Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata di suoi caratteri, nello scriverla».
Nelle abbreviazioni moderne, l’omissione di lettere è spesso indicata da un punto interno alla parola (f.lli per fratelli) o esterno (prof. per professore); ...
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I dialetti liguri coprono l’intero territorio della Liguria, caratterizzato da un’accentuata tendenza al particolarismo per la distribuzione dei solchi vallivi e dei crinali montani, attenuata soltanto [...] di usi scritti solo di recente, si fa spesso ricorso a modelli grafici esemplati sull’italiano.
L’uso letterario del genovese (Toso alla chiusura di e, e la pronuncia secondo la norma standard delle palatali [ſ] e [ñ]. Di particolare rilievo appaiono ...
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Le congiunzioni coordinative (o coordinanti) sono parole funzionali invariabili il cui compito è quello di collegare tra loro due o più elementi linguistici (principalmente sintagmi o frasi; i cosiddetti [...] poli formale e colto, può essere annoverato tra le AND-languages. Eppure, nelle sue varietà sub-standard, emergono costrutti che paiono tendere verso il modello delle WITH-languages. Si tratta di costruzioni con accordo ‘a senso’, in cui un sintagma ...
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I grecismi sono parole, forme, costrutti di origine greca introdotti in italiano in epoche diverse (➔ prestiti). Un nutrito gruppo di voci greche si era già acclimatato nel latino d’età classica e postclassica, [...] il gr. drâma è tradotto con atto, sul modello lat. actus), ma già nell’ultima parte del ei, oi.
Fino al Rinascimento il criterio di traslitterazione delle parole greche seguiva lo standard fissato nel latino classico: gr. ai, ei, oi > lat. ae, ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] derivazionale arbitraria, perché in realtà inesistente: ad es., la forma redarre, invece di quella standard redigere, è una retroformazione basata sul modello tratto : trarre = redatto : X. Allo stesso modo, acquisire, gestire e oblare sono dal punto ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] le /s/ con altrettante /ʦ/, secondo un modello che vuole essere toscano, ma che accenna anche soggetta al controllo normativo consapevole, presenta vari esempi di differenza rispetto allo standard: estensione dell’uso di da (mi fa da ridere, sa da ...
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Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] televisione, si coglie sia nella pronuncia delle annunciatrici e degli speaker, che seguivano lo standard di base fiorentina appreso in appositi corsi di dizione (il modello fu sancito proprio dalla RAI con la pubblicazione, nel 1969, del DOP), sia ...
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Si chiama copula (dal lat. cōpula(m) «unione, legame») qualunque elemento svolga nella frase la funzione di collegare un soggetto e un costituente non verbale in una predicazione. Nel modello classico, [...] : cfr. Halliday 1967; Akmajian 1979; Higgins 1979). Il modello postula una struttura di base tripartita composta da un soggetto, una Nelle frasi predicative, che sono le frasi copulative standard, il soggetto è pienamente referenziale e il complemento ...
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L’imperativo è un modo verbale, adoperato solo in frasi principali, che – come dice lo stesso nome, dal lat. imperatīvus (modus) – serve per esprimere un ordine, un comando o una preghiera.
In italiano [...] : 155).
Negli specchietti che seguono sono riportate rispettivamente le desinenze dell’imperativo nell’italiano standard e il modello di coniugazione:
TABELLA
coniug. I II III
sing. -a -i -i
plur. -ate -ete ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...]
(f) la profrase é [eː], corrispondente all’➔italiano standard sì, con diversi valori di replica positiva a enunciati dichiarativi (cfr. Marazzini 1992), forme di italiano scritto modellate dal sostrato dialettale piemontese si riscontrano già nel XV ...
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standard
stàndard s. m. [dall’ingl. standard 〈stä′ndëd〉, che è dal fr. ant. estendart «stendardo»]. – 1. Livello, grado, tenore normale: lo s. di vita di un paese, di una famiglia; s. culturale, professionale di una categoria; nello sport,...
modello
modèllo s. m. [lat. *modĕllus, dim. di modŭlus: v. modulo]. – 1. a. In genere, qualsiasi oggetto reale che l’artista si propone di ritrarre, o che un artigiano, un operaio abbia dinanzi a sé per costruirne un altro uguale o simile,...