Umanesimo
Termine italiano forse ricalcato sul tedesco Humanismus, nell’accezione di privilegio riconosciuto agli studi classici (studia humanitatis) per l’educazione dell’uomo. In Germania la parola [...] del suo rapporto con Dio (Cusano, Ficino, L. Vives), del suo destino e della sua funzione nella società. È l’U. di Montaigne che si fruga dentro («je suis moymesme la matjère de mon livre»), e trova sempre gli altri, e le voci degli antichi, che gli ...
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GIRALDI, Lilio Gregorio
Simona Foà
Nacque a Ferrara il 13 giugno 1479 da Giraldo e da una tale Santa. Oltre al G., ebbero come altri figli Giovanni Antonio, che il G. ricorderà nell'Epistola in qua [...] del 1552, nella sua casa di Ferrara; fu sepolto nel duomo della città.
A circa venti anni dalla morte Michel de Montaigne ricordò il G. nei suoi Essais (I, 25) come esempio di figura di grande studioso morto in gravi difficoltà economiche. In ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Silvana Musella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’idea che l’Europa costituisca un insieme di popoli che si riconoscono in un’unica civiltà [...] , ma anzi si vorrebbe perfetto. Questo Eden è anche il luogo dove l’oro è abbondante e la ricchezza facile da ghermire.
Montaigne, che ha magnificato il mondo primitivo, si estasia poi davanti al giardino del re degli Inca nel quale gli alberi, i ...
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VALLANTE, Bartolomeo detto Catena
Irene Fosi
– Nacque verso il 1550 a Monte San Giovanni, vicino a Sora, nella Campagna e Marittima, in una famiglia di piccoli proprietari terrieri.
Le notizie biografiche [...] et è stato 12 anni fuoriuscito» (BAV, Urb. lat. 1049, cc. 10r, 13r). Fra gli spettatori c’era anche Michel de Montaigne che annotava questo spettacolo nel suo Journal de voyage (a cura di C. Dédéyan, 1946, pp. 208 s.).
Fonti e Bibl.: Archivio ...
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libertinismo
Insieme delle dottrine degli ‘spiriti forti’ o ‘liberi pensatori’ del Seicento che, in Italia, Francia, Olanda e Germania, professavano idee spregiudicate, spesso in contrasto con le Chiese. [...] nuove filosofie della natura rinascimentali (di Pomponazzi e Cardano, di Bruno e Vanini) e l’insegnamento di moralisti come Montaigne e Charron con il richiamo a una misura umana che rifiuta le filosofie dogmatiche e l’intolleranza religiosa e indica ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giacomo Baroffio
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il Quattrocento si apre con le persecuzioni e il rogo di Jan Hus – coraggioso fautore [...] ritengono un pagano, altri un ateo di fatto, altri un agnostico e altri ancora un mistico. L’opera di Montaigne sembra manifestare un cattolicesimo moderato, alieno da ogni estremismo.
Dopo aver pubblicato un’opera di apologetica contro tutti i non ...
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LEISEWITZ, Johann Anton
Carlo Grünanger
Poeta, nato a Hannover il 9 maggio 1752, morto a Brunswick il 10 settembre 1806. Laureatosi a Gottinga nel 1774, percorse rapidamente la carriera legale e amministrativa, [...] tumultuoso dello Sturm und Drang. I suoi presupposti mentali sono l'empirismo del Locke e lo scetticismo del Hume, del Montaigne e del Bayle, gli autori filosofici più cari al L.; ma più potentemente conferirono alla genesi della sua concezione ...
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VILLEMAIN, Abel-François
Ferdinando Neri
Scrittore e uomo politico, nato a Parigi il 9 giugno 1790, ivi morto l'8 maggio 1870. Percorse una rapida e brillante carriera universitaria; i suoi corsi di [...] moderne: M. de Chateaubriand (1858), Essai sur le génie de Pindare et sur la poésie lyrique (1859), oltre agli elogi di Montaigne e di Montesquieu, l'Histoire de Cromwell (1819), Lascaris ou les Grecs du VIe siècle (1825), ecc. La postuma Histoire de ...
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PIOVENE, Guido (App. II, 11, p. 552)
Giuseppe Antonio Camerino
Scrittore, morto a Londra il 12 novembre 1974. Nel 1949 appare I falsi redentori, un romanzo in realtà già steso nell'autunno 1943, in cui [...] P., oltre ad alcuni saggi e prefazioni a volumi di artisti (Tiepolo, Veronese) e scrittori (Dostoevskij, Miller, Montaigne, Stendhal) e alla giovanile raccolta di articoli apparsi ne Il Convegno, Furti del portalettere (1928), ricorderemo anche: Lo ...
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PRÉVERT, Jacques
Vittorio STELLA
Scrittore francese, nato a Neuilly-sur-Seine il 4 febbraio 1900. Partecipe, intorno al 1930, del movimento surrealista che vuol rendere popolare, è ora vicino ai marxisti.
Soggettista [...] estrosi, spesso fantasticamente assurdi: La bataille de Fontenoy (1933), La famille (1947), Entrée et sortie, et ainsi de suite (1949), Le diner de bêtes (1950).
Bibl.: S. Solmi, Decorativismo e ironia in P., in La salute di Montaigne, Firenze 1953. ...
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saggio2
sàggio2 s. m. [lat. tardo exagium «peso, misura», der. di exigĕre nel senso di «pesare, esaminare»; il passaggio al sign. 4 è soprattutto dovuto alla partic. accezione acquistata da essai in Francia (spec. con gli Essais di Montaigne,...
scetticismo
s. m. [der. di scettico, sull’esempio del fr. scepticisme e ingl. scepticisme]. – 1. Corrente filosofica del pensiero antico sviluppatasi dal 4° sec. a. C. al 2° sec. d. C. (tradizionalmente suddivisa in tre fasi o scuole: il pirronismo,...