FERONI, Francesco
Orsola Gori Pasta
Nacque a Firenze l'8 sett. 1685 da Fabio e Costanza di Alessandro Della Stufa.
Famiglia dalle modeste origini proveniente da Empoli, dovette il suo successo a Francesco, [...] pp. 74-76; Novelle letterarie, VIII (1747), col. 369; n. s., III (1772), coll. 545 s.; Ch.-L. de Secondat de Montesquieu, Lettres familières ... à divers amis d'Italie, s.l. [Firenze] 1767, p. 21 e n.; Horace Walpole's correspondence with sir Horace ...
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BARTOLI, Giovanni Guglielmo
Giuseppe Pignatelli
Nato a Livorno nella prima metà del sec. XVIII, entrò giovanissimo nella Congregazione di S. Marco, dell'Ordine dei domenicani. Fornito di grande dottrina [...] limita a respingere, servendosi talora spregiudicatamente dell'autorità di scrittori poco ortodossi, quali il Pufendorf, il Montesquieu e il giansenista Van Espen, le accuse più importanti rivoltegli nel corso dei secoli, specialmente dagli scrittori ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Pietro Verri
Antonino De Francesco
Il profilo politico e culturale di Pietro Verri, il maggiore degli illuministi italiani, consente di leggere le modalità concrete mediante le quali le forze più vive [...] paludato e gli esercizi poetici per sostituirli con moderne letture, tra le quali spiccavano le opere di David Hume, Montesquieu, Jean-Baptiste d’Alembert, Étienne Bonnot de Condillac e soprattutto quelle di Jean-Jacques Rousseau: quelle scelte erano ...
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CERBONI, Tommaso Maria
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Lucca il 25 marzo 1723 da Bernardino e da Maria Lucrezia Cerboni e fu battezzato con il nome di Carlo. Dopo aver compiuto i primi studi nella città [...] incapace di garantire l'ordine dello Stato. In questa parte dell'opera i bersagli del C. sono l'Esprit des lois del Montesquieu (cfr. specialmente le pp. 274 ss.), il Contrat social e il Discours sur l'origine de l'inégalité parmi les hommes di ...
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Pensatore politico (Grenoble 1709 - Parigi 1785), fratello di E. de Condillac. Individuò nella proprietà privata l'origine di tutti i mali della società e ne propose l'abolizione, teorizzando uno Stato [...] . Più concreto è invece quando, contro il dispotismo illuminato dei fisiocrati e contro l'idealizzazione del Montesquieu della costituzione inglese, traccia la teoria di una monarchia sorretta da istituzioni parlamentari, analizzando il funzionamento ...
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FILOMARINO, Clemente
Toni Iermano
Nato a Napoli da Pasquale, quarto duca della Torre, e da Maddalena Rospigliosi il 6 apr. 1755, fu mandato a studiare presso il collegio "Nazareno" di Roma, dove ebbe [...] Maria Teresa d'Austria (s.n.t., ma 1780); Di C. F. canto terzo del "Tempio di Gnido" del Sig. di Montesquieu trasportato in versi italiani, in Per le nozze del nobil uomo signor marchese Lorenzo Rondinellicon la nobile signora Geltrude Gnudi (Ferrara ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Pietro Giannone
Girolamo Imbruglia
Autore dell’Istoria civile del regno di Napoli (1723) e del Triregno, pubblicato postumo perché requisito dal papato, Pietro Giannone morì in carcere nel 1748, vittima [...] certo i modelli di questo procedimento: i più noti erano le Lettres provinciales di Pascal e le Lettres persanes di Montesquieu. Come Pascal si mosse entro la teologia gesuita per combatterla, come i persiani erano giunti in Europa e ne presentavano ...
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GRIPPA, Giuseppe
Antonello Pizzaleo
Nacque a Napoli nel 1744, da Francesco e Antonia Bonanni.
Mancano notizie precise sulla sua prima formazione e la gioventù. Annoverato tra gli allievi di A. Genovesi [...] meridionali si sarebbe posta contro la monarchia e la patria in nome di una astratta fedeltà alla teoria costituzionale del Montesquieu. Il borghese G. - per il gusto della sfida col principe-filosofo ma anche, come notato da N. Cortese, in nome ...
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MAFFEI, Scipione
Gian Paolo Romagnani
Nacque a Verona il 1 giugno 1675, terzogenito maschio e ultimo degli otto figli del marchese Giovanni Francesco e della marchesa Silvia Pellegrini.
Dal 1689 al [...] italiani, a cura di C. Mozzarelli - G. Olmi, Bologna 1986, pp. 526-606; E. Pii, Due interpreti della storia di Roma antica: Montesquieu e S. M., in Storia e ragione, a cura di A. Postigliola, Napoli 1987, pp. 339-351; Un accademico dei Lumi fra due ...
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Scrittore e uomo politico (Bignon, Provenza, 1749 - Parigi 1791); figlio di Victor, entrato nell'esercito (1767), si distinse nella spedizione di Corsica (1769). Lasciato nel 1770 l'esercito, nel 1772 [...] politico, il saggio Des lettres de cachet et des prison d'État, nel quale, riecheggiando in parte le dottrine di Montesquieu e di Rousseau, formulò la teoria dei "contrappesi politici nello stato" quali garanzia di libertà e affermò risiedere il ...
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