Bonifacio (Bonifazio) VIII
Ernesto Sestan
Non pare che prima del 1280 l'alto prelato, non ancora cardinale, Benedetto Caetani (il futuro B., nato ad Anagni verso il 1235) sia entrato in qualche connessione [...] di ecclesiastici, apre la controffensiva; il conflitto passa dalla polemica verbale e scritta agli atti di violenza. Nell'estate, e . ritenesse B. non immune da questa colpa sia per il modo come egli sarebbe salito su su per i gradi della gerarchia ...
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Medicina riabilitativa
Paolo Orsi
Stefano Signoretti
La medicina riabilititava, assurta a rango di disciplina specialistica solo negli anni Settanta del Novecento, è volta alla prevenzione e alla riduzione [...] in effetti l'originario tentativo di identificare in modo organico le conseguenze invalidanti attese per ogni determinata infine alla ripresa dell'autonomia gestuale e della comunicazione verbale.
Apprezzare il limite che separa la fine del ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Ezio Raimondi e Giuseppe Ledda
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il secolo dei filosofi e dell’Encyclopédie, il secolo di Newton e della [...] o forse anche Diderot, e la riscoperta di una vitalità verbale legata a un mondo primitivo e a una storia iscritta nel ma riconosce anche una pluralità di forme e di valori allo stesso modo in cui si osserva la varietà dei climi e la loro influenza ...
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GAMBI, Lucio
Francesca Sofia
Nacque a Ravenna il 20 marzo 1920 dall’ingegnere Domenico, discendente da una famiglia di spiccate tradizioni liberali e risorgimentali, e da Lina Pelagatti. Adolescente [...] G Vergnano, Carte G, b. 5, fasc. 2/11, verbale dell’Assemblea di docenti e studenti della Facoltà di Lettere di Messina scienza (e dunque anche la geografia) non è strutturabile in modo sistematico o istituzionale, ma ha valore ed è efficace solo ...
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LANDOLFI, Tommaso
Luigi Matt
Nacque il 9 ag. 1908 a Pico (allora in provincia di Caserta) da Pasquale e Maria Gemma Nigro (chiamata comunemente Ida).
La famiglia paterna era tra le più antiche della [...] di fuori della lingua, che l'unica esperienza possibile sia l'esperienza verbale. Sin da ragazzo, egli avverte "una sorta di religioso, e il genere diaristico viene interpretato dal L. in modo atipico, lasciando parecchio spazio a inserti narrativi di ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] gli usi in cui l’infinito è complemento di sintagmi non verbali. In particolare, l’infinito può essere retto da un aggettivo , ragazzi, avvolti in casi strani da cui non trovan più modo a uscire (Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca d’autore, ...
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Avanguardia sovietica
Pietro Montani
Con questa espressione ci si riferisce, complessivamente, all'insieme dei movimenti artistici che, al seguito di un'immediata adesione del gruppo futurista, si riconobbero [...] che gli apparati di Stato se ne assumessero il compito in modo esclusivo e autoritario decretando (nel 1934, ma solo come atto fondo assimilando i principi costruttivi del film a quelli del testo verbale. Ma l'apporto di Kulešov si spinge oltre e si ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] a un amico con cui si è in rapporto confidenziale si dice: ciao, Mario, come ti senti?;
(b) con comportamenti non-verbali come un abbraccio, una stretta di mano o una pacca sulla spalla.
Nell’italiano contemporaneo la scelta del pronome allocutivo e ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] estar + gerundio, ecc.), in cui il valore di azione progressiva o di stato durativo è espresso da una forma verbale di modo finito (tipicamente verbi di stato o di moto, come stare, andare, ecc.), che ha valore di ausiliare, fortemente desemantizzato ...
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DALL'ORTO (de Orto), Oberto
Giancarlo Andenna
Nacque probabilmente a Milano all'inizio del XII secolo; non è altrimenti nota la provenienza sociale della famiglia, né sappiamo ove abbia acquisito i [...] , l'odio verso i due milanesi esplose in modo inconsulto e l'imperatore ordinò, come misura di rappresaglia di porta Romana.
Morì il 16 apr. 1175; la notizia è confermata nel verbale d'una causa civile, discussa il 16 luglio del medesimo anno, tra l ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...