Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] . Nel pensiero moderno il r. si ripropone soprattutto in connessione con lo scetticismo, come nel caso di Montaigne, che, sotto le suggestioni dei radicali mutamenti intervenuti nel sapere scientifico e delle recenti scoperte geografiche, metteva ...
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Costume
Alice Bellagamba
Costume significa in primo luogo comportamento abituale, consuetudine, e di qui passa a indicare sia l'insieme delle usanze di un popolo o di una collettività sia il modo di [...] consuetudine, 'regina' di tutte le cose, e sosteneva che nulla è per una popolazione più importante delle sue usanze. Montaigne considerava il viaggio tra i costumi, cioè l'esplorazione della loro diversità e relatività, come la strada da percorrere ...
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selvaggio antropologia Nell’antropologia evoluzionista del 19° secolo, si diceva di popolazioni con forma di civiltà ritenuta ancora primitiva, arretrata e inferiore rispetto ad altre considerate progredite [...] sua propria civiltà’; in questa prospettiva la stessa nozione europea di barbarie entrava in discussione (siamo noi, dirà Montaigne, a considerare barbaro quello che non entra nelle nostre abitudini, nei nostri costumi). Il mito del buon selvaggio ...
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Cultura
Francesco Remotti
Concezioni diverse di 'cultura'
È un dato acquisito e sotto gli occhi di tutti il fatto che esistono due concezioni fondamentalmente diverse di 'cultura': una classica e tradizionale, [...] dirigendo e plasmando il loro modo di agire, di pensare, di sentire. Ben prima degli antropologi culturali, autori come Montaigne e Pascal hanno chiaramente individuato questo potere nascosto, che è lo stesso potere di cui parlano Marx ed Engels nell ...
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civiltà e civilizzazione
Adriano Prosperi
Cultura, civiltà, identità
Cultura, civiltà, identità: tre termini dalle storie diverse e riferiti a contenuti diversi ma che nascono dalla volontà di definire [...] l’umanista savoiardo Sébastien Castellion, polemizzando contro il rogo di Serveto a Ginevra (De haereticis, 1554), sia Michel de Montaigne, riflettendo su di un incontro coi «selvaggi» del Brasile alla corte del re a Rouen, riconobbero la radice dell ...
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Antropologia
Claude Lévi-Strauss
di Claude Lévi-Strauss
Antropologia
sommario: 1. Problemi di definizione; antropologia, etnologia, etnografia. 2. Excursus storico. 3. La collocazione dell'antropologia [...] rispetto verso culture diverse dalla nostra aveva ispirato la teoria del relativismo culturale, che ha la sua origine storica in Montaigne, e alla quale Boas e i suoi successori dovevano dare l'espressione più vigorosa nello stesso momento in cui le ...
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Tolleranza
Carlo Augusto Viano
1. La fine della tolleranza
Nel 1791 Thomas Paine sosteneva in The rights of man che la Costituzione francese "aveva abolito la tolleranza, o rinunciato a essa, ma aveva [...] che dalla Riforma non era nato un cristianesimo filosofico e comprensivo.
Lungo una direzione del tutto diversa si era mosso Montaigne che nei Saggi, usciti tra il 1580 e il 1588, era arrivato a quello che è stato spesso considerato un atteggiamento ...
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Il Rinascimento. L'impatto delle scoperte geografiche
Alberto Tenenti
L'impatto delle scoperte geografiche
I viaggi di esplorazione e di scoperta in cui s'impegnarono in modo più o meno sistematico [...] .
Assai più autolesionista come europeo e nettamente più critico risultò l'atteggiamento del grande moralista francese Michel de Montaigne. Per lui non soltanto gli Americani non erano affatto inferiori agli Europei, ma fra loro si scorgeva una ...
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Civiltà
Pietro Rossi
Il termine e l'idea
Il termine 'civiltà', al pari dei suoi omologhi nelle lingue neolatine e nell'inglese, deriva dal latino civilitas, una parola coniata nella seconda metà del [...] rendere gentile, civile, onesto", oppure di "raffinare i costumi". In quanto all'aggettivo, esso si trova già negli Essais di Montaigne e nel Discours de la méthode di Cartesio, che lo usa come sinonimo di policé per designare la condizione di popoli ...
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saggio2
sàggio2 s. m. [lat. tardo exagium «peso, misura», der. di exigĕre nel senso di «pesare, esaminare»; il passaggio al sign. 4 è soprattutto dovuto alla partic. accezione acquistata da essai in Francia (spec. con gli Essais di Montaigne,...
scetticismo
s. m. [der. di scettico, sull’esempio del fr. scepticisme e ingl. scepticisme]. – 1. Corrente filosofica del pensiero antico sviluppatasi dal 4° sec. a. C. al 2° sec. d. C. (tradizionalmente suddivisa in tre fasi o scuole: il pirronismo,...