali vengono realizzate attraverso la ...
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Famiglia linguistica divisa in tre grandi gruppi strettamente affini (indonesiano, melanesiano e micronesiano, polinesiano) che si estende in una vastissima area, delimitata a ovest dal Madagascar, a nord [...] , per mezzo di infissi, suffissi e prefissi, distingue tre forme (attiva, passiva e causativa), ma non distingue con particolari morfemi le persone né, generalmente, i tempi; il sistema di numerazione è il decimale. Il lessico è ricco e appare ben ...
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I fenomeni paralinguistici sono tratti concomitanti o simultanei (da qui il suffisso para- «accanto») alla comunicazione verbale, che veicolano informazioni aggiuntive sostenendo, rafforzando o anche contraddicendo [...] inerenti alla comunicazione verbale, non si lasciano analizzare [come quella] in elementi discreti» (come fonemi e morfemi). Infatti appartengono «a una fenomenologia che di per sé non appare completamente integrata con l’organizzazione in senso ...
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Filosofia
G.W. Leibniz chiamò arte c. quella che R. Lullo aveva battezzato ars magna, e cioè il simboleggiamento dei vari concetti in segni geometrici o algebrici, tale che permettesse di combinarli reciprocamente [...] hanno di associarsi tra loro per dar luogo a unità di livello superiore (combinazione di fonemi per dar luogo a morfemi, di morfemi per dar luogo a parole o locuzioni ecc.).
Metodo combinatorio
Metodo filologico che consiste nell’accertare l’esatta ...
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Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] "dal cane".
La sintassi viene definita come l'insieme dei principi che governano il modo in cui le parole e altri morfemi sono ordinati per formare una frase possibile in una data lingua. Per esempio, la sintassi dell'inglese contiene principi che ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] fonosintattico consiste nella geminazione o allungamento della consonante iniziale di parola quando sia preceduta da vocale tonica finale o da alcuni morfemi, quali a, da, come, dove:
(19) caffè freddo [ˌkafːɛ ˈfːredːo]
città pulita [ˌʧitːa pːuˈliːta ...
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La retroformazione consiste nella formazione di una parola nuova a partire da una parola già esistente tramite la cancellazione di elementi interpretati (erroneamente) come ➔ affissi: telemisurare da telemisurazione, [...] quella usuale per i processi di ➔ formazione delle parole, i quali si realizzano invece con l’aggiunta di morfemi. Nei processi di ➔ derivazione è infatti possibile riconoscere una direzione, che normalmente va dalla parola con struttura morfologica ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] , quali i nomi di agente (guida).
4.1.2 Composizione. La composizione consiste nell’unione di due (o più) morfemi lessicali. I composti dell’italiano sono formati tipicamente da due parole autonome; la relazione fra i costituenti del composto non è ...
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Linguistica
Morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile, dis-armare): costituisce, con l’infisso e il [...] altri, specialmente nella terminologia scientifica, sono d’origine greca, come, per es., iper-, ipo-, meta- ecc. Altri p. sono morfemi non prepositivi, che hanno la funzione di conferire al tema cui sono preposti un preciso valore: per es., in-, che ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] stesso tempo, per es. genere e numero nell’aggettivo: cfr. ross-o (sing. masch.), ross-i (plur. masch.). Inoltre il morfema lessicale può essere realizzato nelle varie forme flesse da più allomorfi: pres-i, prend-emmo.
L’italiano presenta novità di ...
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morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica....
morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguistica strutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative (m. lessicale, corrispondente approssimativamente...