Saggista e critico olandese (Delft 1887 - ivi 1956). Fondatore e direttore della rivista De Stem ("La Voce", 1921-1940), la quale rappresentò nel primo dopoguerra la corrente idealista e umanitaria. I [...] suoi saggi di letteratura ebbero vasta risonanza, anche se C. fu spesso attaccato per il suo moralismo e la sua religiosità alquanto vaghi. Pubblicò un'antologia di poesia del dopoguerra con una interessante introduzione: Nieuwe Geluiden ("Nuovi ...
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Scrittore inglese (Eastwood, Nottinghamshire, 1885 - Vence, Varo, 1930). In polemica con il puritanesimo, il cristianesimo, gli ideali democratici e la psicanalisi (sebbene abbia saputo valersene non [...] ideale di mistica comunione con l'universo, un impossibile ritorno alla semplicità primitiva, finendo col cadere in un moralismo di tipo particolare, avverso alle varie forme di decadentismo di fine secolo. Convinto del valore del proprio messaggio ...
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SJOMAN, Vilgot
Stefano Boni
Sjöman, Vilgot (propr. David Harald Vilgot)
Regista cinematografico e sceneggiatore svedese, nato a Stoccolma il 2 dicembre 1924. Uno dei principali esponenti della nya vågen [...] Sessanta, ha realizzato più di venti lungometraggi. Il suo gusto per la provocazione, la sfida aperta contro il moralismo e il perbenismo borghese, la polemica politica e la sfiducia nei confronti degli organi dello Stato, matrice stilistica delle ...
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Scrittore spagnolo (Madrid 1830 - ivi 1901), figlio di Mariano José. Autore di commedie di costume quali Flor del valle, Los lazos de la familia, di libretti di zarzuele come Las campanas de Carrión, El [...] , di drammi storici come Lanuza, En palacio y en la calle. La sua vena comica nasconde a volte un fondo malinconico e sentimentale, e una certa tendenza al moralismo. Scrisse anche romanzi (La gota de tinta, 2 voll., 1858; La última sonrisa, 1891). ...
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Giornalista e scrittore italiano (Torino 1904 - Milano 1988). Collaborò a varî quotidiani e periodici, con funzioni anche di critico musicale e direttore (Oggi, 1956-62). Pubblicò volumi biografici, critici [...] , 1935; Ore piccole, 1936; Verdi vivo, 1951; La vita di Maria, 1954; Paura di che?, commento ai Promessi sposi, 1956; ecc.) e alcuni romanzi (Nati per vivere, 1938; Raffaella e Vittoria, 1941; ecc.), improntati a un moralismo arguto e bonario. ...
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Scrittore statunitense (n. Birmingham, Alabama, 1944). Dopo aver studiato alla Oxford University e alla Stanford University, ha cominciato a vivere tra New York e la California, insegnando scrittura creativa [...] centro delle sue storie la provincia americana con le sue esistenze a volte banali e prive di sogni, osservate senza moralismo attraverso uno stile asciutto e quasi desolato. Alla prima raccolta In the garden of North American martyrs: a collection ...
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Scrittore nigeriano (Minna 1921 - Enugu 2007). Autore di romanzi, racconti e storie per bambini, esordì nel 1947 con la novella When love whispers. Tra i temi ricorrenti della sua narrativa sono il conflitto [...] valori tradizionali africani; lo stile, giornalistico, si carica spesso di simboli e di ironia sferzante che sfocia in moralismo biblico. Si ricordano i romanzi People of the city (1954), Burning grass (1962), Beautiful feathers (1963), Iska (1966 ...
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Scrittore (Parigi 1862 - Agen 1941); interessato ai problemi di costume, dopo i primi romanzi (Le scorpion, 1887; Mademoiselle Jaufre, 1889), si dedicò soprattutto all'analisi, nella media e alta borghesia, [...] si ricordano: Lettres de femmes, 1892; Les demi-vierges, 1894; Les vierges fortes: Frédérique, 1900; Les anges gardiens, 1913; Les don Juanes, 1922. Nelle ultime opere si volse a un accentuato moralismo. Nel 1909 entrò all'Académie Française. ...
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Poligrafo inglese (Langar, presso Bingham, 1835 - Londra 1902). Lasciò la carriera ecclesiastica contro la volontà paterna e fece l'allevatore di pecore in Nuova Zelanda. Tornato in patria, studiò pittura [...] 1897); uno studio sui sonetti di Shakespeare (Shakespeare's sonnets reconsidered, 1899); racconti satirici sulla religione e il moralismo (Erewhon, 1872; Erewhon revisited, 1901); libri di viaggio in Italia (Alps and sanctuaries, 1881; Ex voto, 1888 ...
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CASTALDO, Antonino
Salvatore Nigro
Nacque e visse a Napoli, dove morì intorno al 1590. Rinomato notaio, fu segretario dell'Accademia dei Sereni e cancelliere della città proprio durante i tumulti del [...] modo ricostruire il suo "ritratto" attraverso i tanti interventi metanarrativi (il più delle volte ispirati a un moralismo stantio e convenzionale) della sua Istoria nella quale vengono raccontati sotto forma di cronaca gli avvenimenti più salienti ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...