GIGLI, Girolamo
Lucinda Spera
Nacque a Siena il 14 ott. 1660 da Giuseppe Nenci e Pietra Fazoni. Nel 1674, alla morte del padre, fu adottato dal prozio materno, privo di eredi, che gli impose il proprio [...] pedissequamente. Egli infatti trasferì le vicende dall'ambiente metropolitano parigino a quello provinciale toscano, piegando il fine moralismo dei modelli verso il grottesco, allo scopo di rafforzare il legame teatro-realtà; accentuò inoltre le ...
Leggi Tutto
COMANINI, Gregorio
Marina Coccia
Nacque a Mantova verso la metà del sec. XVI. Sulla sua vita si hanno poche notizie; mentre è ampiamente menzionata dai critici del sec. XVII e del successivo la sua [...] dalla Cantica, Venezia 1590; Orazione a papa Gregorio XIV nella di lui assunzione al pontificato, Milano 1591; Canzoniere spirituale, morale e d'onore, Mantova 1609.
Il suo lavoro di maggior interesse è però il trattato Il Figino, overo del Fine ...
Leggi Tutto
LAVAGNA, Giovan Giacomo
Girolamo de Miranda
Nacque probabilmente a Napoli nella prima metà del XVII secolo. La famiglia era forse legata a un ramo dei Ravaschieri che, originari di Genova, erano giunti [...] Carlo Clerici. Alludesi all'aquila, et al compasso, insegna del suo casato, p. 130); fuori dal contesto d'amore, domina il moralismo filosofico del L. (Ad Achille, che incrudelisce contro il cadavero d'Ettore, p. 117; Carlo V rinuncia il reame, e si ...
Leggi Tutto
BELO, Francesco
Nino Borsellino
Poche e incerte le notizie relative alla vita dei Belo. Che fosse romano risulta dalla stampa delle sue opere, in particolare quella del Laberinto d'amore, pubblicato [...] tanto poco interessato all'intreccio da capovolgere le convenzioni teatrali tipiche delle trame amorose (e il loro implicito moralismo), che impedirebbero di far sposare un dileggiato e vecchio pedante con una fanciulla. L'animazione scenica della ...
Leggi Tutto
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] sostanziale nel costume di vita, negli ideali e nella mentalità romana. Manlio, Germanico e Fedro, didascalici i primi, favolista e moralista l’ultimo, sono i migliori artisti dell’età di Tiberio (14-37 d.C.). La storia ha cultori piuttosto retorici ...
Leggi Tutto
BOCCACCIO, Giovanni
Natalino Sapegno
Frutto di una libera relazione di Boccaccio, o Boccaccino, di Chellino con una donna di cui nulla sappiamo, nacque, forse a Certaldo, ma più probabilmente a Firenze, [...] nel verso". La materia, che, nelle prime e più numerose rime, è amorosa o galante, si volge nelle ultime a temi morali e polemici; ma i risultati migliori son da cercare nelle sezioni idilliche e descrittive: nei sonetti sui diporti di Baia (che per ...
Leggi Tutto
ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] umanità. Certe aperture di paesaggio di una freschezza luminosa e cordiale nell'XI e nel XII, o anche certi spunti di confessione e di moralità, nel V e nel VI, nel X e nel XV, appena accennati in un tono spoglio di eloquenza e di polemica, sono tra ...
Leggi Tutto
Lo studio dell'antichità classica nell'Ottocento – Introduzione
Piero Treves
Quando, conformemente al modulo sallustiano dei cronisti di Guglielmo il Conquistatore, Dino Compagni delineava l'animo, [...] albertino), come lo studio dell'antichità classica per gl'italiani del tardo Settecento, un problema immediato, una scelta morale, uno strumento d'intelligenza storica e di azione civile. Avevano essi idoleggiato Napoleone, avevano veduto in lui l ...
Leggi Tutto
Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] galleria di caricature, incise con la punta acuta e spesso greve di un realista che ha un fondo un po' torbido di moralista, non manca il ritratto del Piovano Arlotto, un ritratto secco, maligno e di color perso che contrasta con la benevolenza e la ...
Leggi Tutto
Niccolò Machiavelli: Opere - Introduzione
Mario Bonfantini
Il fatto che le prime notizie sicure sul Machiavelli si riferiscono proprio al tempo in cui egli venne ad entrare negli uffici pubblici, sembra [...] risaputo che il Machiavelli scopre la necessità e l'autonomia della politica, della politica che è al di là dal bene e dal male morale, che ha le sue leggi a cui è vano ribellarsi, che non si può esorcizzare e cacciare dal mondo con l'acqua benedetta ...
Leggi Tutto
moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...