Dottrina filosofica e religiosa (detta anche, meno comunemente, emanazionismo), secondo la quale il molteplice trae origine da un principio (l’Uno o altra realtà prima), attraverso un processo detto di [...] punto luminoso, che non comporta diminuzione del principio stesso ma che fonda anzi un rapporto ontologico essenziale tra questo e il molteplice. Il tema si trova svolto soprattutto nel neoplatonismo e nelle correnti di pensiero da esso influenzate. ...
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Filosofo e teologo (sec. 9º) di origine irlandese (donde i soprannomi Scotus e Eriugena che sono sinonimi). Già noto alla corte di Carlo il Calvo, nell'850-51 fu sollecitato a intervenire nella controversia [...] tende a tornare e a identificarsi con Dio. L'ineffabile presenza di Dio nel creato, fondamentale nel rapporto Uno-molteplice e resa da S. E. con formule schiettamente neoplatoniche (Dio è "sostanza" della creatura, creatura e creatore unum sunt ...
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Filosofo e mistico indiano, vissuto fra il 10º e l'11º sec. Di famiglia brahmana del Kashmir, fu il sistematore e uno dei più alti rappresentanti della scuola sivaita della Pratyabhijñā ("riconoscimento"), [...] , che non è altro che una sua emanazione; la liberazione consiste appunto nel "riconoscimento" di tale inscindibile unità del molteplice con l'io e perciò con Śiva, e quindi nel riconoscimento della assoluta libertà e autonomia (svātantrya) in virtù ...
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Scrittore medievale, maestro di teologia a Parigi, non meglio identificato (forse era un Adam Bellefemme), a cui in due manoscritti è attribuita un'opera De intelligentiis, o Memoriale rerum difficilium, [...] dipendenza dalla metafisica della luce di Roberto Grossatesta, riecheggiando motivi neoplatonici, l'autore prospetta una deduzione del molteplice dall'Uno (Dio) secondo un processo scalare che richiama l'insegnamento dello pseudo-Dionigi, del Liber ...
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Cristianesimo e Chiese cristiane
Trutz Rendtorff
Cristianesimo e Chiese: un rapporto complesso
Il termine 'cristianesimo' designa l'insieme delle conseguenze storiche derivate dal sorgere del movimento [...] quotidiana, dell'arte e del sapere, sia sulle strutture fondamentali delle istituzioni politiche e della prassi economica. La molteplice azione del cristianesimo come modello orientativo per l'interpretazione del mondo e per la vita pratica ha inizio ...
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Forma latinizzata del cognome del mistico tedesco H. Seuse (n. forse Costanza o Ueberlingen 1293 circa - m. Ulma 1366). Allievo di Eckhart, improntò la sua dottrina sull'analisi delle sue frequenti esperienze [...] , oltre che da Eckhart, dallo pseudo Dionigi e da Giovanni Scoto Eriugena: l'Uno Dio come "nulla eterno", la processione del molteplice dall'Uno e il suo ritorno all'Uno, il rapimento dell'anima che muore a sé e nasce al divino "nulla" come ...
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Teologo domenicano (n. forse Vriberg, Sassonia, 1250 circa - m. dopo il 1310), provinciale del suo ordine in Germania (1293-1296), maestro di teologia a Parigi (1297), autore di trattati filosofici e scientifici. [...] per gradi (l'Uno, le intelligenze, le anime, i corpi), la dottrina del Verbo come prima mediazione tra uno e molteplice, l'identificazione dell'intelletto agente con l'abditum mentis di Agostino (e la conseguente dottrina delle rationes aeternae), la ...
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Filosofo (m. Chartres 1155 circa), maestro a Chartres (1121) e forse a Parigi, cancelliere della scuola cattedrale a Chartres, autore di un commento alla Genesi "secundum physicam" (De sex dierum operibus), [...] , e pone i rapporti tra Dio e le creature nei termini di una dialettica per cui l'Uno (o Dio) implica in sé il molteplice che di quello è l'"esplicazione" (Dio racchiude in sé tutte le forme, egli è forma essendi degli esseri). Aperto al rinnovamento ...
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vajrayāna Termine (in sanscrito «veicolo adamantino» o «della folgore») generalmente usato come equivalente di buddhismo tantrico, in quanto questo costituirebbe un ‘terzo veicolo’ capace di proporre una [...] del v. consiste essenzialmente nel riprodurre nella coscienza del meditante il processo che porta l’unità primordiale a dispiegarsi nella molteplicità delle forme apparenti per poi rovesciare l’orientamento e reintegrare il molteplice nell’unità. ...
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molteplice
moltéplice (letter. moltìplice, ant. multìplice) agg. [dal lat. multĭplex -plĭcis, comp. di multus «molto» e tema di plicare «piegare»]. – Che si compone di più parti o elementi, non necessariamente uguali (contrapp. a semplice...
semplice1
sémplice1 (ant. sìmplice) agg. [lat. sĭmplex sĭmplĭcis, comp. della radice *sem- «uno, uno solo» (cfr. semel) e di una radice *plek- presente in plectĕre «allacciare», plicare «piegare» (cfr. duplice, triplice, ... molteplice)]....