Il Rinascimento. L'impatto delle scoperte geografiche
Alberto Tenenti
L'impatto delle scoperte geografiche
I viaggi di esplorazione e di scoperta in cui s'impegnarono in modo più o meno sistematico [...] .
Assai più autolesionista come europeo e nettamente più critico risultò l'atteggiamento del grande moralista francese Michel de Montaigne. Per lui non soltanto gli Americani non erano affatto inferiori agli Europei, ma fra loro si scorgeva una ...
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ragione
Dal lat. ratio («calcolo», «rapporto»). Termine con cui Cicerone tradusse il greco λόγος e che conserva di quest’ultimo diversi significati, indicando la disposizione intrinseca e ideale di una [...] più laica; scartando l’intelletto come dimensione che non può riguardare l’uomo, questa corrente scettica finisce quindi, con Montaigne e Charron, per configurare una r. che, spogliata delle sue pretese all’assoluto, è lo strumento per giungere a ...
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POZZO, Modesta
Adriana Chemello
POZZO, Modesta. – Nacque a Venezia il 15 giugno 1555, secondogenita di Ieronimo, avvocato, e di Marietta Moro.
eronimo da Pozzo era «di onorata famiglia de’ cittadini [...] stamparono nel 1575 le Terze rime e nel 1580 il volumetto delle Lettere familiari a diversi, donato a Michel de Montaigne in visita a Venezia, Modesta Pozzo, quando affidò la sua prima opera alla tipografia, scelse di celarsi sotto lo pseudonimo ...
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GRAZIANI, Nicola Antonio
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Civitanova Marche (e non a Macerata, come generalmente proposto), nella parrocchia di S. Paolo Apostolo, il 14 sett. 1726, da Francesco [...] fondo senza dubbio collegata a modelli di razionalismo illuministico (vi si intuisce tutta una certa letteratura francese, da Montaigne a Rousseau a Voltaire), non poteva non allarmare i censori ecclesiastici: infatti, con decreto 24 luglio 1767, l ...
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BARTOLI, Giuseppe
Luigi Moretti
Nacque a Padova il 27 febbr. 1717 da Bartolomeo e da Isabella Manzoni: i suoi studi procedettero dapprima stentatamente perché dovette lavorare nella bottega patema di [...] avevano procurato tante amarezze, collaborò (1774) all'edizione della parte italiana del Jurnal de vojage del '70 y Montaigne, proprio allora scoperto, e soprattutto si accostò alla politica, entrando in contatto con esponenti del pensiero radicale e ...
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RINGHIERI, Innocenzo
Stefano Scioli
RINGHIERI (Renghieri, Ringhiera, Aringhiera), Innocenzo. – Nacque a Bologna in data incerta, forse ai primi del XVI secolo.
Incerte risultano le notizie sulla vita. [...] , duchessa di Ferrara, mentre nella Biblioteca nazionale di Parigi si conserva un esemplare della princeps posseduto da Michel de Montaigne, con la sua firma autografa sul frontespizio. E forse il testo di Ringhieri era presente alla memoria colta di ...
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ARICI, Cesare
Nicola Tanda
Di nobile famiglia, nato a Brescia il 2 luglio 1782 da Agostino e da Caterina Brozzoni, fu educato nella casa patema fino ai dieci anni, poi nell'Accademia, di S. Luigi, un [...] di Peleo e Teti, passi delle opere latine dei Petrarca, e lasciò incompiuta una traduzione dal francese degli Essais di Montaigne. Alla sua abilità d'imitatore e traduttore dei classici si deve anche la pubblicazione di quel volumetto intitolato Inni ...
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amicizia
Comunità tra due o più persone, unite da affetti e da interessi, ispirata da affinità di sentimenti e da reciproca stima. Il termine amicizia, in greco φιλία, si incontra nella filosofia greca [...] tedeschi e acquistò un’importanza speciale nella mistica tedesca del 14° sec., tra i gruppi degli Amici di Dio. Nel Rinascimento Montaigne trattò l’a. sotto l’aspetto psicologico e la definì come una «servitù volontaria»: è infatti uno dei legami più ...
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VIRTÙ
Delio CANTIMORI
Enrico ROSA
Antonia NAVA
. Valore, eccellenza di buona qualità; potenza, vigore, forza, qualità connaturata; retta e costante volontà di fare il bene; armonia di vita. Nella [...] fatalismo naturalistico.
Una descrizione analitica e sottile delle "virtù" e dei vizi ci offrono i moralisti francesi, dal Montaigne e dal Rochefoucauld in poi; mentre il Gueulinx sistema e riordina sulla traccia del pensiero cartesiano la dottrina ...
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Protagonista di un notissimo romanzo cavalleresco, la cui prima edizione a noi pervenuta (Saragozza 1508) è in prosa castigliana ed è opera del regidor di Medina Garci Rodriguez (o Ordoñez) de Montalvo. [...] esempio". Ed ebbe, invero, una popolarità vastissima. Francesco I e Carlo V considerarono il romanzo come lettura prediletta, Montaigne lo tenne nella sua biblioteca, il Bembo lo leggeva già nel 1512 "con entusiasmo", il Castiglione lo stimò degno ...
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saggio2
sàggio2 s. m. [lat. tardo exagium «peso, misura», der. di exigĕre nel senso di «pesare, esaminare»; il passaggio al sign. 4 è soprattutto dovuto alla partic. accezione acquistata da essai in Francia (spec. con gli Essais di Montaigne,...
scetticismo
s. m. [der. di scettico, sull’esempio del fr. scepticisme e ingl. scepticisme]. – 1. Corrente filosofica del pensiero antico sviluppatasi dal 4° sec. a. C. al 2° sec. d. C. (tradizionalmente suddivisa in tre fasi o scuole: il pirronismo,...