Poeta tedesco, nato a Königsberg il 9 giugno 1877. Visse per molti anni in Italia, e, con predilezione, in antiche città di provincia, a Lucca, a Pistoia. Appartenne in origine, per lo meno spiritualmente, [...] fra i contrasti, una certa ripercussione. L'estrema tensione abituale al suo modo di pensare e di scrivere e il mistico senso della potenza dell'espressione verbale gli conciliarono invece le simpatie di una parte degli espressionisti. Dotato di una ...
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Drammaturgo americano, nato a Washington, D. C., nel 1928. Il suo teatro ha molti ed evidenti tratti comuni con il teatro europeo dell'assurdo pur traendo, con particolare scaltrezza, i propri umori vitali [...] 'illusione (qui esemplificata dal figlio immaginario) intorno a cui si scatena la violenza anche verbale dei sentimenti e dei rapporti umani. A quest'opera, a suo modo esemplare del miglior A., lo scrittore era giunto dopo un'esperienza di atti unici ...
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LUIGI XVII re titolare di Francia
Roberto Palmarocchi
Nacque a Versailles il 27 marzo 1785 da Luigi XVI e Maria Antonietta. Diventò delfino alla morte del fratello maggiore (1789). Rinchiuso nel Tempio [...] a curarlo, morì all'improvviso e si sospettò di veleno, e che il verbale dell'autopsia parla in modo assai vago dell'identità del cadavere. A ogni modo sembra da escludere che alcuno dei pretesi delfini, i quali pullularono dalla Restaurazione in ...
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Perdita, completa o incompleta, di categorie di ricordi, o di rappresentazioni, in seguito ad alterazioni delle aree corticali in cui hanno la loro sede speciale. Perdere i ricordi di certe immagini sensoriali [...] è impossibile l'evocazione mnemonica e associativa d'un'immagine visiva. In modo analogo si ha una sordità psichica: i suoni, o i rumori, ; sordità verbale cioè perdita della capacità d'intendere il valore delle parole udite; cecità verbale, cioè ...
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Relazione logica, secondo la quale due concetti, pur essendo diversi nell'espressione verbale, si riferiscono alla stessa realtà e sono quindi identici nell'estensione (mentre è controverso se identica [...] loro comprensione). Analogamente, giudizî equipollenti sono quelli che, nonostante la diversità verbale, si equivalgono nel contenuto, e partecipano quindi nello stesso modo dei predicati di verità o falsità (propositiones aequipollentes, secondo l ...
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intelligenza
Il concetto di intelligenza si è evoluto grandemente nel 20° sec., fino ad approdare a quello più comprensivo e definito di cognizione, studiato dalla scienza detta appunto cognitiva. Con [...] sui meccanismi e sui processi dell’intelligenza. Piaget ha analizzato il modo in cui l’i. si sviluppa nel bambino, introducendo il test di i., che al massimo distinguono tra i. verbale e i. non verbale) ma esiste una molteplicità di forme di i. che ...
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Danza
Sergio Miceli
La danza nel cinema
Eventi, temi e modelli coreutici nel cinema subentrano alla gestualità 'naturale' ‒ così definita per necessità di distinzione, benché frutto essa stessa di un [...] coreutica ‒ egli intona La complainte du camelot e quell'abilità verbale trasferisce altrettanto sfacciatamente nel ballo. La giava in cui il camelot stringe Juliette, in modo malizioso ma apparentemente ineffabile, è l'evento decisivo dell'episodio ...
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CULTURA
GGiovanni Busino
Sergio Belardinelli
Maria Chiara Turci
Teoria della cultura
di Giovanni Busino
sommario: 1. Degli usi della nozione. 2. Il rinnovamento del concetto. 3. Dalla cultura alle [...] l'altro da una crescente natura multimediale, dove il verbale, il visivo e l'acustico si fondono in forme sempre può essere detta, tanto per fare qualche esempio significativo, del modo in cui Edward Shils interpreta la cultura di massa o dell'opera ...
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CARDUCCI, Giosue
Mario Scotti
Nacque a Valdicastello, frazione di Pietrasanta nella Versilia lucchese, primogenito del dottor Michele e di Ildegonda Celli, il 27 luglio 1835 alle undici di sera. Gli [...] Robespierre, decapitando l'uno Iddio l'altro il re. Di un simile modo d'intendere il frutto del terrore e del criticismo (quanto è detto , l'uso sorvegliatissimo del climax, l'onda verbale e immaginifica che si innalza e precipita per tornare ...
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CLEMENTE VII, papa
Adriano Prosperi
Giulio de' Medici, figlio naturale di Giuliano de' Medici e di una certa Fioretta, del cui casato non si ha notizia sicura (di Antonio dei Gorini, oppure dei Cittadini), [...] dispensa; in occasione del cardinalato, si istruì un processo verbale in cui, dalle testimonianze dello zio materno e di concilio, il papa aveva, per parte sua, lagnanze relative al modo in cui era stata chiusa la questione di Modena, Reggio e ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...