Figura simbolica, di solito accompagnata da un motto e da una dichiarazione in versi, talvolta anche da un commento in prosa.
Il primo a usare la parola in questa accezione fu Andrea Alciato, nel suo Emblematum [...] nella Hypnerotomachia (pubblicato a Venezia nel 1499), un volume di emblemature che ebbe grande influsso sull'origine della moda degli emblemi. In De verborum significatione (Lione 1530) l'Alciato dichiarava: "le parole contrassegnano, le cose sono ...
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Pittore, nacque in Milano il 23 maggio 1754 dal medico Antonio Appiani e da Marta Maria Liverta, e fu battezzato a San Carpoforo con i nomi di Giovanni, Andrea e Melchiorre. Il padre sperò avviarlo alla [...] 1804) che aveva avuto l'onore di conoscere il Mengs di persona. Ivi l'A. studiò disegno secondo le regole di moda: le proporzioni del corpo umano nelle statue classiche; disegni delle statue stesse, anzi dei gessi, prima a contorno, poi a chiaroscuro ...
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MUTANDE (fr. caleçon; sp. calzoncillos; ted. Unterhosen; ingl. drawers)
Gabriella ARUCH SCARAVAGLIO
L'antichità di questo indumento è ampiamente provata. Difficile è tuttavia stabilire una differenza [...] 'argento. Nel sec. XVII l'equitazione favorisce il risorgere di questa moda, che però ai primi del Settecento decade di nuovo. Nel 1807 mutande lunghe sino alla caviglia, guarnite di merletti; moda, questa, considerata stravagante, e ammessa per le ...
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ROBERTI, Giovanni Battista
Giulio Natali
Poligrafo, nato a Bassano nel 1719, morto ivi il 29 luglio 1786. Insegnò a Piacenza, a Brescia, a Parma e a Bologna, nei collegi dell'ordine dei gesuiti al quale [...] contro il francese D'Argens, della grandezza artistica italiana, e trattati e trattatelli morali, spesso nella forma epistolare allora di moda. I più notevoli di questi sono: Del legger libri di metafisica e di divertimento (1769), nel quale combatte ...
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ORGANISTRUM (fr. vielle, chifonie; sp. vielle, chinfonia; ted. Bauerleier; ingl. hurdygurdy)
Francesco Vatielli
Strumento a corda, originariamente popolare e noto nel Medioevo sotto il nome di Lyra Mendicorum [...] organistrum fu usato quasi sempre da suonatori girovaghi, ma nel sec. XVIII divenne, insieme con la musette, strumento di moda nella società aristocratica di Francia e contò una letteratura musicale propria: arie di danza, sonate, duetti, ecc., oltre ...
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RAVESTEYN, Jan e Anthony van
G. I. Hoogewerff
Pittori. Jan nacque a L'Aia intorno al 1570 e vi fu sepolto nel 1657; Anthony, suo fratello, di alcuni anni più giovane, morì a L'Aia nel 1669. Ritrattisti, [...] più elegante e disinvolto; ma questo aspetto di maggiore vivacità gli provenne non tanto dall'indole quanto dal cambiamento della moda, la quale appunto intorno al 1660 in Olanda si fece più smagliante e leggiadra.
Bibl.: H. Gerson, in Thieme-Becker ...
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Un teatro piccolo, povero, nuovo
Piargiorgio Giacchè
Un prologo su teatro e territorio
Il rapporto tra teatro e territorio è da sempre tanto obbligatorio quanto problematico, almeno per via della differenza [...] far da sostegno e rilancio alla ‘causa’ di un’arte che i tempi nuovi avrebbero potuto archiviare. È grazie alla sua moda, sia pure minoritaria, che l’arte scenica ha potuto catturare l’attenzione e l’interesse delle giovani generazioni di almeno tre ...
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Industrial design
Antonio Citterio
Delineare in un breve saggio la varietà di vicende, caratteri e condizione contemporanei del design presenta numerose difficoltà. Prendendo le mosse dall’esperienza [...] in particolare negli anni compresi tra la fine del secolo scorso e l’inizio del 21°, è costituito dal riconoscimento della moda e dal confronto che ciò ha comportato, in modo implicito ed esplicito, con il design. Un dialogo interessante e stimolante ...
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CAPRONI, Giorgio
Biancamaria Frabotta
Nacque a Livorno il 7 gennaio 1912, secondogenito di Attilio, ragioniere, e di Anna Picchi, sarta e ricamatrice.
La città portuale toscana si iscrisse nel mondo [...] nata a Livorno nel 1894, da Gaetano e da Fosca Bottini. Impiegata sin da ragazza nel magazzino Cigni, rinomata casa di moda livornese, dopo il matrimonio continuò a lavorare come sarta in laboratori che attrezzava in casa. Amava suonare la chitarra ...
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FORTUNY (Fortuny y Madrazo), Mariano
Federica Di Castro
Nacque a Granada, in Spagna, l'11 maggio 1871 da Mariano Fortuny y Marsal e da Cecilia de Madrazo.
Nel 1873 era a Roma dove il padre, pittore [...] Luisa nel 1874 il F. lasciò l'Italia alla volta di Parigi, ove lo zio materno, Raymundo de Madrazo, ritrattista alla moda, lo iniziò alla pittura. In tale direzione il giovane pittore andò ricercando la sua strada negli anni della formazione, che ...
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moda
mòda s. f. [dal fr. mode, che è dal lat. modus «modo, foggia, maniera»; in francese la parola è stata usata al femm. fino al sec. 16°, oltre che nel presente sign., anche in quello generico di «modo, maniera»; l’uso del masch. per particolari...
pronto moda
loc. s.le m. inv. Produzione e distribuzione industriale di abiti confezionati secondo taglie predefinite. ◆ «mi piacerebbe realizzare da una parte un polo di sperimentazione, ricerca e alta moda, dall’altro fare alla fiera di...