Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Valdo d’Arienzo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I documenti riferiscono ciò che la festa rivoluzionaria dovrebbe essere: una festa [...] fare la parola. A delineare tale quadro contribuiscono in modo determinante le aspettative dei destinatari, senza contare che spesso del passato. Si è consapevoli del compromesso: il processo verbale della festa della Ragione a Pau, per esempio, si ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nei secoli XI e XII la concezione della musica riflette gli importanti cambiamenti avvenuti sia a livello [...] strumenti per tracciare le analogie fra il sistema linguistico verbale e le strutture melodiche musicali, sempre più riconosciute come la stessa persona: la poesia resta legata in modo indissolubile alla scrittura, al confronto retrospettivo e alla ...
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Fonazione
Vincenzo Mastrangeli
Il termine fonazione (derivato dal greco ϕωνή, "voce, suono") indica il processo fisiologico in base al quale si produce un suono o un rumore per mezzo degli organi vocali. [...] . È però invalso l'uso di indicare in tal modo l'insieme degli organi che partecipano all'emissione sonora. Il le gnosie del non-vedente, che non può immettere nei suoi codici verbali termini legati a forme e colori. Anche in caso di funzionalità dei ...
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FRANCHETTI, Raimondo
Francesco Surdich
Nacque a Firenze il 31 genn. 1889 dal barone Alberto, compositore, e da Margherita Levi, figlia di Arnoldo, costruttore dell'acquedotto di Reggio Emilia, dove [...] Boca (p. 148), il F. cominciò a porre in questo modo le premesse di una sua "esclusiva, spericolata e brutale" azione politica le risorse minerarie, riuscendo a ottenere la promessa verbale che il permesso di esplorazione sarebbe stato concesso a ...
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Motivazione
Giovanni Liotti
In ambito psicologico, il termine motivazione definisce l'insieme dei bisogni, dei desideri e delle intenzioni che prendono parte alla determinazione del comportamento, conferendo [...] scarichino nel comportamento: il cervello umano funziona in modo simile a un apparato che elabora informazione, e non limbico) sono messi in azione dagli stimoli sociali della comunicazione non verbale: per es., il pianto attiva in chi lo ascolta il ...
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Cicerone, Marco Tullio
Fausto Pagnotta
Scrittore e oratore latino, nato ad Arpino nel 106 a.C. da agiata famiglia equestre, ebbe una profonda conoscenza del diritto, della retorica e della filosofia [...] volte non basta, conviene ricorrere al secondo
è una ripresa quasi verbale di De officiis 1, 34 dove C. afferma:
Nam cum «hanno avuto e hanno opinione che le cose del mondo sieno in modo governate da la fortuna e da Dio» (Principe xxv 1). A ...
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Un nome collettivo è un nome (➔ nomi) che al singolare denota un insieme di entità o individui, rappresenta cioè un’idea di collettività (folla, gente, famiglia, squadra, sciame). A differenza dei nomi [...] sintagma del nome collettivo, mentre il pronome fa parte del sintagma verbale (il verbo è omesso).
Infine (è la condizione f), -umen) si staccarono dal verbo per legarsi al nome, in modo da esprimere un’idea collettiva, e -ile. Tali suffissi si ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Figura eccezionale, e non solo nel suo essere contemporaneamente attore ed autore [...] , valletto di Don Giovanni, attraverso momenti di comico verbale e di comico di situazione che spesso, nel teatro giro di un ricco borghese che vuole imitare il comportamento e il modo di vivere dei nobili piace molto alla corte che ne decreta ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel pensiero di Saussure la lingua è un sistema di segni che hanno il fine di comunicare [...] compito di occuparsi di un tipo particolare di segni che sono quelli verbali.
La prima e più importante distinzione che introduce Saussure è quella solo in virtù di questi ultimi. In questo modo diviene possibile una lettura “formale”, che permette ...
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TESIO, Federico
Enrico Landoni
– Nacque il 17 gennaio 1869 a Torino, figlio di Luigi, avvocato, e di Margherita Scaravaglio.
Rimasto presto orfano di entrambi i genitori, dal 1880 la sua nuova casa [...] il cavallo del secolo» (29 giugno 1938), preludendo in qualche modo a quelli che sarebbero stati, Oltremanica, i risultati conseguiti anche da l’allevamento di Dormello; allegò un estratto del verbale della riunione del Jockey Club del 14 giugno 1944 ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...