Autore drammatico francese (Strasburgo 1759 - Parigi 1833); avvocato, partecipò alla vita politica durante la Rivoluzione e il Consolato; prof. di lettere all'École polytechnique (1804), poi di letteratura [...] poi segretario (1829) dell'Accademia francese. Commedie: Les étourdis (1788), suo capolavoro; Le trésor e La soirée d'Auteuil ou Molière avec ses amis (1804); Le vieux fat (1810); La comédienne (1816). Compose anche una tragedia, Lucius-Junius Brutus ...
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Commediografo, poeta, erudito (Roma 1754 - ivi 1827). Ministro delle Finanze sotto la Repubblica Romana (1798-1800). Scrisse: Del moderno teatro comico e del suo restauratore C. Goldoni (1794); Scherzi [...] pittorici e poetici (1795); la Vita di Angelica Kauffmann (1810), apologhi, epigrammi. È noto per le sue 16 commedie (pubbl. 1790-98), che si ispirano a Goldoni e Molière, vivaci e venate di satira; la migliore è Il cortigiano onesto. ...
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Attore polacco (Byszów, Sandomierz, 1859 - Varsavia 1935); esordì nel 1881 a Cracovia, fu poi nel 1885 a Leopoli e dal 1890 a Varsavia, dove recitò fino al 1932; per la sua versatilità e per il sobrio [...] umorismo, fu l'attore comico più caro al pubblico di Varsavia, interprete applaudito di opere straniere e nazionali, dalle commedie di Molière a quelle di A. Fredro; grande successo riportò nel Cyrano de Bergerac di E. Rostand. ...
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Scapino Maschera del teatro italiano, figlio di Brighella, che rappresenta il servo incostante, intrigante, spiritoso, mentitore e millantatore, detto anche Scappino. Indossava il camicione e i pantaloni [...] cui in seguito si aggiunsero una livrea listata di verde. Celebri S. furono F. Gabrielli, G. Bissoni, bolognese (inizi 18° sec.), e A. Ciavarelli, napoletano (18° sec.). Molière ne fece il protagonista della commedia Les fourberies de Scapin (1671). ...
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Commediografo (Torino 1775 - ivi 1847). Dottore in diritto civile e canonico, sostituto procuratore imperiale per la Francia a Vercelli, poi precettore e bibliotecario di Carlo Alberto; per le sue idee [...] fu allontanato dalla corte con varî incarichi. Le sue commedie (32, oltre a 5 inedite) travestono a fini morali, in toni romantici, temi cari a Goldoni e Molière (L'oppressore e l'oppresso, 1804; La lusinghiera, 1818; La vedova in solitudine, 1821). ...
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Drammaturgo russo (Mosca 1795 - Teheran 1829). Coltissimo, conoscitore di numerose lingue occidentali e orientali, diplomatico apprezzato, letterato dalle tendenze liberali (fu arrestato nel 1825 dopo [...] conosciuta in Italia col titolo "Che disgrazia l'ingegno!"), che, pur risentendo fortemente l'influenza del teatro classico francese (Molière, Voltaire), è un'opera schiettamente russa, per l'ambiente e i tipi che vi sono ritratti. Vi è rappresentato ...
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Poeta ungherese (Sajószentpéter 1825 - Miskolc 1918). Lirico contemplativo e delicato, s'ispirò spesso alla natura e al paesaggio della Mátra, continuando così la tradizione di S. Petőfi e di J. Arany. [...] Ha raccolto i suoi versi in varî volumi (1852, 1856, 1881, 1896); le "Ultime poesie" (L. J. utolsó versei) sono state pubblicate postume (1925). Ha tradotto da Shakespeare, Molière, Longfellow, ecc. ...
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Architetto (Parigi 1829 - Antibes 1914). Esponente dell'eclettismo, progettò numerose chiese (suo capolavoro è St.-Pierre-de-Montrouge a Parigi, 1864-72), che, al di là dell'ispirazione ai varî stili storici, [...] una chiara impostazione strutturale e notevole equilibrio compositivo. Progettò il carcere della Santé (1862-85) a Parigi ed edifici scolastici che ebbero duratura influenza (licei Buffon e Molière a Parigi, licei di Grenoble, Montauban, ecc.). ...
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Attore e regista francese (Crozon, Finistère, 1887 - Parigi 1951); discepolo di J. Copeau, fu suo assistente al Vieux-Colombier (1913); nel 1923 diresse la Comédie des Champs-Élysées. Nel 1934 passò con [...] Théâtre L. Jouvet (dopo la sua morte, Théâtre L. Jouvet). Alternò modernissime interpretazioni del teatro classico (Corneille, Molière, P. Mérimée) con quelle del teatro contemporaneo (J. Romains, J. Giraudoux, M. Achard, P. Claudel), presentate con ...
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Drammaturgo (Aix-en-Provence 1640 - Montpellier 1723). Convertito da Bossuet, passò dal protestantesimo al cattolicesimo (1682) e prese gli ordini sacri. Più che i suoi scritti teologici, oggi si ricordano [...] Palaprat, soprattutto Le grondeur (1691), che ebbe molto successo e segnò l'inizio d'una breve rinascita della "comédie de caractère" dopo Molière, e poi Le muet (1691), L'avocat Patelin (1706) e La force du sang ou le sot toujours sot (1725). Tentò ...
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molare1
molare1 agg. e s. m. [dal lat. molaris, agg. der. di mola «macina»; come s. m. (sottint. dens) «dente molare»]. – 1. agg. Relativo alla mola, nel senso di «macina di mulino»; quasi esclusivam. nella locuz. pietra m., la pietra con...
molare2
molare2 agg. [der. di mola2]. – Nel linguaggio medico, relativo a mola: gravidanza m., gravidanza patologica in cui i villi coriali si rigonfiano e vengono gradualmente trasformati in una massa informe perché coinvolti da un processo...