Complesso delle specie animali che abitano ambienti e territorî determinati. La sua massa numerica e la sua varietà sono proporzionali alla quantità e alla qualità della vegetazione e poiché questa è strettamente [...] squilibrî e la scomparsa di molte specie; poi l'equilibrio si è ricostituito, ma la fauna è diventata assai monotona in corrispondenza alla maggiore uniformità che l'uomo ha generato nella flora.
Molte specie animali sono sensibili alle modificazioni ...
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LEÓN (A. T., 39-40)
Giuseppe CARACI
José F. RAFOLS
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Città della Vecchia Castiglia, oggi capoluogo di una Provincia; conserva nel nome il ricordo della sua origine romana. La città, che sorge a 838 [...] di Amiens. Se si eccettuano i portali, non vi sono altri ornati che quelli dei capitelli, svolti in maniera un po' monotona. Delle facciate la più notevole è l'occidentale, che ha tre gruppi di porte. Nel timpano della porta laterale a sud sono ...
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Ā È il titolo della famosa teodia (Mahābhārata, VI, 25-42), ove Kṛṣṇa, il dio fatto uomo, "canta" ossia espone in versi ad Arjuma dottrine, che tutte le sette viṣṇuitiche riguardano ancora come canoniche. [...] punto di vista letterario, notevoli disuguaglianze di forma: dove la materia è didascalica, la dizione si fa spesso monotona e pedantesca, come appare negli ultimi capitoli (XVI-XVIII). Ma palpita nei primi tutt'altra vita: il drammatico colloquio ...
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GRAZZINI, Anton Francesco
Giulio Dolci
Nacque a Firenze il 22 marzo 1503. Fu dei fondatori dell'Accademia degli umidi, dove prese il nome di Lasca, e vi ebbe uffici varî anche quando essa si trasformò [...] , la naturalezza dello svolgersi dei casi, l'arguzia di certe battute sono pregi che distinguono queste commedie dalla monotona produzione drammatica del nostro Cinquecento.
Ediz.: La prima et la seconda Cena, novelle: con una novella della terza ...
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CENCI, Beatrice
Luigi Caiani
Nacque a Roma il 6 febbr. 1577 da Francesco ed Ersilia Santacroce.
Francesco era uno degli uomini più ricchi di Roma, avendo ereditato dal padre Cristoforo un patrimonio [...] un ambiente estraneo, in compagnia della matrigna, una donna debole e scialba, e di qualche servitore. La loro vita, già assai monotona e triste, divenne più dura l'anno seguente, quando il padre, temendo che potessero fuggire, tornò alla rocca e le ...
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GRASSINI, Giuseppa (Giuseppina, Josephine, Maria Camilla Giuseppina)
Cristina Ciccaglioni Badii
Nacque a Varese il 18 apr. 1773 da Antonio, contabile nel convento della Madonna del Sacro Monte, e da [...] 13 agosto dello stesso anno la G. fu di nuovo in scena in Zulema (Gonzalvo di Cordova) di Curci, opera particolarmente lunga e monotona, che resse il cartellone del S. Carlo solo grazie all'arte sua e del suo partner, il tenore G. David.
Dalla fine ...
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BUONAIUTI (Bonaiuti), Niccolò
Benito Recchilongo
Nacque a Firenze, forse intorno al 1360, da Michele, che risulta iscritto all'arte della lana nel 1401; le uniche, frammentarie notizie che possediamo [...] da artifici retorici: le invettive procedono con un tono concitato che vuol ricordare certe pagine dantesche, ma la monotona ripetizione degli schemi retorici genera piuttosto un discorso goffo e prolisso; il suo faticoso latino ignora il nuovo ...
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Mad Max
Roy Menarini
(Australia 1979, Interceptor, colore, 89m); regia: George Miller; produzione: Byron Kennedy per Mad Max; soggetto: Byron Kennedy, George Miller; sceneggiatura: James McCausland, [...] scena. In secondo luogo, la creazione di un eroe suo malgrado, come Mad Max, risulta certamente vincente. Anche grazie all'interpretazione monotona e sincera di Mel Gibson (che da qui cominciò la sua rapida ascesa alle più alte sfere del divismo), il ...
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Salfi, Francesco Saverio (Cosenza 1759 - Parigi 1832)
Mario Scotti
, Di D. si occupò in un capitolo del Resumé de l'histoire de la littérature italienne (Parigi 1826; in traduz. ital., Lugano 1833), [...] temperati da una dolce speranza che li sbiadisce, nel Paradiso la felicità suprema finisce per tradursi in una successione monotona, che toglie vibrazioni umane, contrasti, sfumature alla poesia. È vero tuttavia che D. ha cercato di superare questo ...
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BRAIDA (Abrato, d'Abrate), Bartolomeo
Gianni Ballistreri
Nacque verso il 1520 a Sommariva del Bosco (Cuneo) da antica famiglia originaria di Bra.
Nelle Ottave che fanno parte del suo canzoniere, il [...] da un negromante eremita innamoratosi d'una delle fanciulle; tuttavia la vicenda, mal costruita, finisce ugualmente per risultare monotona. Di qualche interesse, per la storia delle maschere e dei tipi del teatro popolareggiante, sono le scene in ...
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monotonia
monotonìa s. f. [dal gr. μονοτονία; v. monotono]. – Carattere di ciò che è monotono, di ciò che ha tono o cadenza uniforme: la m. di una cantilena, di una canzone; la pioggia cade con m.; le operazioni si ripetevano tutte uguali,...
piatto1
piatto1 agg. [lat. *plattus, dal gr. πλατύς «largo»; nel sign. 5, è tratto da appiattare, che a sua volta è un der. dell’agg. piatto]. – 1. a. Di un tratto di terra, o d’altra superficie, o di un corpo, di un oggetto, che si estendono...