Filosofo tedesco (Rammenau, Lusazia sup., 1762 - Berlino 1814). Seguace della filosofia kantiana, e in particolare della sua teoria morale, intese costruire l'edificio sistematico del sapere su un principio [...] da quello della necessità, il mondo della morale, del dovere, della libertà.
Pensiero
Il punto di partenza e il tema fondamentale della meditazione fichtiana è costruire un edificio sistematico che abbia come fondamento un principio di libertà ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] più importante riguarda la volontàe la sua manifestazione. Il per tutto il periodo giulio-claudio erappresentò, nell’ambito dell’Impero, la è alimentata da doni, acquisti e scambi con istituti scientifici e letterari di ogni parte del mondocome ...
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Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] C. stesso insegna, si prega affinché esso venga e la volontà di Dio si compia in terra come si compie nel cielo, ed egli rimetta agli e sono frequenti, specialmente sui sarcofagi, le rappresentazioni dei miracoli. Altra creazione nuova dell'epoca è ...
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Drammaturgo e poeta inglese (Stratford-upon-Avon 1564 - ivi 1616). Terzo degli otto figli dell'agiato commerciante di pellami John (che ricoprì cariche pubbliche a Stratford durante il regno di Maria la [...] romantiche che nei titoli stessi indicano la volontà di piacere al pubblico, As you like grandi tragedie successive. King Lear è concepito come una gigantesca metafora della condizione rappresentato. Ciò è comprensibile in quanto nel 1608 il mondo ...
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Nome della regione meridionale asiatica (circa 4.400.000 km2) limitata, a N, dal grande arco montuoso del Himalaya e protesa, a S, nell’Oceano Indiano con la penisola triangolare del Deccan e con l’isola [...] , con la sua rappresentazione articolata e complessa del mondo femminile (A village come M. Nair vantano una platea internazionale, mentre un fenomeno di costume, che ha conquistato vere e proprie nicchie di ‘culto’ anche in occidente, èrappresentato ...
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Dall’originario significato di dischetto di metallo coniato per le necessità degli scambi, avente lega, titolo, peso e valore stabiliti, per estensione tutto ciò che, nei vari periodi e paesi, funge da [...] come la m. metallica alla funzione d’intermediazione negli scambi e non impedivano che la m. da loro rappresentata determinate dalla volontà dei proprietari nel 5° sec. a.C. in tutto il mondo greco e oltre.
Un fenomeno analogo, anche se più marcato, ...
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stemma In araldica, il complesso di tutte quelle figure, pezze, smalti, partizioni, ornamenti esteriori raffigurati secondo determinate regole, che servono a contrassegnare persone o enti. Lo s. è anche [...] erappresentano nuove condizioni territoriali o familiari come nel mondo), a volte è sormontato da uno stelo di giglio e da volontà di privati, e ‘pubblici’, più recenti (dal 17° sec. in poi), che nascono nelle cancellerie sovrane e principesche e ...
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Musicista (Bonn 1770 - Vienna 1827). Contemporaneo e lettore di I. Kant, W. Goethe e F. Schiller, incarna la nuova figura del compositore moderno: con lui l'espressione dell'interiorità dell'artista e [...] Rust, J. Haydn, W.A. Mozart: annunzî non nutriti però, né sviluppati da una consapevolezza e da una volontà così piene e così chiare come in Beethoven. Carattere forte, energico, egli parte da una visione realistica della vita, da esperienze concrete ...
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Poeta, narratore, drammaturgo tedesco (Francoforte sul Meno 1749 - Weimar 1832). Genio fra i più poderosi e poliedrici della storia moderna, si manifestò in un'epoca in cui ormai risultava operante la [...] che non può rinunciare alla sua volontà di dominare il mondo.
Con la morte di Schiller (1805) e la catastrofe nazionale di Jena assunse G. come suo modello e maestro; il liberalismo borghese vide in lui l'ultimo e sommo rappresentante di una cultura ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] cui la rappresentazioneè aniconica o l’immagine si distacca da quella della figura umana, le qualità psichiche e morali e le azioni ; e) dall’ordine e dal presupposto finalismo del mondo, che rinviano a una Intelligenza e a una Volontà trascendente ...
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volonta
volontà (ant. volontade e volontate) s. f. [lat. voluntas -atis, dal tema vol- delle forme volo, volui di velle; v. volere2]. – 1. La facoltà e la capacità di volere, di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento...
mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...