boerata
s. f. (iron.) Trovata tipica di Tito Boeri, economista, presidente dell’Inps dal 2014.
• [tit.] Colpire le pensioni per aiutare gli over 55? Una «boerata» pazzesca [testo] Insomma, se si decidesse [...] pizzicati da unamolteplicitàdi riforme e blocchi di indicizzazione) per aiutare gli over 55, sarebbe una «boerata». Non perché il problema, come detto, non ci sia. Ma perché è un modo per ottenere un plauso, senza affrontare alla radice il problema ...
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quadruplo
quàdruplo [agg. e s.m. Der. del lat. quadruplus "quattro volte tanto"] Punto q.: (a) [ALG] diuna curva, punto che ha molteplicità quattro; (b) [CHF] [TRM] in un diagramma di stato, la temperatura [...] idrata, la sua soluzione acquosa satura e il vapore acqueo): v. fasi termodinamiche: II 543 f. ◆ [ALG] Radice q.: di un'equazione algebrica f(x)=0 di grado non minore di quattro, è un numero a tale che il polinomio f(x) è divisibile per (x-a)4 ma non ...
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sviluppo diuna funzione razionale in frazioni semplici
sviluppo diuna funzione razionale in frazioni semplici procedura che permette di esprimere ogni funzione razionale, del tipo a(x)/b(x), dove a(x) [...] grado del denominatore, in modo unico come combinazione lineare di funzioni dei tipi seguenti:
per ogni radice reale r dimolteplicità p del polinomio b(x), e
per ognuna delle coppie diradici complesse coniugate a + ib dimolteplicità q di b(x). ...
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ennuplo
ènnuplo [agg. Der. di enne, nome della lettera n] [ALG] [ANM] Avente la molteplicità n, essendo n un generico numero naturale; si abbrevia in n-plo. ◆ [ALG] Punto e.: punto avente la molteplicità [...] n. ◆ [ALG] Radice e.: di un'equazione algebrica f(x)=0 è unaradice a tale che f(x) è divisibile per (x-a)n, ma non per (x-a)n+1. ...
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Letteralmente, dialettica significa esercizio concreto dell'attività o funzione logica dell'uomo, procedimento concettuale, arte della conversazione, del dialogo, della discussione, e però del distinguere, [...] intuitivo, sicché la divisa molteplicità del finito si risolverebbe nell'unità vivente e infinita di Dio, intesa come possibilità mistico fino a collocare la prima radice del male in Dio, quale nucleo oscuro d'una fiamma.
Accenni dialettici si trovano ...
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GIOBERTI, Vincenzo
Giuseppe Saitta
Nacque a Torino il 5 aprile 1801 da Giuseppe, di condizione non agiata. Ricevette la prima istruzione dai padri dell'Oratorio, e segnatamente dal p. Fontana e dal [...] c'è una connessione molteplicità delle idee senza cui non ci sarebbe reale progresso, è possibile soltanto per il sensibile. Se così non fosse, l'idea di uomo non differirebbe da quella di pianta o d'animale. Dunque è il sensibile che è la radice ...
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Complesso dei miti di un popolo, cioè delle narrazioni fantastiche tradizionali di gesta compiute da figure divine o antenati (esseri mitici), diffuse, almeno in origine, oralmente.
La spiegazione classica
Il [...] di Colofone trasferì nell’unità del divino la molteplicità delle figure dominanti nel mito, gli dei. Il prestigio dell’epopea tuttavia spingeva a cercare una un aggettivo (per es. «luminoso», nella radice del nome Zeus, Iuppiter e del vedico Dyaus ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, [...] delle forme di un tema che designa un’azione (tema o radice verbale), determinate suscettibile di determinazione secondo criteri diversi, come dimostra la molteplicità delle da una forma nominale (denominativi); si distinguono inoltre, dal punto di ...
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Filosofo e mistico (Hochheim, presso Gotha, 1260 circa - Colonia 1328 circa), detto anche Meister Eckhart. Di nobile famiglia, entrato nell'ordine domenicano, fu priore e vicario in Turingia (1290-98), [...] in nessun posto, esser Dio fonte di luce da cui "emana" la molteplicità, ecc. In particolare, la riduzione della totalità dell'essere a Dio e l'affermazione della presenza di Dio negli esseri come radice e attualità della loro esistenza hanno ...
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cagione
Alfonso Maierù
. Nell'uso filosofico il termine ‛ causa ' (ma la forma prevalente in D. è c.) designa i principi operatori e giustificativi della vita, del movimento e di tutto ciò che accade [...] dalla molteplicità dei movimenti dei pianeti (Gener. et corrupt. II 10, 336a 23-337a 15).
Tuttavia della dottrina della c. Aristotele non si ritiene scopritore; anzi, in Metaph. I 3-10, fornisce una storia dell'affacciarsi dei vari concetti di c ...
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occupabile agg. Che, chi è disponibile per un’occupazione, per un lavoro. ♦ Nello stato di diritto non deve essere dato ad alcuno di pretendere l'introduzione di modifiche o deroghe all'ordine giuridico attraverso forme di coazione o addirittura...
occamismo
s. m. – Dottrina filosofico-teologica elaborata da Guglielmo di Occam (sec. 14°) e dai suoi seguaci, caratterizzata dalla posizione critica nei confronti della fisica e della metafisica aristotelica; in partic., l’occamismo riduce...