COGLIOLO, Pietro
Fabrizio Fabbrini
Nacque a Genova il 29 marzo del 1859 da Ignazio e da Emilia Paroli. Laureato in giurisprudenza nell'università di Roma, il C. vinse nel 1880 la cattedra di pandette [...] assunta nel mondo moderno dalla figura dello spedizioniere, cosa che in effetti avvenne secondo i principi direttivi formulati dal C.: inquadrare nei principi generali della rappresentazione questa figura così come si presenta nella società e con gli ...
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Coppola, Francis Ford
Antonio Monda
Regista, produttore e sceneggiatore cinematografico statunitense, di origine italiana, nato a Detroit (Michigan) il 7 aprile 1939. È stato tra i protagonisti del [...] intravedere una sintesi metaforica di autobio-grafismo erappresentazione, che corrisponde alla profonda ambivalenza di C tenebre di un mondo che ha perso ogni valore e ogni senso d'orientamento, richiamando in questo un'opera chiave come The waste ...
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GILERA, Giuseppe
Daniela Brignone
Nacque a Zelo Buon Persico, nel Milanese, il 21 dic. 1887, da Santo Gellera - il cognome originario della famiglia fu modificato in Gilera dallo stesso G., che ne ottenne [...] alla fine dell'Ottocento, come naturale filiazione di quella ciclistica, e si sviluppò nel corso del e nella diffusione commerciale in America Latina. Il figlio rappresentava per la Società Gilera e per il G. il fondamento della continuità aziendale e ...
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ALTAVILLA, Pasquale
Ruggero Moscati
Attore e autore teatrale, nato il 6 dic. 1806 a Napoli. Copista nella prefettura di polizia, fu notato da Silvio Maria Luzi, l'accorto e fortunato impresario del [...] fine del mondo), Te voglio bbene assai e ttu nun rappresentazione, ecc.
La produzione dell'A. - oltre un centinaio di commedie che, sia pure intessute su canovacci assai spesso elementari, non mancano di situazioni comiche originali, e, ricche come ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] mondo surrealista. Gli objets-types dei dipinti puristi di A. Ozenfant e di Le Corbusier sono utensili e strumenti del raccordo di questo o., avvertito come esterno e indipendente, con la rappresentazione. Le difficoltà di questo tentativo sono ...
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Filosofo (Parigi 1638 - ivi 1715). Seguace di R. Descartes, se ne discostò poi per alcuni aspetti. La sua tesi principale è che la mente umana, attraverso l'illuminazione, vede le idee (cioè le cose e [...] sull'idea di infinito (e sulla distinzione tra pensiero erappresentazione). Criticò quindi le argomentazioni cartesiane per l'esistenza d'un mondo sensibile, assolutamente non dimostrabile, né concepibile come necessaria emanazione della divinità ...
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Poeta austriaco (Vienna 1874 - Rodaun, Vienna, 1929). Esordì giovanissimo con poesie e brevi drammi lirici di squisita fattura, soffusi di una malinconia tipicamente decadente. Tra le sue opere teatrali: [...] poi non ebbe né tempo né piena volontàe capacità di riprendersi. Sintomatica la commedia Der Schwierige (1921), rappresentazione dell'esponente di un mondo aristocratico da tempo decaduto; ancor più lo è la tragedia Der Turm, la cui prima redazione ...
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Psicanalisi
PPaul Ricoeur
Silvano Arieti
di Paul Ricoeur, Silvano Arieti
PSICANALISI
La teoria psicanalitica di Paul Ricoeur
Sommario: 1. Introduzione. 2. La psicanalisi come metodo d'indagine: a) [...] èrappresentato dalle reazioni ai desideri incestuosi nei confronti di uno dei genitori e ai desideri di morte nei confronti dell'altro, così come sensazione della mia impotenza nei confronti del mondo esterno distruggendolo"; 4) il conformismo da ...
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Piero della Francesca: il maestro nel suo tempo
Carlo Bertelli
La vita
Piero di Benedetto di Piero nacque a Borgo Sansepolcro, una città, allora, di circa 4300 abitanti, che passò in pochi anni dal [...] prospettiche elaborate a Firenze da Brunelleschi e Donatello e sistemate da Leon Battista Alberti. La pittura èrappresentazione di cose e figure nei loro corretti rapporti spaziali, ècome una finestra aperta sul mondo, alla quale lo spettatore si ...
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Costantino e i barbari
Johannes Wienand
Nei trentuno anni del suo regno non vi è mai stato un momento nel quale Costantino non abbia dovuto occuparsi, in un modo o nell’altro, dei ‘barbari’ – così i [...] mondo conosciuto, e in quali esotiche terre il dominio romano sia noto e rispettato: un effetto che non è per sua volontà, il manto regale che da vivo aveva dissacrato, e fu e vede in questo una chiara difficoltà «a rappresentare l’imperatore come ...
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volonta
volontà (ant. volontade e volontate) s. f. [lat. voluntas -atis, dal tema vol- delle forme volo, volui di velle; v. volere2]. – 1. La facoltà e la capacità di volere, di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento...
mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...