NATOLI, Glauco
Lionello Sozzi
NATOLI, Glauco. – Nacque a Teramo il 15 febbraio 1908 da Adolfo e da Amelia Oriolo.
Visse la prima giovinezza a Messina, entrando precocemente in contatto con il circolo [...] con acume, cultura e spirito le più notevoli novità librarie: si può dire che non vi sia autore francese – da Montaigne a Voltaire, da Victor Hugo a Guillaume Apollinaire, e via enumerando – su cui non si sia intrattenuto. Soprattutto notevole è ...
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ALLÉ, Francesco (al secolo Antonio)
Alberto Merola
Nacque a Bologna da Girolamo intorno al 1490. Divenuto francescano in quella provincia monastica osservante, fu inviato, insieme con il bolognese fra' [...] temi e motivi che influiranno, come si sa, sullo sviluppo dei più notevoli pensatori e politici del tardo Cinquecento, da Montaigne a Botero.
Bibl.: P. Amat di San Filippo, Bibliografia dei viaggiatori italiani,Roma 1874, pp. 53 s., 130; Marcellino ...
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GUEVARA, Antonio de
Scrittore spagnolo, nato probabilmente a Treceño (Asturie di Santillana), forse nel 1480, morto a Valladolid nel 1544. Vestì l'abito francescano, e disimpegnò alte cariche: predicatore [...] e nella forma, iniziò l'influsso della letteratura spagnola in Inghilterra e fu sfruttato in Francia da Brantôme, La Fontaine e Montaigne. La stessa mira didattica hanno le altre opere: il Menosprecio de Corte y alabanza de aldea (1539), dove si ...
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Croce e il marginalismo
Riccardo Faucci
La criptoeconomia crociana degli anni giovanili
Di tutti i filosofi italiani del secolo scorso, Benedetto Croce appare quello che ha dato il maggiore rilevo alla [...] […], genericamente preso, è una forza provvidenziale, e da un tale aspetto noi non possiamo che benedirlo. Cicerone, Montaigne, Cabanis, i filosofi tutti hanno riconosciuto la sua benefica missione; e Voltaire gli ha dedicato bellissimi versi (1935 ...
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LASTRI, Marco
Maria Pia Paoli
Nacque a Firenze il 6 marzo 1731 da Arcangelo Maria e da Lucrezia Paolini, nella parrocchia di S. Romolo (quartiere di S. Croce). Per le umili origini della famiglia "fin [...] punto spirituale" (Arch. di Stato di Firenze, Carte Pelli, lettera n. 847: Signa, 25 genn. 1760). M.-E. de Montaigne e la Sacra Scrittura costituivano ora le sue letture, mentre agli obblighi del ministero pastorale alternava le frequentazioni di ...
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BERNASCONI, Ugo
Luciano Caramel
Nacque a Buenos Aires il 21 maggio 1874 da Leone e Giuseppina Pini, originari di Olgiate, presso Como. Condotto adolescente in Italia, seguì a Milano le scuole classiche [...] , s. 1, XXXI), delle Riflessioni e Massime di Vauvenargues (Breviari intellettuali, n. 95), oltre che di passi delle opere di Montaigne (la traduzione è andata perduta).
Bibl.: [G. P. Lucini], Uomini e altri animali di U. B., in La Folla, Milano ...
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SARPI, Paolo
Antonella Barzazi
(Pietro). – Pietro Sarpi nacque a Venezia il 14 agosto 1552 da Francesco, mercante, originario di San Vito in Friuli, e dalla veneziana Isabella Morelli.
Morto precocemente [...] antichi e moderni – da Lucrezio a Niccolò Machiavelli, da Pietro Pomponazzi a Jean Bodin, fino a Michel de Montaigne – si componevano in una visione libertina che privava la religione della sua più tradizionale funzione e separava culti religiosi ...
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Cultura
Francesco Remotti
Concezioni diverse di 'cultura'
È un dato acquisito e sotto gli occhi di tutti il fatto che esistono due concezioni fondamentalmente diverse di 'cultura': una classica e tradizionale, [...] dirigendo e plasmando il loro modo di agire, di pensare, di sentire. Ben prima degli antropologi culturali, autori come Montaigne e Pascal hanno chiaramente individuato questo potere nascosto, che è lo stesso potere di cui parlano Marx ed Engels nell ...
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Pensieri (Pensees sur la religion et sur quelques autres sujets)
Pensieri
(Pensées sur la religion et sur quelques autres sujets) Opera di B. Pascal composta da testi di appunti preparatori per un’apologia [...] ), intorno alla quale si incentra il percorso di una soggettività profondamente rinnovata rispetto sia al modello umanistico erudito di Montaigne, sia a quello metafisico soggettivistico di Descartes: «dov’è dunque questo Io se non è né nel corpo né ...
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Storico della cultura e commediografo danese (Bergen, Norvegia, 1684 - Copenaghen 1754). Fu il primo ad aprire la letteratura danese a tutte le correnti di pensiero e d'arte dell'era dei "lumi". Divulgatore [...] morali", 1744), di Epistler (1748-54) e di Moralske Fabler (1751), le quali, in tono satirico-didattico su spunti di Cicerone, di Seneca e di Montaigne, riprendono i vari temi delle commedie e le idee predilette del suo moderato riformismo. ...
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saggio2
sàggio2 s. m. [lat. tardo exagium «peso, misura», der. di exigĕre nel senso di «pesare, esaminare»; il passaggio al sign. 4 è soprattutto dovuto alla partic. accezione acquistata da essai in Francia (spec. con gli Essais di Montaigne,...
scetticismo
s. m. [der. di scettico, sull’esempio del fr. scepticisme e ingl. scepticisme]. – 1. Corrente filosofica del pensiero antico sviluppatasi dal 4° sec. a. C. al 2° sec. d. C. (tradizionalmente suddivisa in tre fasi o scuole: il pirronismo,...