zona di Brillouin
Giuseppe La Rocca
Cella elementare del reticolo reciproco caratterizzata dal fatto che due suoi vettori differiscono al più per unvettore del reticolo reciproco. Generalmente si considera [...] centrata nell’origine, che si ottiene sezionando lo spazio reciproco con i piani mediani dei vettori del reticolo reciproco dimodulo via via crescente, fino a quando tali piani non delimitano un poliedro di volume minimo, che è appunto la prima zona ...
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Solido con ellissoide centrale d’inerzia di rotazione intorno a un determinato asse (asse giroscopico), capace di essere posto in rotazione intorno a tale asse, il cui assetto nello spazio, grazie a un [...] è perpendicolare a K e in modulo vale M=mgb sen ϕ, essendo ϕ l’angolo compreso tra l’asse di simmetria z e l’asse verticale Z, e b la distanza del centro di massa G da O. In un piccolo intervallo di tempo il vettore K subisce una variazione dK=Mdt ...
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spazio quoziente
spazio quoziente in algebra lineare, spazio vettoriale ottenuto da uno spazio vettoriale V su un campo K e da un suo sottospazio U come → insieme quoziente V/U (si legge: «V modulo U») [...] .
Un esempio di spazio ottenuto con il passaggio all’insieme quoziente è lo → spazio proiettivo di dimensione n, ottenuto come spazio quoziente di uno spazio vettoriale di dimensione n + 1, rispetto alla relazione di dipendenza lineare tra vettori. ...
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autovettore
autovettore vettore non nullo che non cambia direzione in una trasformazione lineare invertibile. In generale, una trasformazione di uno spazio vettoriale in sé modifica modulo, direzione [...] ; sotto certe condizioni è però possibile che alcuni vettori cambino solo dimodulo e non di direzione; essi quindi si trasformano secondo un fattore di proporzionalità, cioè attraverso la moltiplicazione per uno scalare, detto autovalore, cui l ...
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complesso 1
complèsso1 [agg. Der. del part. pass. complexus del lat. complecti "stringere, comprendere"] [LSF] Che risulta dall'unione di più parti o elementi, in contrapp. a semplice. ◆ [ALG] C. coniugazione, [...] un numero c. a+ib, in un piano cartesiano, che prende il nome di piano c. o piano di Argand rappresentare il numero c. a+ib con il vettore che, applicato nell'origine O del piano c., ha come estremo il punto (a,b); il modulo del numero c. a+ib, ρ=(a2 ...
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grandezza vettoriale
grandezza vettoriale grandezza che non può essere pienamente descritta da una sola quantità numerica, ma da un insieme di valori. Di una grandezza vettoriale, quale per esempio la [...] del parallelogramma (→ vettore). In fisica, una grandezza vettoriale si rappresenta comunemente con un segmento orientato: la direzione è indicata dalla retta cui appartiene il segmento, il verso da una freccia e il modulo, ...
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vettore
vettóre s. m. [dal lat. vector -oris «conducente, portatore», der. di vehĕre «condurre, portare», part. pass. vectus]. – 1. Nel contratto di trasporto, colui che si obbliga, verso corrispettivo, a trasferire persone o cose da un luogo...
modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare o proporzionare le misure di un insieme;...