Il secondo termine di paragone (o di comparazione) è un costituente sintattico di varia natura, che esprime il secondo dei due termini che si confrontano in una relazione di comparazione (➔ comparativo, [...] di uguaglianza che vertono su sintagmi preposizionali o verbali. In tali casi, tuttavia, entrambi gli introduttori non ed è ammesso l’impiego di che seguito da un verbo di modo finito:
(25) per che io, quasi sbigottito de la bella difesa ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] peggiorativo come formativo di aggettivi, di base nominale, come dinamitardo, beffardo, testardo, aggettivale, come vecchiardo, verbale, come infingardo (< infingere) e il recente sessantottardo» (Merlini Barbaresi 2004: 292);
(c) -uncolo ...
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I verbi atmosferici (o meteorologici) sono quei ➔ verbi che esprimono appunto eventi meteorologici. Nella lista appaiono albeggiare, annottare, balenare, brinare, diluviare, fioccare, fulminare, gelare, [...] da parte dei parlanti agisce verosimilmente il modo in cui è percepito l’aspetto dell’azione verbale. È stato proposto (Benincà & sul terrazzo
Il legame tra aspetto dell’azione verbale e scelta dell’ausiliare coi verbi atmosferici resta pertanto ...
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I tempi semplici sono forme della ➔ coniugazione verbale in cui la morfologia grammaticale viene suffissata (➔ flessione) alla base lessicale del verbo (➔ tempi composti).
Questa struttura morfologica [...] del verbo) e ➔ persona e la semantica lessicale sono analiticamente ripartite tra un ausiliare e una forma verbale di modo non finito (participio passato).
Mentre al passivo non esistono tempi semplici (➔ passiva, costruzione), tutti i modi della ...
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Il termine timbro fa riferimento alla qualità acustico-percettiva propria di un suono, che permette a un ascoltatore di distinguere quel suono da un altro di uguale altezza tonale, intensità e durata.
In [...] che si susseguono lungo la catena parlata, altre riguardano il modo in cui il testo viene prodotto e danno la percezione piano della trasmissione del messaggio. Alcuni esperimenti sulla comunicazione verbale ‘faccia a faccia’ (Merhabian 1971 e 1972) ...
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I nomi di risultato sono nomi deverbali (➔ deverbali, nomi; ➔ nominalizzazioni) che denotano il risultato del processo espresso dai corrispondenti verbi base (➔ azione, nomi di). Per es., il nome costruzione [...] è sempre un nome deverbale (o correlato a una radice verbale: disegno → disegnare, analisi → analizzare): ciò non stupisce la direzione
(e) il modo del processo:
(16)
a. processo: è stata una camminata faticosa
b. modo: ha una camminata goffa.
...
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Il troncamento è, nell’accezione più ampia, un fenomeno fonologico che consiste nella cancellazione di segmenti o sillabe finali di parola, che può verificarsi in condizioni fonologiche varie; sono, infatti, [...] talvolta definite tronche forme come mo’ < modo, fra < frate, pie’ < piede, ad es. in a mo’ di giustificaione, fra Giovanni ➔ verbi; ➔ ausiliari, verbi). Tra una forma verbale e la parola successiva il troncamento può verificarsi, purché le ...
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Per parole generali si intende un gruppo eterogeneo di parole dal significato generico, che può però essere determinato quando queste si riferiscano o a un referente implicitamente noto, o a un referente [...] La cosa più esclusiva che avete
(6) – Come pensi di agire? – Nel modo più semplice
(7) – Perché lo fai? – La ragione non è importante
lasciare il lavoro? Fallo!
Benché sia il sintagma verbale nel suo insieme ad acquistare un valore anaforico, nell ...
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Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] colpiate; ➔ flessione; ➔ paradigmi; ➔ coniugazione verbale).
Alcuni preferiscono distinguere gli elementi posti fra radice librino.
Pur se privi di un significato definibile in modo referenziale, gli infissi possono contribuire al valore connotativo ...
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L’➔apostrofo è, nell’italiano scritto, il segno che indica la caduta (o soppressione), in ragione di fenomeni di natura diversa e distinta, di una vocale (se davanti ad altra vocale si parla di ➔ elisione) [...] caso realizza una sovrapposizione con una diversa forma verbale: dà è, difatti, terza persona singolare del però dall’uso o dallo standard perché arcaismi o localismi: mo’ «ora» per modo, ve’ per vedi, vo’ per voglio e altri): qui a cadere (per ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...