Scrittore tedesco (Brandeburgo 1777 - Berlino 1843) di lontana origine francese. Introdotto da A. W. Schlegel nella vita letteraria (Dramatische Spiele, 1804), rimase legato in tutta la sua produzione [...] natura vaporosa e sentimentale, del mondo fiabesco delle credenze e superstizioni popolari. A questa fedeltà a una moda si devono ricondurre sia il grandissimo successo iniziale, sia il successivo discredito in cui cadde. Unica eccezione costituisce ...
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Romanziere statunitense (New Albany, Mississippi, 1897 - Byhalia, Mississippi, 1962). Nelle sue opere, molte delle quali ambientate nella simbolica provincia di Yoknapatawpha, F. ha analizzato, privilegiando [...] Soldier's pay (1926) e Mosquitoes (1927), due opere che risentono di un clima estetizzante d'importazione europea, di moda in quegli anni tra i letterati americani. Con Sartoris (1929) comincia a delinearsi l'autentica poesia faulkneriana che trova ...
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Romanziere norvegese (Øvre Eiker 1833 - Fredriksvern 1908), amico di Bjørnson e di Ibsen. Romantico evocatore di superstizioni e leggende dell'estremo Nord, esordì col racconto Den fremsynte (1870; trad. [...] borghesia norvegese della metà dell'Ottocento (Familjen på Gilje "La famiglia di Gilje", 1883; Kommandørens Døttre, 1886, trad. it. Le figlie del comandante, 1930), incentrati sui temi allora di moda dell'emancipazione femminile e dell'affarismo. ...
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ISHERWOOD, Christopher
Salvatore Rosati
Scrittore inglese, nato a Disley (Cheshire) il 26 agosto 1904. Laureatosi a Cambridge (Corpus Christi College), fu tutore privato a Londra (1926-27), studente [...] Hollywood.
La sua narrativa risentì all'inizio sia del suo lavoro giornalistico sia dello stile di reportage messo di moda da E. Hemingway (All the conspirators, 1928; The Memorial, 1932). In collaborazione con Auden compose poi opere drammatiche di ...
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Letterato (Torino 1748 - ivi 1830); entrò nella carriera amministrativa quale impiegato delle Finanze e ricoprì varî uffici (intendente nel 1779, consigliere di stato nel 1796, generale delle Finanze l'anno [...] Lo scritto suo più importante è Dell'uso e dei pregi della lingua italiana (1791-92), nel quale combatte la moda della lingua e dei libri forestieri e, dimostrata l'italianità del Piemonte, esorta i proprî cittadini a mantenersi sempre zelanti dell ...
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Poeta tedesco (Breslavia 1617 - ivi 1679). A Danzica (1636-39) strinse stretti rapporti con Opitz, fondatore della cosiddetta prima scuola poetica slesiana. Viaggiò in Olanda, in Inghilterra, fu a Parigi, [...] più preziosa. Prese a modello i poeti galanti francesi e, ancor più, Ovidio e il Marino, instaurando la moda del marinismo in Germania. Imitò liberamente il genere ovidiano delle Eroidi, componendo lettere immaginarie di eroi e personaggi illustri ...
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DA PONTE, Ludovico (Ponticus Virunius)
Roberto Ricciardi
Nacque poco dopo il 1460 a Belluno da Giorgio, uomo d'arme della Repubblica di Venezia.
La testimonianza più antica della sua origine è fornita [...] 1501, si rifaceva alla leggenda riguardante l'origine di Belluno, escogitata in quegli anni dal Valeriano, e presentava secondo la moda umanistica un letterato dal nome del suo luogo d'origine.
Una valida obiezione al soprannome Virunio e all'origine ...
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Poligrafo tedesco (Rostock 1590 - Sorø, Danimarca, 1658). Figlio di un professore di medicina all'università di Rostock, iniziò nel 1608 gli studî nella città natale, poi per 6 anni (1612-17) fu in Olanda, [...] come satirico in basso tedesco coi Veer Schertzgedichte (1652) in cui con vigore frusta le varie stoltezze che la moda detta nella foggia del vestiario, nei costumi, nel linguaggio, fornendo così una succosa panoramica del suo tempo. Ha scritto ...
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Scrittrice russa (Pietroburgo 1819 - ivi 1893). Sposò dapprima lo scrittore I. I. Panaev e successivamente N. A. Nekrasov. Il suo primo romanzo, Semejstvo Tal´nikovych ("La famiglia T.", 1847), fu accusato [...] le sue opere più riuscite è da segnalare il romanzo Ženskaja dolja ("Destino di donna", 1862), scritto sotto l'influsso delle idee di N. G. Černyševskij. Nella rivista Sovremennik ("Il contemporaneo") tenne per oltre vent'anni una rubrica di moda. ...
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Giulio Ferroni
Classici
"Canzone, io t'ammonisco
che tua ragion cortesemente dica"
(Francesco Petrarca, Canzoniere)
I classici oggi
di Giulio Ferroni
8 maggio
Si inaugura ai Musei Civici agli Eremitani [...] 'affermazione dell'editoria, divenne un genere di largo consumo, letto e praticato a tutti i livelli, fino a essere una moda.
In quanto a sottigliezza psicologica, Petrarca era assai in anticipo rispetto ai suoi tempi sicché era difficile per i suoi ...
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moda
mòda s. f. [dal fr. mode, che è dal lat. modus «modo, foggia, maniera»; in francese la parola è stata usata al femm. fino al sec. 16°, oltre che nel presente sign., anche in quello generico di «modo, maniera»; l’uso del masch. per particolari...
pronto moda
loc. s.le m. inv. Produzione e distribuzione industriale di abiti confezionati secondo taglie predefinite. ◆ «mi piacerebbe realizzare da una parte un polo di sperimentazione, ricerca e alta moda, dall’altro fare alla fiera di...