LOY, Giovanni, detto Nanni
Lorenzo Quaglietti
Regista cinematografico italiano, nato a Cagliari il 23 ottobre 1925. Allievo del Centro sperimentale di cinematografia, diresse alcuni documentari (I pittori [...] 1959 gli viene affidato e realizza Audace colpo dei soliti ignoti, come seguito del famoso I soliti ignoti (1958) di M. Monicelli, che non eguaglia il prototipo ma non delude sul piano spettacolare. Con Un giorno da leoni (1961) L. affronta, partendo ...
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Villaggio, Paolo
Demetrio Salvi
Attore cinematografico e scrittore, nato a Genova il 31 dicembre 1932. Pur avendo dimostrato in molte occasioni di potersi identificare con vari generi e ruoli, il suo [...] Kranz. Passò al cinema con I quattro del Pater Noster (1969) di Ruggero Deodato, cui seguì Brancaleone alle Crociate (1970) di Monicelli nel quale è un 'alemanno' molto simile al personaggio del prof. Kranz. La sua fisicità e la capacità di rendersi ...
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Garbuglia, Mario
Marco Pistoia
Scenografo e arredatore cinematografico, teatrale e televisivo, nato a Fontespina (Macerata) il 27 maggio 1927. Tra i maggiori scenografi della seconda metà del Novecento, [...] , con La grande guerra (1959) che gli valse un altro Nastro d'argento nel 1960, ebbe inizio la collaborazione con Mario Monicelli: il film rivela il costante e rigoroso lavoro effettuato da G. mediante i sopralluoghi, che ancor più emerge da un altro ...
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Regista e sceneggiatore cinematografico italiano (n. Roma 1975). Figlio di M. Costanzo, ultimati gli studi in Sociologia della comunicazione (Università La Sapienza di Roma), ha lavorato come conduttore [...] miglior regista esordiente), cui hanno fatto seguito In memoria di me (2007, ispirato al romanzo Il gesuita perfetto di F. Monicelli), La solitudine dei numeri primi (2010, dall’omonimo libro di P. Giordano), Hungry hearts (2014, in concorso alla 71a ...
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Pinelli, Tullio
Serafino Murri
Autore teatrale e sceneggiatore, nato a Torino il 24 giugno 1908. Attivo nel cinema dai primi anni Quaranta, fra le collaborazioni più importanti e di lunga durata si [...] da Dustin Hoffman, ad Amici miei (1975), Il Marchese del Grillo (1981) e Speriamo che sia femmina, tutti diretti da Monicelli. Tornato a collaborare ancora una volta con Fellini nel 1986 per il melanconico Ginger e Fred, ha scritto anche l'ultimo ...
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GIOVANNINI, Alessandro (Sandro)
Claudia Campanelli
Nacque a Roma il 10 luglio 1915, da Emanuele, cancelliere di tribunale, e da Giuseppa Ciccolini. Laureatosi in legge per volontà paterna, non esercitò [...] ma già proiettato verso la modernità per l'inusuale contenuto di satira politica, avevano contribuito anche De Tuddo e Monicelli; fra gli interpreti figuravano Marisa Merlini, Olga Villi, Lea Padovani, C. Ninchi, L. Pavese.
Dopo il felice esordio il ...
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Blier, Bernard
Attore teatrale e cinematografico francese, nato a Buenos Aires l'11 gennaio 1916 e morto a Parigi il 29 marzo 1989. Interprete grottesco e divertente nelle commedie e figura ambigua e [...] Le faiseur, seguito nel 1986 da un David di Donatello come miglior attore non protagonista per Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli, e nel 1989 da un César d'honneur alla carriera. Padre del regista Bertrand, fu diretto dal figlio in tre film ...
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Attore e regista italiano (Roma 1940 - ivi 2020). Dopo il debutto nel cabaret e un'iniziale attività nel teatro sperimentale, si è imposto nella commedia musicale Alleluja, brava gente (1971), confermando, [...] e per diletto, 1986). Nel cinema è stato interprete non secondario della commedia all'italiana con registi come M. Monicelli, M. Bolognini, A. Lattuada. Protagonista di sceneggiati e serie televisive (Fregoli, 1981; Il maresciallo Rocca, 1996-2005 ...
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MASTROIANNI, Marcello
Alvise Sapori
Attore teatrale e cinematografico, nato a Fontana Liri (Frosinone) il 28 settembre 1924. Nel 1948, anno dell'esordio in teatro, fu chiamato da L. Visconti nella sua [...] . Emmer, Cronache di poveri amanti (1953) di C. Lizzani, Le notti bianche (1957) di L. Visconti, I soliti ignoti (1958) di M. Monicelli.
È con il personaggio del reporter cialtrone ed emotivo de La dolce vita (1960) di F. Fellini, che M. raggiunge la ...
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trombonaggine
s. f. (iron.) La caratteristica di chi è trombone, di chi è abituato a enfatizzare cose prive di importanza.
• Il «kiss in» sarà al Colosseo. [Carlo] Giovanardi dice che è scandaloso che [...] allora, al tempo dei martiri» (Gianni Vattimo intervistato da Alessandro Trocino, Corriere della sera, 29 luglio 2007, p. 15) • Mario Monicelli, che di scritto non ha lasciato nulla e si è buttato dal balcone di un ospedale romano lunedì sera, era ...
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supercazzola (Supercazzola) s. f. (iron.) Parola strampalata e assurda, discorso senza capo né coda, rivolti con convinzione a qualcuno per confonderlo e ingannarlo. | Per estensione, risposta, argomentazione o spiegazione elusiva, inconcludente...
solito
sòlito agg. e s. m. [lat. sŏlĭtus, part. pass. di solere «essere solito»]. – 1. agg. a. Che non è diverso dalle altre volte, che è lo stesso di sempre; abituale, consueto: trovarsi, vedersi all’ora s., al s. posto; i s. discorsi, le...