Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] più anteriore è la vocale, mentre più bassi sono i valori di F2 (e minore è la distanza relativa tra F1 e F2) più la vocale è posteriore. Lo la fig. 6, il grafico F1/F2 offre un modo comodo di rappresentare un sistema vocalico: ogni membro del sistema ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] che, sia pure in un ambito regionale, sono di fatto l’unico modo che l’italiano abbia per designare una certa realtà: ad es., per e altre lingue hanno fornito prestiti in quantità molto minori.
Una distinzione di grande rilievo storico è quella tra ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] è per es. il veneziano del De regimine rectoris di Paolino Minorita (fra il 1313 e il 1315), come il messinese del notti, crescendo la piova isformatamente [«smisuratamente»] e oltre a modo usato, che pareano aperte le cataratte del cielo, e con ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] la pronunzia fiorentina e romana (per es. néve, fórno, mòdo, ecc.)
II. Questa pronunzia sarà accolta anche quando le Settentrionale e Meridionale, in cui […] la lingua si apprende in minor parte per la via degli orecchi e in maggior parte per la ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] Filomena), spicca lo stuolo dei francesi italianisants (Picot 1906-1907): autori minori per lo più (da Pernette du Guillet a Pierre Bricard, da e il pluristilismo dell’autore di Ulysses trovano modo di esplicarsi, per così dire, naturalmente e ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] che ne hanno segnato la sorte, permettono in vario modo di farli emergere e segnalarne l’esistenza, sia perché (talora classificati, impropriamente, come lingue di minoranze; ➔ minoranze linguistiche), hanno trovato ampio spazio di rappresentazione ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] stata rilevata, nel corso dell’ultimo trentennio, una minore rigidità della norma scolastica («Gli anni Settanta del Novecento un’idea di lingua tutta propria, avrebbe rappresentato in qualche modo il punto di arrivo» (Tesi 2005: 110); importante, ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] svolge non di rado anche oggi, quando si riapre in qualunque modo la discussione su temi come: i destini dell’italiano, i scuola, i rapporti con i dialetti, con le lingue di minoranza o con le lingue straniere. Vi rientrano le relazioni tra italiano ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] [p] e [t] in [p]ollo e [t]asso).
Il modo nasale somiglia al modo occlusivo per quanto riguarda l’occlusione a livello orale, ma si produce con articolazione, mentre quando un diaframma è di entità minore rispetto a un altro si parla di articolazione ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] dei suoi costituenti; (b) può essere utilizzata in un numero minore di contesti.
La frase (1) può essere riformulata come esso si fonda.
L’italiano è una lingua che rappresenta in modo piuttosto omogeneo e coerente il tipo VO (testa a sinistra o ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...
minore
minóre agg. [lat. minor -ōris, che funge da compar. di parvus «piccolo»; cfr. meno e minimo] (al sing. masch. e femm., se premesso al sost., e in usi poetici anche al plur., o posposto al sost., si tronca spesso in minór, spec. davanti...