. È un concetto fondamentale del sistema di Leibniz, che si propone di risolvere il problema dei rapporti fra l'anima e il corpo rimesso in discussione dalla scuola cartesiana, da quando Cartesio aveva [...] di cui essa deve far parte, e ve l'adatta in modo che ciascuna venga a prendere esattamente il posto che le compete. Ogni monade pertanto è come la realizzazione di un punto di vista determinato, da cui Dio ha guardato, per così dire, l'universo, ed ...
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Filosofo e scienziato (Lipsia 1646 - Hannover 1716). Dopo aver studiato filosofia a Lipsia, matematica a Jena e diritto a Altdorf, entrato in rapporto con i Rosacroce conobbe Johann Christian barone di [...] come tutte le esistenze" e quindi porta con sé tutte le forme o idee in virtù dell'azione di Dio su ogni monade. Il concetto di sostanza individuale è anche alla base della dottrina della conoscenza, che si fonda, come L. spiega nei Nouveaux Essais ...
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Filosofo ispano-romano del sec. 1º d. C., seguace dell'indirizzo neopitagorico, in cui sono sensibili influssi platonizzanti, che preannunciano il neoplatonismo e le sue "ipostasi". Nelle sue Lezioni pitagoriche, [...] cui restano alcuni frammenti, dette un significato simbolico alle concezioni pitagoriche dei numeri, vedendo significate, per es., nell'uno (la "monade") l'unità, l'identità e l'armonia, nel due (la "diade") l'alterità, la divisione e la mutazione, e ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] le cose, noi in quello e quello in noi, e così tutto concorre in una perfetta unità". Così spunta il minimo bruniano, la monade. Il minimo è la misura. Tanti sono i generi di minimo quante le cose, ciascuno di questi è un assoluto minimo, ma non ...
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Naturalista e filosofo olandese (Vilvoorde, Bruxelles, 1614 - Berlino 1699), figlio di Jan Baptiste, condusse vita avventurosa ed errabonda. Sviluppando la dottrina paterna dell'archeus, H. costruì un [...] anticipazione di quello di G. W. Leibniz (che pare abbia tratto da H. l'uso del termine monade). Opere principali: Alphabeti veri naturalis Hebraici brevissima delineatio (1667); Opuscula philosophica (1690); Paradoxale discoursen (1693); Quaedam ...
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Biologia
Espressione genica
In genetica, processo per cui la sequenza di nucleotidi di un gene viene trascritta in una sequenza corrispondente di acido ribonucleico messaggero (mRNA) e quindi tradotta [...] verso la seconda metà del 17° sec. e utilizzato, inizialmente, soprattutto da G. Leibniz, per indicare il carattere della ‘monade’ come e. o manifestazione di Dio e per designare in generale quel tipo di rapporto che lega insieme il simbolo al suo ...
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Filosofo greco (m. 315-14 a. C.), scolaro di Platone; successe (339-38) a Speusippo nello scolarcato dell'Accademia, che tenne fino alla morte. Ci restano delle sue opere solo frammenti. Nel suo pensiero, [...] il matematismo metafisico, come sviluppo della dottrina platonica delle idee-numeri. Egli considera come primo principio l'Unità, o Monade, e come secondo principio la Diade. Ma con questo matematismo si fonde, in S., un forte spirito religioso e ...
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La nozione di corpo come entità estesa percepibile attraverso i sensi è presente già nella filosofia antica, che ne fa l’oggetto naturale in generale, caratterizzato da un complesso di proprietà, tra cui [...] manifesta la sostanza infinita, che è Dio, mentre da Leibniz il c. è concepito come un aggregato di monadi regolato dalla monade dominante che è l’anima. In chiave gnoseologica, Berkeley, spingendo alle conseguenze estreme i presupposti del sensismo ...
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HELMONT, Franciscus Mercurius van
Guido Calogero
Naturalista e filosofo olandese, nato il 20 ottobre 1614, morto a Berlino nel 1699. Figlio di Johannes Baptista van H. (v.), condusse una vita avventurosa [...]
Per il van H., il mondo si riduce a un complesso di primi elementi, insieme spirituali e corporei. Queste "monadi" sono indivisibili ed eterne, e tuttavia non immobili, perché soggette a un continuo sviluppo e perfezionamento, prodotto però soltanto ...
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Giordano Bruno e Tommaso Campanella: Opere
Augusto Guzzo
Romano Amerio
La figura di Giordano Bruno è - oltre alla potenza e originalità della sua mente - così tragica, che la coscienza italiana non [...] tentò, a volte, di tradurre se stesso: anzi, non è escluso che nel primo progetto del De immenso - al quale il De monade fa da prologo e il De minimo da preprologo, secondo il solito metodo di lavoro del Bruno, dal nocciolo alla corteccia - egli ...
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monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...
monadico
monàdico agg. [der. di monade] (pl. m. -ci). – Relativo a una monade, a un unico individuo; in partic., in logica matematica, predicato (o attributo) m., predicato riferibile a singoli individui.