EINAUDI, Luigi
Riccardo Faucci
Nacque a Carrù (Cuneo) il 24 marzo 1874, da Lorenzo, ricevitore delle imposte di quel Comune, e da Placida Fracchia. Nel 1888, morto prematuramente Lorenzo, la vedova [...] solidi valori di parsimonia e di operosità che avevano costituito secondo lui il supporto del sistema economico antebellico. Il moralismo einaudiano - tutto teso a mostrare come i principi economici abbiano il loro fondamento in principi etici, e non ...
Leggi Tutto
Franco Cambi
Favola
C'era una volta… e c'è ancora, il libro per ragazzi
Scrivere per i ragazzi oggi
di Franco Cambi
16 febbraio
Esce in libreria l'attesissima traduzione italiana di Harry Potter e il [...] i pupazzi animati di Velia Mantegazza per Raidue, e solo in seguito diviene romanzo.
bibliografia
Th.W. Adorno, Minima moralia, Torino, Einaudi, 1954.
Ph. Ariès, Padri e figli nell'Europa medioevale e moderna, Bari, Laterza, 1968.
J. Baudrillard, Il ...
Leggi Tutto
CECCHI, Emilio
Felice Del Beccaro
Nato a Firenze il 14 luglio 1884 da Cesare - d'origine campagnola, lavorava in un negozio di ferramenta - e da Marianna Sani, secondo di sei figli, trascorse l'infanzia [...] ad un ritorno a De Sanctis, e di conseguenza al ricorso a modelli classici quali Foscolo, Manzoni, Leopardi. Il suo moralismo nasce da quella religiosità la cui assenza lamentava dall'anima moderna, causa prima della crisi dell'inizio del XX sec. (P ...
Leggi Tutto
GOBETTI, Piero
Corrado Malandrini
Nacque a Torino il 19 giugno 1901 da Giovanni Battista e Angela Canuto.
Entrambi i genitori, di estrazione contadina, provenivano da Andezeno, nel Chierese. Si erano [...] delle origini, il G. fu convinto assertore, così come della creazione da parte di questa di un nuovo tipo morale, di individui capaci nel contempo di autonomia e di sacrificio, di senso della responsabilità e di dignità personale, di anticonformismo ...
Leggi Tutto
Legalità, principio di
Pier Paolo Portinaro
Introduzione
Principio di legalità è un'espressione tecnica del linguaggio giuridico, in base alla quale si designa la subordinazione dei poteri pubblici [...] sociali contemporanee.
Nuovo è però nell'ambito di quel dibattito il tentativo di fondare l'intreccio costituzionale di diritto e morale - dove l'una non è semplicemente complementare all'altro ma lo permea dall'interno - nel quadro di una teoria ...
Leggi Tutto
DE RUGGIERO, Guido
Renzo De Felice
Quarto figlio di Eugenio e di Filomena d'Aiello, nacque a Napoli il 23 marzo 1888. L'ambiente famigliare in cui visse era tipica espressione di quella borghesia umanistica [...] - tant'è che il D. filosofo fu non tanto un teoretico quanto uno storico della filosofia e, se mai, un filosofo morale (anche se talvolta anticipò problemi poi affrontati da altri, quale quello dell'identità di scienza e filosofia, oggetto negli anni ...
Leggi Tutto
CASSI, Francesco
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Pesaro il 4 giugno 1778 dal conte Annibale e dalla marchesa Vittoria Mosca.
Era legato per vincoli familiari a molte delle più note personalità del piccolo [...] donne anche in base a vaghi sospetti d'infedeltà o di frivolezza, il dissidio degenerò in un vero e proprio linciaggio morale. Si arrivò a diffondere un libello manoscritto, opera di Cristoforo Ferri da Fano, in cui Costanza veniva accusata di aver ...
Leggi Tutto
Storiografia etico-politica
Girolamo Imbruglia
Storiografia etico-politica è la formula – tra le molte crociane – che ha avuto forse il maggior successo. Formula potente, condensa in modo apparentemente [...] «irrompente e prepotente» compare adesso il concetto «della vita o vitalità», che «ha, coi suoi bisogni, le sue ragioni che la ragion morale non conosce» (La storia come pensiero e come azione, cit., pp. 162 e 161). «La vitalità non è la civiltà e la ...
Leggi Tutto
GOZZI, Gasparo
Domenico Proietti
Nacque a Venezia il 4 dic. 1713, primo degli undici figli del conte Iacopo Antonio e della nobildonna Angela Tiepolo. I Gozzi sono attestati a Bergamo a partire dal [...] e la favola che consentisse di sorridere con bonomia sui vizi e le debolezze umane, attuando in tal modo l'impegno morale da cui l'opera teatrale doveva essere ispirata (e che si sarebbe più compiutamente espresso in quella vena di bonaria censura ...
Leggi Tutto
CUSTODI, Pietro
Livio Antonielli
Nacque il 29 nov. 1771 a Galliate, presso Novara, da Giuseppe, originario di Inveruno, e da Geltrude Milanesi. All'età di soli tre anni rimase orfano di padre, per cui [...] armata francese. Ciò però non vuole dire che egli avesse abdicato ai principi difesi con forza in precedenza: il suo moralismo non era destinato a venir meno e neppure dovevano cessare le proposte d'ispirazione democratica, quale la richiesta di una ...
Leggi Tutto
moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...