Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] erappresentato nel cervello.
Componenti del linguaggio
Linguaggio come suono: fonetica ecome una sorta di campo base da cui partire per esplorare il mondovolontà risieda nella corteccia frontale, la percezione delle facce nel lobo temporale e il ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] semplici dell'età neolitica come, per esempio, il cilindro e il disco lentiforme, rappresentavano rispettivamente 1 o 10 diffusione del cuneiforme nell'ambito più mondano della corrispondenza privata tra parenti e amici.
Sempre a Mari sono stati ...
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Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] l'orientamento umano nel mondo, come nel caso di tutti i Primati, è fondamentalmente visivo. Molto di ciò di cui parla la lingua di ogni giorno è visibile o, qualora non lo sia, la metafora ne offre una rappresentazione visiva. Per esempio, il tempo ...
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Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] mondo bizantino parola: come se volontà, combinabile con gli elementi decorativi classici (vegetale e geometrico) su campo astratto o tra scena figurata, può listare ogni manufatto e monumento, con funzioni emblematico-carismatica, rappresentativo ...
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Il rapporto tra cinema e lingua italiana è a doppio senso: la lingua scritta e parlata è stata variamente influenzata, nel lessico e nello stile, dal cinema, così come quest’ultimo, ovviamente, ha sempre [...] 2003: 97) e, dunque, la rappresentazione di un mondo, anche acustico, riconoscibile e accettabile secondo al cinema italiano vengono da qualche anno rappresentate nelle loro forme meno ibridate e stereotipate, come il napoletano, da L’amore molesto ( ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] la fase della rappresentazione, ossia del sogno vero e proprio (Stefano Agosti della maggioranza avevano affermato la comune volontà di arrivare a un’intesa sul come se lo avesse in qualche modo vissuto, e uno ha la storia degli uomini e tutto il mondo ...
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Carlo Goldoni (Venezia 1707 - Parigi 1793) trascorse parte della fanciullezza a Venezia, e l’adolescenza e la giovinezza in varie sedi. Compì studi disordinati e concluse quelli di diritto. Avvocato a [...] il Mondoe il Teatro, l’uno per i tanti e vari caratteri, l’altro per i «colori» con i quali «si debban rappresentar sulle le nuove idee. Improntate a un teatro socialmente e civilmente impegnato, come vuole la riforma, sono le commedie scritte per ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] mondo surrealista. Gli objets-types dei dipinti puristi di A. Ozenfant e di Le Corbusier sono utensili e strumenti del raccordo di questo o., avvertito come esterno e indipendente, con la rappresentazione. Le difficoltà di questo tentativo sono ...
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Scienza indiana: periodo vedico. L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
George Cardona
L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
'Śikṣā' ('fonetica')
Ai Veda sono [...] lo rappresentaè l'Aṣṭādhyāyī (Trattato in otto capitoli) di Pāṇini (V sec. a.C. ca.), composto da quasi 4000 sūtra ('aforismi') suddivisi in otto capitoli. Secondo la tradizione che si richiama a questo autore, la grammatica ha come fine ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] un poco frivola del Settecento, in cui ogni persona di mondo pretende di essere à la page, si intensifica la domanda come fine primario il culto della forma. A porlo in secondo piano a favore di una rappresentazione più diretta della realtà, e ...
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volonta
volontà (ant. volontade e volontate) s. f. [lat. voluntas -atis, dal tema vol- delle forme volo, volui di velle; v. volere2]. – 1. La facoltà e la capacità di volere, di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento...
mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...