Lee Tsung-Dao
Lee 〈lìi〉 Tsung-Dao (n. Shanghai 1926) Prof. di fisica teorica nella Columbia Univ. (1960); assieme a C.N. Yang ebbe nel 1957 il premio Nobel per avere correttamente interpretato i dati [...] anche non di primo vicino) pensata come funzione della variabile z=exp(βh) non può annullarsi che per valori complessi e di modulo 1 di z. Da questo teorema L. e Yang dedussero che il modello di Ising poteva avere più fasi in equilibrio solo ...
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programmazione strutturata
programmazione strutturata tipo di programmazione basato tipicamente sul metodo top down, per cui si suddivide il problema principale in vari sottoproblemi, ciascuno dei quali [...] sposta il controllo (ossia salta) in un punto diverso del programma stesso;
• il modulo: si suddivide il programma principale in varie parti (moduli), ciascuna delle quali è sviluppata in maniera autonoma prima di essere inserita nel programma ...
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elettivo
Vincenzo Valente
L'aggettivo ricorre in due luoghi del Convivio che commentano la definizione di virtù morale data nei versi un abito eligente / lo qual dimora in mezzo solamente (Cv IV Le [...] mezzo, verrà da questa, cioè nobilitade (XX 1). Pertanto ‛ abito e. ' è lo stesso che ‛ a. eligente ', ma è modulo più prosastico e traduce alla lettera il testo aristotelico " est igitur virtus habitus electivus in medietate existens " (Eth. nic. II ...
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Corrispondenza di misura fra due o più cose che siano fra loro in stretta relazione.
Arte
Mondo antico
Non è possibile cogliere una continuità storica nella trasformazione del concetto di p., intesa come [...] canoni di perfezione proporzionale della figura umana. L’architettura greca adotta una logica di costruzione basata sull’idea del modulo, ossia di un elemento unitario, che crea la misura dell’insieme. È il concetto di ordine come sequenza: basamento ...
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TEMPESTI (o Tempesta), Antonio
Luigi Servolini
Pittore e incisore, nato a Firenze nel 1555, morto a Roma nell'agosto 1630. Allievo di Santi di Tito e di Giovanni Stradano. Si stabilì in Roma fin dalla [...] , le età e, specialmente, battaglie, cacce, animali, soprattutto cavalli. Il taglio delle sue scene ripete quasi sempre un medesimo modulo: un rialzo di terreno sul primo piano, con figure o animali in ombra, di forte effetto; lontano un paesaggio in ...
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operatore funzionale
operatore funzionale operatore che agisce tra spazi di funzioni e che associa, univocamente e secondo una ben determinata legge, una funzione a ogni elemento di un certo sottoinsieme [...] operatori funzionali di uso comune per i quali sia l’origine sia l’immagine sono funzioni di variabile reale:
• operatore modulo: g(x) = |ƒ(x)|. Il grafico dell’immagine coincide con quello della funzione origine quando questa è positiva o nulla ...
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L’epifrasi (dal gr. epíphrasis, formato da epí «su, sopra» e phrásis «parola, locuzione», nel senso di «parola aggiunta») è una figura retorica di tipo sintattico e di pensiero, che consiste nello spostare [...] finita, uno o più elementi che proprio perché aggiunti risultano enfatizzati. Da questo punto di vista, il modulo pare dunque concernere una ‘messa in rilievo’ dell’elemento epifrastico, consentendo nel contempo un rallentamento della progressione ...
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simmetria planare
simmetria planare o simmetria rispetto a un piano, trasformazione isometrica (→ isometria) dello spazio euclideo tridimensionale per cui, assegnato un piano π, detto piano di simmetria, [...] π′ dà luogo a due distinti casi:
• se i piani sono paralleli a distanza d il prodotto delle due simmetrie è una traslazione di modulo 2d;
• se i piani sono incidenti lungo una retta r, il prodotto delle due simmetrie è una rotazione intorno a r di un ...
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opposto
oppòsto [agg. Der. del part. pass. oppositus del lat. opponere (→ opposizione)] [LSF] Di enti che siano in opposizione tra loro, sia geometricamente, sia figuratamente. ◆ [ALG] (a) Nell'algebra, [...] nel punto dato), oppure rispetto a una retta, a un piano. ◆ [ALG] Vettori o.: due vettori che abbiano la medesima direzione ma verso o., potendo peraltro differire per il modulo (se hanno anche lo stesso modulo, si parla di vettori uguali e o.). ...
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Filosofo e teologo (n. Bène, presso Chartres - m. Parigi 1206). Insegnò a Parigi logica e arti liberali, e in seguito teologia. Accusato di eresia nel 1204, si appellò a Innocenzo III che confermò la condanna, [...] nel finito attraverso una concezione univoca dell'essere e una interpretazione "materialistica" del rapporto di "partecipazione" (modulo tipicamente platonico per definire i rapporti unità-molteplicità); di qui certe tesi che gli vengono attribuite ...
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modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare o proporzionare le misure di un insieme;...
modulante
agg. [part. pres. di modulare2]. – Che modula: passaggio m., in musica, passaggio ad altra tonalità; segnale m., in elettronica e nella tecnica delle telecomunicazioni (anche, come s. f., la m.), l’onda che contiene l’informazione...