Con il termine diatesi (dal gr. diáthesis, lett. «disposizione»; in inglese è in uso il termine voice, reso in italiano con voce) si intende una categoria propria dei ➔ verbi che serve a esprimere le correlazioni [...] , direttamente o indirettamente, le nozioni di valenza verbale, di complemento e di ruolo tematico (➔ argomenti entità che sperimenta l’evento» (Jezek 2005: 116), non necessariamente in modo consapevole.
Le frasi in (5) e (6) esemplificano la diatesi ...
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L’etichetta di verbi copulativi (dal lat. tardo copulatīvu(m) < cōpula(m) «unione, legame»; ingl. copular verbs; fr. verbs attributifs; spagn. verbos (pseudo)copulativos) è usata per riferirsi a un [...] e parte nominale. Altri grammatici preferiscono invece definire tale predicato in modo più vago, parlando di un predicato intermedio tra quello nominale e quello verbale (cfr. «predicato con verbo copulativo»; Serianni 1989: 79). Tale prospettiva ...
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L’espressione concordanza dei tempi (che corrisponde in parte alla consecutio temporum della grammatica latina) designa il rapporto tra il tempo del verbo della frase principale (o reggente) e quello del [...] , come si è detto, la concordanza tra il tempo verbale della subordinata e quello della principale non ha il rigore ).
Anche nelle subordinate implicite (contenenti cioè un verbo di modo non-finito) si osserva il fenomeno della concordanza dei tempi ...
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Al pari della causa e dei motivi (➔ causalità, espressione della), la relazione concessiva richiede come necessaria condizione che i due processi coinvolti (che indichiamo con p e q) siano reali. Il suo [...] diventare interprete, Lucia si è iscritta a Chimica
Si comportano allo stesso modo i motivi del ‘pensare’ (4) e del ‘dire’ (5 Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 2º (I sintagmi verbale, aggettivale, avverbiale. La subordinazione), pp. 784-817.
Mitsuko, ...
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Il punto esclamativo (detto talvolta anche punto ammirativo), composto da un punto in basso e da un trattino verticale soprascritto ‹!›, è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura) classificabile tra [...] veruna guisa l’ordinaria interpunzione, la quale dee farsi nel modo stesso che noi la faremmo se que’ segni non fossero» isolata, in uno o più elementi, al di fuori dell’espressione verbale (per indicare ad esempio una pausa emotiva nel dialogo):
(3) ...
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La retroformazione consiste nella formazione di una parola nuova a partire da una parola già esistente tramite la cancellazione di elementi interpretati (erroneamente) come ➔ affissi: telemisurare da telemisurazione, [...] retroformazione nei casi in cui la parola si discosta in qualche modo dalle regole di formazione delle parole vigenti. Rainer (2004) che l’italiano non ha un tipo produttivo di composizione verbale a partire da due verbi; discorso analogo vale per ...
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I prefissi sono ➔ affissi (tecnicamente morfi legati), cioè elementi che non possono occorrere da soli, che si aggiungono alla parte iniziale di una parola (tecnicamente, un lessema). Tale processo di [...] il fattore semantico e, nel caso di basi predicative, il modo in cui è presentata l’azione o il processo e gli nell’impiego come riflessivo richiede basi nominali, aggettivali o verbali transitive che permettano la coreferenza fra i ruoli di agente ...
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Il secondo termine di paragone (o di comparazione) è un costituente sintattico di varia natura, che esprime il secondo dei due termini che si confrontano in una relazione di comparazione (➔ comparativo, [...] di uguaglianza che vertono su sintagmi preposizionali o verbali. In tali casi, tuttavia, entrambi gli introduttori non ed è ammesso l’impiego di che seguito da un verbo di modo finito:
(25) per che io, quasi sbigottito de la bella difesa ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] peggiorativo come formativo di aggettivi, di base nominale, come dinamitardo, beffardo, testardo, aggettivale, come vecchiardo, verbale, come infingardo (< infingere) e il recente sessantottardo» (Merlini Barbaresi 2004: 292);
(c) -uncolo ...
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I tempi semplici sono forme della ➔ coniugazione verbale in cui la morfologia grammaticale viene suffissata (➔ flessione) alla base lessicale del verbo (➔ tempi composti).
Questa struttura morfologica [...] del verbo) e ➔ persona e la semantica lessicale sono analiticamente ripartite tra un ausiliare e una forma verbale di modo non finito (participio passato).
Mentre al passivo non esistono tempi semplici (➔ passiva, costruzione), tutti i modi della ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...