Scrittrice francese (Parigi 1766 - ivi 1817), figlia del ministro J. Necker. Formatasi sui principî di Rousseau, cui consacrò le Lettres sur les ouvrages et le caractère de Jean-Jacques Rousseau (1788), [...] ma anche di Montesquieu e di Condorcet, si volse alle dottrine e ai problemi che diverranno proprî ed essenziali del romanticismo: essa annunciò e promosse una nuova letteratura che, fuori dagli schemi classici e razionalistici, interpretasse il ...
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Filologo tedesco (Landsberg an der Warthe 1881 - Dresda 1960). Ebreo, convertito al protestantesimo nel 1912, è stato soldato nell’esercito tedesco durante la prima guerra mondiale. Esperto di letteratura [...] francese, laureato con una tesi su Montesquieu, allievo di K. Vossler e collega di E. Auerbach, dal 1920 è stato professore di Filologia all'Università di Dresda. Nel 1935 dopo l’emanazione delle leggi razziali naziste è stato costretto a lasciare la ...
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Storico (Putney, Surrey, 1737 - Londra 1794). Figlio di un'agiata famiglia, frequentò il Magdalen College di Oxford. Dopo la sua conversione al cattolicesimo, completò i suoi studî a Losanna sotto la tutela [...] e nella sua radicale avversione al mondo antico, la "causa" della caduta dell'impero: mentre G. sulle orme di Montesquieu sosteneva che la rovina di quello era effetto della corruzione naturale dei suoi istituti politici e della struttura sociale. Ma ...
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Pittore francese (Parigi 1862 - ivi 1917), allievo di J.-L. Gérôme. Si dedicò specialmente al ritratto, ottenendo straordinario successo per la tecnica brillantissima e per il tono elegante (ritratti della [...] contessa di Montebello, di Verlaine, di Leconte de Lisle, del conte Robert de Montesquieu, ecc.). ...
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Scultore (Parigi 1704 - ivi 1778), figlio di Jean-Louis. Più che per le opere monumentali, in gran parte distrutte o disperse, è famoso per i ritratti, vigorosi nel modellato e acutamente caratterizzanti [...] (statue equestri di Luigi XV a Bordeaux e a Rennes; busti di Montesquieu, 1760, Bordeaux; della contessa di Brionne, 1763, Stoccolma; di J.-A. Gabriel al Louvre; ecc.). ...
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BRIGANTI, Tommaso
Franco Venturi
Nato a Gallipoli il 21 apr. 1691, laureato in legge a Roma nel 1717, dedicò la sua vita agli studi giuridici, in un'atmosfera coscientemente provinciale, largamente [...] , immune perciò da "leggi gotiche e longobarde", "esente da quella barbarie". Ispirandosi a G. Grevius, Tomasius e Montesquieu, e mosso da profondo orrore per ogni forma di crudeltà, propose l'abolizione integrale della tortura, questa "barbara ...
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Danda, Mahamadou. – Uomo politico nigerino (n. Tahoua 1951). Si è formato in Burkina Faso, in Canada e in Francia, conseguendo un dottorato in scienze politiche all’univ. Montesquieu di Bordeaux (2004). [...] È stato ministro della Gioventù, dello Sport e della Cultura e della Comunicazione e portavoce del governo di transizione del Niger (apr. - sett. 1999) stabilito dopo l’assassinio del presidente I. Mainassara. ...
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Poeta francese (Janville, Eure-et-Loir, 1732 - Parigi 1776). È noto soprattutto come autore di Héroïdes, ma anche di poemi e di tragedie (Astarbé, 1758; Caliste, 1761, la più famosa). Tradusse poeti inglesi [...] (Pope, Young) e riprodusse in versi, tra l'altro, Le temple de Gnide (1772) di Montesquieu. ...
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Scrittore spagnolo (Cadice 1741 - Gibilterra 1782). Scrisse in gioventù versi di scarso rilievo (Ocios de mi juventud, 1773); preromantico nelle Noches lúgubres, imitate dal Young, raggiunse la sua piena [...] di scrittore in Cartas Marruecas (1789), serie di brevi e acuti saggi scritti, alla maniera delle Lettres persanes di Montesquieu, sulla tradizione spagnola e la decadenza contemporanea. Nelle "sette lezioni" di Los eruditos a la violeta (1772) toccò ...
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Uomo politico russo (Simbirsk 1789 - Vert-Bois, Parigi, 1871); dopo il 1815 divenne uno dei dirigenti di varie società segrete russe; e per questo fu condannato in contumacia all'esilio in Siberia dopo [...] la rivolta dei decabristi. Seguace di un assolutismo illuminato, subì l'influenza di Ch.-L. de Montesquieu, A. Smith, J. Bentham, J.-Ch. Sismondi, B. Constant, si dichiarò a favore del libero scambio, propugnò la trasformazione dello stato russo in ...
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