Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, [...] (Malerba 1980: 3)
(e) sintagma preposizionale reggente frase con verbo di modo finito:
(13) Da quando l’uomo si era messo a mangiare la preposizionali da una parte e sintagma nominale e sintagma verbale dall’altra, nel senso che gli esempi (35) ...
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Non si possono definire gli argomenti senza partire dal predicato, cioè da «quell’elemento linguistico il cui significato descrive una situazione, uno stato di cose, un evento, qualcosa che è, accade o [...] ne consegue che è sempre possibile che una voce verbale attivi più scenari e dunque che abbia bisogno, non sempre chiare. Tenta, ad es., di esplorare in modo sistematico la possibilità di sottintendere l’argomento rappresentato dal complemento ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] ad es., è il nutrimento delle piante, e il modo più diretto per esprimere questa intuizione condivisa è la forma finale il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 2° (I sintagmi verbale, aggettivale, avverbiale. La subordinazione), pp. 818-825 (2a ed. 2001 ...
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I pronomi sono un insieme di forme o classi di parole (➔ parti del discorso) accomunate sul piano funzionale dal fatto che, pur avendo valore referenziale, sono prive di capacità di referenza (➔ definizione [...] ), del quale segnala l’➔accordo con gli argomenti diversi dal soggetto, in modo non dissimile da quanto accade con il soggetto per la flessione verbale di persona. Considerando anche che i clitici possono ricorrere congiuntamente al referente cui ...
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La nozione di struttura tematica fa capo a un indirizzo di analisi linguistica (chiamata in inglese Functional sentence perspective «prospettiva funzionale della frase») secondo il quale una frase non [...] , se cioè esprime informazioni pertinenti per capire il modo in cui quel particolare referente è coinvolto in un ), cioè quelle con un verbo zerovalente (piove) o con le espressioni verbali c’è/ci sono, esiste/esistono (➔ argomenti; ➔ verbi; ➔ ...
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Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] bi-predicativo (o bi-clausale, composto cioè da due elementi verbali, o entrambi di modo finito: prendo e me ne vado; o uno di modo finito e uno di modo non finito, come nelle costruzioni causative, nelle strutture perifrastiche e nelle strutture ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] struttura del).
Tra le lingue, le differenze nel modo di codificare la temporalità possono essere grandi, rispecchiando concezioni ’imperfetto e del passato remoto: si tratta di due tempi verbali che si trovano non solo in italiano, ma anche in altre ...
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Frase nucleare è un’etichetta generica e imprecisa con cui si indicano le frasi ‘più piccole’ di una lingua, cioè quelle non composte da altre frasi, combinando le quali si ottengono costruzioni più complesse [...] le isolate e i frammenti.
Le frasi nucleari principali si distinguono in nominali e verbali. Le prime contengono una predicazione pur senza presentare un verbo di modo finito:
(16) povero me!
(17) una cosa da non credere!
(18) buoni, questi fagioli ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] accento può trovarsi sulla vocale tematica (che con la radice forma il tema verbale, per es. -a- in cant-a-re) o sulla desinenza (ossia sùbito).
Lo scontro accentuale viene in qualche modo risolto: soprattutto nelle varietà settentrionali, ad es ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] da sequenze di nomi ed elementi in vario modo sospese rispetto al resto della frase ed estranee ad Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 3 voll., vol. 2° (I sintagmi verbale, aggettivale, avverbiale; la subordinazione), pp. 571-592 (1a ed. 1988- ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...