ZENONE di Elea
Guido Calogero
Pensatore greco del sec. V a. C. Scolaro di Parmenide, fu uno dei principali rappresentanti della scuola eleatica. Secondo Apollodoro la sua acme cadrebbe tra il 464 e [...] Su quel che non è, come l'ente parmenideo venga annientato dagli stessi argomenti elaborati da Z. per dissolvere il molteplice. E quando più tardi i Megarici, eredi del verbo e del metodo zenoniano, muovono pericolosi argomenti contro le "idee" di ...
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Filosofo neoplatonico (n. Calcide, Celesiria, 250 circa - m. 330 circa). Fu l'iniziatore della scuola neoplatonica di Siria. Scolaro del peripatetico Anatolio e poi di Porfirio, influì fortemente sullo [...] ontologico sia in quello etico, una minuta sistemazione e graduazione gerarchica delle realtà intermedie tra l'uno e il molteplice, secondo un ricorrente schema triadico. Oltre a molti frammenti, restano di lui, citati col titolo in latino, cinque ...
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Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] A questa teoria P. giunse per contrapposizione al pluralismo naturalistico della filosofia ionica e alla dualità uno-molteplice, definito-indefinito della filosofia pitagorica ed eraclitea, in quanto concepivano l'essere come coesistenza di contrari ...
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Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità [...] critica alla concezione sostanzialistica cartesiana prende avvio la riflessione di J. Locke per cui l’Io è la semplice coscienza del molteplice sensibile, e di D.Hume che, più radicalmente, lo riduce a un fascio di percezioni in perpetuo fluire. In I ...
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Scienza greco-romana. La filosofia della Natura tra VI e V secolo
Giulio Lucchetta
La filosofia della Natura tra VI e V secolo
Problemi di metodo
Nel Libro I della Metafisica, Aristotele traccia un [...] di questo sempre essere così e affermano che a turno il tutto ora è uno e amico per opera di Afrodite, ora invece è molteplice e in guerra con sé stesso a causa di una certa contesa. (Sophista, 242 d - 243 a)
Dunque Platone non fa che seguire Ippia ...
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Teologo domenicano (n. forse Vriberg, Sassonia, 1250 circa - m. dopo il 1310), provinciale del suo ordine in Germania (1293-1296), maestro di teologia a Parigi (1297), autore di trattati filosofici e scientifici. [...] per gradi (l'Uno, le intelligenze, le anime, i corpi), la dottrina del Verbo come prima mediazione tra uno e molteplice, l'identificazione dell'intelletto agente con l'abditum mentis di Agostino (e la conseguente dottrina delle rationes aeternae), la ...
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Filosofo (m. Chartres 1155 circa), maestro a Chartres (1121) e forse a Parigi, cancelliere della scuola cattedrale a Chartres, autore di un commento alla Genesi "secundum physicam" (De sex dierum operibus), [...] , e pone i rapporti tra Dio e le creature nei termini di una dialettica per cui l'Uno (o Dio) implica in sé il molteplice che di quello è l'"esplicazione" (Dio racchiude in sé tutte le forme, egli è forma essendi degli esseri). Aperto al rinnovamento ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] geografia, matematica, fisica, cosmologia (Kepler). Al suo incitamento si deve l'emigrazione dei primi stampatori in Italia. Grande e molteplice è l'efficacia della sua filosofia, che pone in luogo d'un tranquillo e sicuro possesso della verità, un ...
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sintesi In generale, composizione, integrazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto unitario (in contrapposizione ad analisi).
Chimica
Il complesso di reazioni mediante [...] viene poi a specificarsi a seconda delle caratteristiche del materiale che viene sintetizzato. Si ha così una s. pura, quando il molteplice in essa unificato è un molteplice puro (come nel caso, per es., dello spazio), e una s. empirica, quando il ...
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sophìa Nella Grecia antica, la personificazione della sapienza; acquistò particolare significato teologico-mistico nel giudaismo ellenizzante.
Nei libri sapienziali del tardo ebraismo si configura, a volte [...] di particolare culto; mentre in correnti mistico-teosofiche del mondo moderno sembra rivivere un concetto gnostico di s., vista sempre come intermediario tra uno e molteplice. S. ha infine un ruolo centrale nelle posizioni della sofiologia (➔) russa. ...
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molteplice
moltéplice (letter. moltìplice, ant. multìplice) agg. [dal lat. multĭplex -plĭcis, comp. di multus «molto» e tema di plicare «piegare»]. – Che si compone di più parti o elementi, non necessariamente uguali (contrapp. a semplice...
semplice1
sémplice1 (ant. sìmplice) agg. [lat. sĭmplex sĭmplĭcis, comp. della radice *sem- «uno, uno solo» (cfr. semel) e di una radice *plek- presente in plectĕre «allacciare», plicare «piegare» (cfr. duplice, triplice, ... molteplice)]....