Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] è sempre facile, nel caso dei dittonghi discendenti, specialmente se finali di enunciato o in presenza di un confine di morfema, come in mangiai, mai, poi, o nei derivati come co-incidenza, auto-ipnosi.
La frequenza delle due diverse strutture nel ...
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L’arte cinematografica giunse in Italia prestissimo, portando al seguito un intero armamentario lessicale, in gran parte preso in prestito dalla fotografia: fotografia animata (vivente) e proiezione animata, [...] anni Settanta). Ma le oscillazioni morfologiche di film non si fermano al genere, coinvolgendo anche l’eventuale mantenimento del morfema inglese per il plurale -s (i films, almeno fino al 1932) e l’aggiunta di una desinenza vocalica italianizzante ...
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La composizione è un procedimento morfologico che permette di formare parole nuove (➔ neologismi) combinando insieme due (o più) morfemi lessicali invece che una parola e un affisso (➔ affissi), come accade [...] composti e costruzioni di origine sintattica è relativamente agevole nel caso di morfemi grammaticali o per formazioni in cui vi sia un solo morfema lessicale: eccome, invece, piuttosto, semmai, tuttavia, addosso, apposta, infatti, peraltro, perché ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] vita per una causa», nome in origine di un corpo militare palestinese nato nel 1955: la resa con /e/ e con il morfema di obliquo -īn (per l’atteso -ūn) è caratteristica dell’arabo parlato standard. ∎TAV.
Alpago, Andrea (1991), Il Canone di Avicenna ...
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Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] indica un abbassamento di tono), in quanto la distribuzione degli AT è regolata dalla lunghezza dell’enunciato, dal tipo di morfema interrogativo e da segnali di forza illocutiva, come la presenza di un elemento della frase focalizzato. Ad es., a ...
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Linguistica
AAndré Martinet
di André Martinet
Linguistica
sommario: 1. Il linguaggio e le lingue. 2. Profilo storico. 3. La descrizione delle lingue. 4. Lo stile. 5. L'acquisizione del linguaggio e [...] , come rosàrum, a tagliare a caso per ottenere segmenti come ros-, -àr- e -um, o, meno arbitrariamente, a riconoscervi due morfemi segmentali, ad esempio rosá- e -árum, ponendo che due brevi valgano una lunga. Se, in un'ottica saussuriana in cui il ...
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SCRITTURA
Guglielmo Cavallo e Jack R. Goody
Storia della scrittura
di Guglielmo Cavallo
Introduzione
La scrittura può essere definita un sistema organizzato di simboli figurati o astratti (pittogrammi, [...] sino ai nostri giorni.
Tutti questi sistemi di scrittura erano sostanzialmente di tipo logografico - per ogni vocabolo o morfema, cioè, esisteva un logogramma o simbolo grafico separato. Per imparare a leggere e a scrivere di conseguenza si rendeva ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] in ogni caso verbi col suffisso -sc- (finisco) e verbi che ne sono privi (parto): -sc-, che in latino era morfema derivazionale (rubesco «arrossisco» è diverso da rubeo «rosseggio»), assume in italiano (come in altre aree romanze, da questo punto di ...
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morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica....
morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguistica strutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative (m. lessicale, corrispondente approssimativamente...