Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] di Ch. F. D. Schubart, veemente e anarchica esaltazione della libertà individuale al di sopra d'ogni convenzione sociale e morale, e opera tipica dello Sturm und Drang. Rappresentato a Mannheim (1782), il dramma provocò l'ira del duca Karl Eugen ...
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Letterato italiano (Campagna d'Eboli, Salerno, 1552 - Napoli 1634); ebbe incarichi pubblici a Napoli e fu istitutore del duca di Urbino; lasciò, tra l'altro, una lettera sulla Gerusalemme liberata del [...] Tasso (in appendice all'ed. curatane da T. Costo, 1582), un Trattato delle imprese (1592), Apologi colle dicerie morali (1602), opere storiche relative al Napoletano e una Selva de' concetti scritturali (2 voll., 1593, 1600), testo fondamentale nella ...
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Òssola, Carlo. - Filologo e critico letterario italiano (n. Torino 1946). Professore emerito nel Collège de France di Parigi, cattedra di Letterature moderne dell’Europa neolatina, socio dell’Accademia [...] Italiana a Lugano (2007-16) e della classe di Scienze morali, storiche e filologiche dell'Accademia delle scienze di Torino per il Dante Alighieri, è direttore della classe di Scienze morali, storiche e filologiche dell'Accademia delle scienze per il ...
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Letterato (Bologna 1291 circa - m. prima del 1343). Notaio, ebbe cariche pubbliche (fino a quella di primo cancelliere, 1321-34) a Bologna, poi, esiliato dalla sua città per motivi politici (1334), a Napoli. [...] Scrisse un commento in latino all'Inferno dantesco (1324), e un Trattato delle volgari sentenze sopra le virtù morali in cento rubriche. G. Vernani gli dedicò (1329) il suo De reprobatione Monarchiae compositae a Dante. ...
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Scrittore (n. Arnay-le-Duc, Borgogna, 1510 circa - m. 1544 circa). Fu cortigiano di Margherita di Navarra e amico di Étienne Dolet; partecipò alla cultura del suo tempo con alcune traduzioni dal greco [...] e dal latino, ma più vivamente s'interessò alle dispute religiose e a problemi teologici e morali. Fautore della Riforma, collaboratore di Calvino, difensore di Marot sospettato di eresia per la sua traduzione dei Salmi, si spinse su posizioni sempre ...
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Umanista (n. Costantinopoli 1422 circa - m. 1480); dopo la conquista turca si rifugiò a Creta, poi in Italia, dove contribuì con l'insegnamento e con gli scritti alla diffusione della cultura greca. Protetto [...] dal card. Bessarione, intervenne contro T. Gaza nella polemica circa Aristotele e Platone. Autore di una raccolta di precetti morali, proverbî e apoftegmi (᾿Ιωνιά), completata e in parte pubblicata (i soli apoftegmi, 1519) dal figlio (v. Apostolio, ...
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Critico letterario italiano (Adrara S. Martino, Bergamo, 1870 - Milano 1924). Prof. di letteratura italiana nelle università di Messina e di Pisa, il suo nome è particolarmente legato alle ampie monografie [...] (1910), sul Fogazzaro (1913) e sul Tasso (1920), nelle quali la sua critica, attenta non meno ai valori psicologici e morali che a quelli estetici, si dispiega in tutte le sue doti di sensibilità e finezza interpretativa. Il D. scrisse anche alcuni ...
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tenzone Disputa poetica in uso nella letteratura medievale, di origine provenzale. Nella lirica provenzale, infatti, si designò con tensó uno scambio di strofe o di poesie che due poeti si indirizzavano [...] , a volte in tono di elegante e dotta discussione, altre volte con acredine personale, su argomenti vari (amorosi, morali, politici). Probabilmente iniziò come uno scambio di poesie intere, ma presto si preferì un dialogo a strofe alternate, sicché ...
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Scrittrice danese (Randers 1872 - Copenaghen 1950). Sposata in prime nozze con Sophus M. (v.) e (nel 1912) con C. E. Stangeland, pubblicò dal 1898 varî romanzi fra cui il più celebre e discusso è Den farlige [...] alder ("L'età pericolosa", 1910). In esso, come in tutta la sua narrativa, la M. tratta di problemi morali e sociali, soffermandosi specialmente, con spunti polemici, sul problema del matrimonio nell'epoca moderna. ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo II – Introduzione
Sergio Solmi
Nel primo tomo delle Opere abbiamo offerto il Leopardi, per così dire, rivolto al pubblico, vuoi effettivamente, vuoi intenzionalmente. [...] istintivi spostamenti di visuale, la ricca libertà di prospezione e d’analisi che fa di lui uno dei maggiori fra i nostri moralisti e saggisti.
Si pensi, ad esempio, ad uno dei suoi grandi temi centrali, a quella sua idea della Natura, oscillante fra ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
morale2
morale2 (o murale) s. m. [etimo incerto]. – Nella costruzione navale, grossa trave o puntello di legno, robusto e di notevole lunghezza. Nelle costruzioni civili, travicello di legno di lunghezza per lo più inferiore a 4 m e di sezione...