SKOLIMOWSKI, Jerzy
Francesco Bolzoni
Regista cinematografico polacco, nato a Varsavia il 5 maggio 1938. Un'infanzia durissima − il padre morì in campo di concentramento, la madre partecipò alla resistenza [...] − favorì il sorgere di sentimenti di rivolta e di rivalsa che lo spinsero a respingere il plumbeo moralismo imperante nella Polonia comunista. Camuffato da teppista (''huligano''), propagandava musica jazz e recitava in teatrini versi irrispettosi ...
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SJOMAN, Vilgot
Stefano Boni
Sjöman, Vilgot (propr. David Harald Vilgot)
Regista cinematografico e sceneggiatore svedese, nato a Stoccolma il 2 dicembre 1924. Uno dei principali esponenti della nya vågen [...] Sessanta, ha realizzato più di venti lungometraggi. Il suo gusto per la provocazione, la sfida aperta contro il moralismo e il perbenismo borghese, la polemica politica e la sfiducia nei confronti degli organi dello Stato, matrice stilistica delle ...
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Brancati, Vitaliano
Raffaele Manica
Scrittore e sceneggiatore, nato a Pachino (Siracusa) il 24 luglio 1907 e morto a Torino il 25 settembre 1954. La causticità e persino il timbro allucinato e sferzante [...] alla sua opera la forza per descrivere il disagio di uno scrittore negli anni postbellici, secondo la prospettiva di un moralismo superiore capace di far ridere eppure di testimoniare la radicalità della polemica. Con il cinema B. ebbe un duplice ...
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Righelli, Gennaro (propr. Gennaro Salvatore)
Simona Pellino
Regista cinematografico, nato a Salerno il 12 dicembre 1886 e morto a Roma il 6 gennaio 1949. Nel corso della sua carriera diresse più di cento [...] più cospicuo della sua produzione, furono caratterizzate da una spiccata retorica dei sentimenti e da una vena di moralismo di matrice cattolica, ma furono altresì contraddistinte da precise notazioni realistiche che finivano per affermare, anche in ...
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Newell, Mike (propr. Michael Cormac)
Simona Pellino
Regista cinematografico inglese, nato il 28 marzo 1942 a St. Albans (Hertfordshire). Dall'inizio degli anni Ottanta è stato uno degli autori che hanno [...] in Inghilterra con tonalità spente e asettiche, vagamente iperreali, evidenziando la dimensione interiore della protagonista e il moralismo soffocante del periodo storico. Dopo The good father (1986; Amore e rabbia ‒ The good father), film drammatico ...
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Clayton, Jack
Emanuela Martini
Regista e produttore inglese, nato a Brighton il 1° marzo 1921 e morto a Slough il 26 febbraio 1995. L'eleganza e la raffinatezza nel rendere le atmosfere torbide e impalpabili [...] internazionale e un 'caso' cinematografico: Room at the top (1959; La strada dei quartieri alti), che sconfisse il moralismo della censura britannica e aprì la strada alla franchezza realistica dei lungometraggi del Free Cinema. Vincitore di due ...
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FRANCIOLINI, Giovanni Battista (Gianni)
Francesco Bono
Nato a Firenze il 1° giugno 1910, il F. si trasferì non ancora ventenne a Parigi, dove si interessò ai movimenti d'avanguardia ed entrò in contatto [...] anni di guerra, Fari nella nebbia giunse ad assumere un significato indirettamente polemico, e in questa prospettiva - nonostante il moralismo che preme la vicenda - è da considerarsi tra i film che aprirono la strada al neorealismo.
Il F. realizzò ...
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Fitzgerald, Francis Scott
Arnaldo Colasanti
Scrittore e sceneggiatore statunitense, nato a Saint Paul (Minnesota) il 24 settembre 1896 e morto a Hollywood il 21 dicembre 1940. F. è stato il maggiore [...] e padre di una famiglia aristocratica del Sud, sentì sempre il segno ambiguo di questa eredità, unendo un tagliente moralismo al fascino delle classi elevate americane. Formatosi a Princeton (dove ebbe per compagno Edmund Wilson, la sua 'coscienza ...
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Benedek, Laslo (propr. László)
Anton Giulio Mancino
Regista cinematografico e televisivo ungherese, naturalizzato statunitense, nato a Budapest il 5 marzo 1907 e morto a New York l'11 marzo 1992. Cineasta [...] dello spirito di ribellione necessari a collocarlo fuori dagli standard hollywoodiani. Infatti nel film prevale un moralismo borghese che impedisce di approfondire la psicologia dei trasgressivi Black Rebels, capeggiati dall'introverso Johnny (Marlon ...
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Clouzot, Henri-Georges
Catherine McGilvray
Regista e sceneggiatore cinematografico francese, nato a Niort (Deux-Sèvres) il 20 novembre 1907 e morto a Parigi il 12 gennaio 1977. Pur non avendo diretto [...] sguardo nitido, mai sentimentale, nel quale l'eredità del naturalismo è stata prima di tutto una dichiarazione di coerenza morale, oltre che di vigore espressivo: l'affermazione cioè della verità dell'arte contro il conformismo della società. Tra i ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...