La vetta più alta dell'antico Lazio (m. 945 s. m.) e la più in vista per la sua posizione isolata e dominante, scelta appunto per questo come sede del culto di Giove, il dio protettore dei Latini, presso [...] di selce ancora in posto per circa 5 chilometri, esempio quasi unico tra le vie romane.
Il nome odierno del Monte è MonteCavo, nome che, secondo alcuni, trae origine dalla piccola città di Cabum che sorgeva alla sue falde, e, secondo altri, dalle ...
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Antichissimo popolo del Lazio che abitava alle falde del Monte Albano, oggi MonteCavo, nella città di Cabe o Cabum il cui ricordo era già scomparso durante l'Impero. I Cabensi sono nominati da Plinio [...] (Nat. Hist., III, 64) fra i popoli che al suo tempo non esistevano più. Erano forse di origine albana.
Bibl.: Hülsen, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, coll. 1162-1163; C. De Santi, Sul Monte Albano, Roma 1906, p. 5 segg. ...
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BENEDETTO IX, papa
Ovidio Capitani
A Teofilatto, figlio di Alberico III, conte di Tuscolo., terzo di una serie di tre sommi pontefici romani, appartenenti alla famiglia tuscolana - Benedetto VIII (1012-1024) [...] precipitò: nel settembre del 1044 una rivolta "popolare" costrinse B. IX a trovare scampo nella rocca tuscolana di MonteCavo.
Il Borino ha preso in considerazione a lungo la possibilità di ricostruire, sulla base degli scarsi e spesso contraddittori ...
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Italici
Sergio Parmentola
Le popolazioni indoeuropee dell'Italia preromana
Giunti in Italia poco dopo il 1000 a.C., i popoli italici detti Osco-Umbri per le lingue che parlavano si civilizzarono a contatto [...] e le feste religiose avvenivano presso i più importanti santuari, come quello dei Sanniti a Pietrabbondante o dei Latini sul MonteCavo, dove ogni anno veniva sacrificato un toro a Giove. I sacrifici servivano a ottenere il favore e la protezione ...
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STRADA (lat. strata da stratus, part. pass. di sternere "pavimentare, lastricare")
Giuseppe LUGLI
Piero GAMBAROTTA
Alberto BALDINI
C. I. A. * C. I. A.- Guido ZANOBINI,
Storia. - Si può studiare la [...] ad abbreviare il percorso il più possibile.
Esse, infatti, s'inerpicano con pendenze fino al venti per cento (Via Trionfale al MonteCavo) su per i terreni montuosi, con lo scopo di mantenere la linea retta, guadano i fossi e s'incuneano nelle valli ...
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Dai primi insediamenti al fenomeno urbano. Mondo etrusco-italico e romano
Paolo Sommella
Manlio Lilli
Giuseppe M. Della Fina
Sergio Rinaldi Tufi
Josep Guitard i Dunand
Luigi Caliò
Luisa Migliorati
Pierre [...] e ricollegati al rito della spartizione delle carni sul MonteCavo. Le liste, che rispecchiano il popolamento del Lazio in Puglia oppure ai numerosi centri dell'Apulia ‒ da Arpi a Monte Sannace ‒, appare meno avvertibile per la Sabina, l'Umbria e il ...
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La breve primavera della radio locale
Marcello Lorrai
Fino ai primi anni Settanta in Italia la vicenda della radiofonia – così come quella della televisione – è caratterizzata da un regime di monopolio [...] nella capitale, le emittenti sono circa 40; alla fine del 1978 le radio della provincia sono quasi 200, e MonteCavo rappresenta plasticamente la giungla dell’etere di Roma: «la vetta è confusamente coperta di cavi, tralicci, antenne, ripetitori ...
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LATIUM et CAMPANIA
A. M. Reggiani
E. Greco
Nell'ordinamento augusteo venivano riuniti sotto la denominazione di Latium et Campania i territori di una lunga fascia a S di Roma, tra la costa tirrenica [...] quali lasciò in eredità consuetudini di carattere religioso, fra cui il culto del santuario federale di Iuppiter Latiaris a MonteCavo (il Möns Albanus). Del complesso religioso dei Colli Albani non restano tracce, né c'è concordanza fra gli studiosi ...
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ARTISTA
G. Curatola
Con il termine a. si indica genericamente l'ideatore, che nella maggioranza dei casi coincide con l'effettivo esecutore, di un'opera caratterizzata da elevati contenuti intellettuali [...] 1983, p. 191ss. (rist. in id., Der Blick vom MonteCavo. Kleine Schriften, Frankfurt a.M. 1984, pp. 439-464); mosaici di ampie dimensioni, realizzati in luoghi remoti come il monte Sinai (monastero di S. Caterina), presuppongono l'importazione di ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Mondo etrusco-italico
Giuseppe M. Della Fina
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
Il contributo che l'archeologia può offrire alla conoscenza [...] di un culto di tipo federale che ben conosciamo per i Latini ‒ è il caso del culto di Iuppiter Latiaris sul Monte Albano (MonteCavo), la cui antichità è assicurata dal rituale che prevedeva offerte di latte e di cacio in luogo del vino ‒ e anche ...
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piede
piède s. m. [lat. pes pĕdis, voce di origine indoeuropea]. – 1. a. Nell’anatomia dei vertebrati, l’ultimo segmento dell’arto posteriore dei tetrapodi (detto più propriam., in anatomia comparata, autopodio); comprende tre gruppi di ossa,...
cavita
cavità s. f. [dal lat. tardo cavĭtas -atis, der. di cavus «cavo1»]. – 1. L’essere cavo, incavato. 2. Più comunem., parte incavata, spazio vuoto: le c. del monte; s’eran formate nel legno tante piccole cavità. Con senso più concreto,...