Dottore della Chiesa (Bagnoregio 1217 circa - Lione 1274). Entrò nell'ordine francescano nel 1243, dopo aver frequentato la facoltà delle arti a Parigi; seguirono gli studî teologici, dapprima sotto Alessandro [...] costretto a ritirarsi durante il capitolo generale di Roma), ministro generale dell'ordine. È difficile seguirlo nella molteplice attività e nei continui viaggi, inerenti all'ufficio, degli anni successivi. B. ottenne che Alessandro IV permettesse ...
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HUBER, Johann Rudolf
Paul Ganz
Pittore, nato nel 1668 a Basilea, ivi morto il 28 febbraio 1748. Apprese l'arte in Basilea dal pittore di vetrate Wannewetsch, passò poi presso Konrad Meyer in Zurigo [...] pochi anni, il H. passò la seconda parte della sua vita a Berna. La sua attività artistica fu vasta e molteplice; sebbene eccellesse nella pittura di figura, si provò con successo nel paesaggio e in scene mitologiche; e fu anche miniatore.
Bibl ...
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sophìa Nella Grecia antica, la personificazione della sapienza; acquistò particolare significato teologico-mistico nel giudaismo ellenizzante.
Nei libri sapienziali del tardo ebraismo si configura, a volte [...] di particolare culto; mentre in correnti mistico-teosofiche del mondo moderno sembra rivivere un concetto gnostico di s., vista sempre come intermediario tra uno e molteplice. S. ha infine un ruolo centrale nelle posizioni della sofiologia (➔) russa. ...
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Nacque a S. Germano Vercellese, il 4 settembre 1830; conseguì nell'università di Torino la laurea in filosofia (1853), e poi l'aggregazione alla facoltà di filosofia e lettere (1858). Dopo alcuni anni [...] filosofiche che rimasero poi sempre per l'A. fondamentali: il teismo: Dio è "l'Ente Uno infinito, che pone fuori di sé un molteplice di finiti e a sé li richiama" (p. 187), e, creando, trae le "finite ed individue sostanze dal nulla, e non già da ...
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essere
L’uso del termine essere, come sostantivazione del verbo εἶναι (τὸ ὄν; τὸ εἶναι), è presente nel poema di Parmenide indicato come Sulla natura (περὶ φύσηως). Per quanto si possa sostenere che [...] ) appunto a quella. Posta dunque, rispetto all’e. e alle categorie, la priorità della sostanza, l’e. permane non di meno intrinsecamente ‘molteplice’. L’e. «si dice in molti modi» («πολλαχῶς λέγεται τὸ ὄν»; cfr. VI, 2, 1026 a 32-b 2; V, 7, 1017 ...
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lega (della moneta)
Antonio Lanci
Ricorre solo nella Commedia. In senso proprio, in If XXX 74 io [maestro Adamo] falsai / la lega suggellata del Batista, cioè la l. metallica del fiorino di Firenze, [...] corpo ch'ella avviva, / nel qual, sì come vita in voi, si lega, cioè " quell'unica virtù dell'intelligenza, fattasi molteplice e diversa per ciascun astro, si unisce, formando volta per volta una diversa lega, con la preziosa materia, superiore alla ...
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MÁNES
Frantisek Kovárna
. Casata di pittori cèchi. Václav, nato nel 1793 a Praga, morto ivi il 23 marzo 1858, dal 1808 allievo di J. Bergler all'Accademia di Praga, vissuto a Roma dal 1829 al 1832, [...] una tradizione nazionale; importanti sotto questo riguardo i suoi viaggi in Moravia e Slovacchia. La sua opera è molteplice: va dai disegni e dalle illustrazioni ai ritratti, alle composizioni, ai lavori ornamentali. La maggior parte delle opere ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Catia Di Girolamo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Negli ultimi decenni del Settecento, la cultura illuministica, la rivoluzione industriale [...] secolo l’affermazione del movimento femminista, le trasformazioni socio-economiche e l’emergere dell’idea di un individuo molteplice nelle proprie manifestazioni pongono la donna al centro del dibattito.
Modelli
Per tutta la prima metà dell’Ottocento ...
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Filosofo (n. forse 436 a. C.), fondatore della scuola cinica, vissuto circa settant'anni. Discepolo prima di Gorgia e poi di Socrate, tenne scuola dopo la morte di questo nel ginnasio di Cinosarge. Sembra [...] della possibilità di attribuire molti "nomi" a un'unica cosa. Di qui anche l'idea che la virtù è una e non molteplice e ch'essa o è posseduta per intero o manca del tutto. E questa virtù è essenzialmente esercizio, liberazione dai desiderî e dai ...
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Dottore ebreo (n. nel distretto di el-Fayyūm 882 d.C. - m. Sūrā, Babilonia, 942). Fu il maggiore dei gĕōnīm e il fondatore della filosofia ebraica medievale. A lui si deve da un lato l'affermazione dell'ebraismo [...] al Talmūd e una codificazione della legge ebraica. Ma anche fuori della filosofia e della religione S. svolse molteplice e feconda attività. Si hanno di lui scritti storici, cronologici, e soprattutto linguistici: sono tra questi ultimi i ...
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molteplice
moltéplice (letter. moltìplice, ant. multìplice) agg. [dal lat. multĭplex -plĭcis, comp. di multus «molto» e tema di plicare «piegare»]. – Che si compone di più parti o elementi, non necessariamente uguali (contrapp. a semplice...
semplice1
sémplice1 (ant. sìmplice) agg. [lat. sĭmplex sĭmplĭcis, comp. della radice *sem- «uno, uno solo» (cfr. semel) e di una radice *plek- presente in plectĕre «allacciare», plicare «piegare» (cfr. duplice, triplice, ... molteplice)]....