Arredi scenotecnici
Alessandro Cappabianca
Non è agevole operare una distinzione netta tra la vera e propria scenografia e quel complesso di materiali (mobilio, arredamento, oggetti) che vengono chiamati [...] degli a. s. propriamente detti, che si intreccerebbe con la storia della scenografia, del costume, della moda, dell'arredamento, degli oggetti e dei generi cinematografici stessi. Si possono, al massimo, tentare alcune esemplificazioni ...
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BUFFA (in arte Nazzari), Amedeo
Sisto Sallusti
Nacque a Cagliari il 10 dic. 1907 da Salvatore, proprietario di mulini e di un pastificio, e da Argenide Nazzari. Morto il padre nel 1913, la madre si [...] Zampa, nel quale il B. interpretò "con ironico garbo" l'episodio più pungente e malinconico nei panni dell'indossatore di moda Marcello. Il 23 apr. 1965 apparve sui teleschermi riproponendo Neri Chiaramantesi nella Cena delle beffe per la regia di G ...
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Metz, Christian
Giorgio De Vincenti
Teorico del cinema francese, nato a Béziers il 12 dicembre 1931 e morto suicida a Parigi il 7 settembre 1993. È considerato il padre della semiologia del cinema e [...] saggio è certo un punto d'arrivo alto all'interno di un dibattito che altrove ha avuto anche le caratteristiche di una moda culturale. Punto di arrivo che mette sul tappeto una serie di questioni ancora non del tutto esplorate, e che mette anche in ...
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Letteratura e cinema
Irene Bignardi
Fin dalle origini dell'industria cinematografica i registi e gli sceneggiatori si sono ispirati alle fonti letterarie, anche perché la nuova arte nasceva mentre le [...] considerare quasi un fenomeno a parte l'attrazione esercitata sui cineasti da J. Austen, scrittrice tornata improvvisamente 'di moda' negli anni Novanta dopo l'impeccabile Pride and prejudice (Orgoglio e pregiudizio) realizzato da R.Z. Leonard nel ...
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CHIARI (Annicchiarico), Walter Michele Armando
Nacque l'8 marzo 1924 a Verona, terzogenito (prima di lui Osvaldo e Ada, e poi il minore Benito), da genitori pugliesi emigrati al Nord da Andria. Il padre [...] noiose prove tecniche), il quale divenne l’ombra di Walter anche nella vita privata, a volte sostituendolo nei locali alla moda per consentirgli di sfuggire ai fotografi con le sue conquiste femminili.
Tuttavia con il cinema l’attore ebbe un rapporto ...
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Russia
Ornella Calvarese
Cinematografia
di Ornella Calvarese
Pochi mesi dopo la sua prima apparizione al Grand Café di Parigi, il cinema dei fratelli Lumière fece il suo ingresso nella capitale dell'Impero [...] sociale, spesso permeato del misticismo, del vampirismo, dell'erotismo e del sensualismo tipici della letteratura d'appendice allora di moda. Alcuni titoli sono sufficienti a dare un'idea: V ob′jatjach d′javola (1914, Tra le braccia del diavolo ...
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Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] Mayer, Our dancing daughters (1928; Le nostre sorelle di danza) di Harry Beaumont. Da lì in poi, tra piacere dello stile e moda, il déco trionfò nel musical (nei film di Fred Astaire e Ginger Rogers alla RKO, con le scenografie di Van Nest Polglase ...
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Generi cinematografici
Roberto Campari
Non si può affrontare la questione dei generi filmici senza partire da quella ormai secolare dei generi letterari. E come afferma N. Frye in Anatomy of criticism: [...] professionale, quasi sempre nell'ambito del mondo dello spettacolo, ma a volte anche in altri campi, per es. quello della moda, come accade in Funny face (1957; Cenerentola a Parigi) di Donen. Un capolavoro del musical-spettacolo è Singin' in the ...
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Divismo
Samuel Thomas
Il fenomeno del d. è direttamente legato alla cultura di massa del Novecento e, in origine, al medium per eccellenza di questa cultura, il cinema. Nel 19° sec. erano già emerse [...] è però diversificato. Le star si sono avvicinate al pubblico e possono emergere dal cinema ma anche dalla televisione, dalla musica, dalla moda o dallo sport. In ogni modo seguitano a nascere, a vivere e a morire e il cinema si rivela ancora in grado ...
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REGIA (XXIII, p. 9; App. II, 11, p. 678)
Luigi Squarzina
Paolo Puppa
Dai tardi anni Cinquanta ai tardi anni Settanta la r. teatrale, se sotto un aspetto ha visto la sua inarrestabile affermazione, sotto [...] di essere ormai oleografico, rassicurante, faraonico, e dal rifiuto dello establishment (gli Stabili, gli attori ufficiali, le compagnie alla moda) si è posto l'accento su ciò che è visivo (iniziatore M. Ricci), corporale e gestuale (C. Quartucci ...
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moda
mòda s. f. [dal fr. mode, che è dal lat. modus «modo, foggia, maniera»; in francese la parola è stata usata al femm. fino al sec. 16°, oltre che nel presente sign., anche in quello generico di «modo, maniera»; l’uso del masch. per particolari...
pronto moda
loc. s.le m. inv. Produzione e distribuzione industriale di abiti confezionati secondo taglie predefinite. ◆ «mi piacerebbe realizzare da una parte un polo di sperimentazione, ricerca e alta moda, dall’altro fare alla fiera di...