tatuaggio Alterazione artificiale permanente dei tessuti cutanei, diffusa presso molte popolazioni, sia in connessione con le iniziazioni puberali sia a puro fine ornamentale. antropologia Il termine t. [...] parte della Polinesia). Dopo che alla fine del 20° sec. la moda del t. è tornata ad affermarsi nel mondo occidentale, altre popolazioni di protesta e di devianza per divenire in seguito moda e riproduzione di modelli altamente stereotipati. In molte ...
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Veneziani, Jole (propr. Jolanda). – Stilista e imprenditrice italiana (Taranto 1901 - Milano 1988). Tra i personaggi più rappresentativi dell’alta moda italiana, si trasferì con la famiglia a Milano nel [...] la quale progettò le vivaci policromie di carrozzerie e interni); nel 1951 partecipò alla sfilata che segnò la nascita dell’alta moda italiana tenutasi a Villa Torregiani (Firenze) e organizzata da G.B. Giorgini, e l’anno successivo fu insignita del ...
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I figurini o stampe per la diffusione della moda hanno origine verso la fine del Cinquecento, quando cioè la moda e le arti del lusso diventano importanti e mutevoli a tal punto da richiedere la collaborazione [...] J. Callot (1617), Le jardin de la noblesse française di A. Bosse (1633); e una ricca collezione d'incisioni sulla moda dei Bonnard (XVII secolo). Anche gli almanacchi verso la seconda metà del '600 cominciano a pubblicare figurini. A Parigi nel 1659 ...
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Stile architettonico ispirato alla solennità e semplicità dell’architettura greca classica. Rappresentò una vera e propria moda tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, raggiungendo il [...] suo massimo sviluppo, in molti paesi europei e nella stessa Grecia, negli anni tra il 1820 e il 1840.
Per la lingua n. ➔ Grecia ...
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Stilista italiano (n. Castel Bolognese 1949). Dopo gli studi di architettura si è avvicinato al mondo della moda collaborando con varie aziende. Il suo debutto ufficiale è avvenuto nel 1985, quando ha [...] di esotismo, in netta contrapposizione a quello aggressivo caratteristico degli anni Ottanta ha anticipato alcuni orientamenti della moda degli anni Novanta. I tessuti preferiti dallo stilista si distinguono per i loro colori indefiniti e cangianti ...
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Stilista italiano (Busto Arsizio 1942 - Milano 1983); dopo gli studi all'istituto d'arte, disegno e moda di Torino, si trasferì a Parigi, dove lavorò come illustratore per riviste. Al rientro in Italia [...] (1962), dapprima lavorò per Krizia come disegnatore di maglieria e poi (1973) aprì una sua azienda disegnando per Mister Fox, Basile e Callaghan. È considerato tra gli iniziatori del prêt-à-porter in Italia ...
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Yohji. Stilista giapponese (n. Tokyo 1943). Dopo essersi laureato in legge all'università Keio (1966), ha studiato moda alla Bunkafukuso Gakuin. Nel 1971 ha creato la società per azioni Y's Company Ltd. [...] , gli abiti di Brother (2000) e Dolls (2002) di T. Kitano. Tra i premi ricevuti si ricordano il Premio arte e moda alla manifestazione Pitti Immagine Uomo (1998) e il Fashion Award (1999) del CFDA (Council of Fashion Designers of America). Nel 2002 è ...
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Attrice cinematografica e televisiva polacca (n. Pila 1979). Con alle spalle diverse esperienze nel mondo della moda, nel 1998 si è trasferita in Italia per poi debuttare nel cinema due anni più tardi [...] in Al momento giusto. Da allora ha recitato in numerose miniserie televisive, senza peraltro abbandonare il cinema. Dopo aver vinto il Globo d’oro come attrice rivelazione dell’anno per Nelle tue mani ...
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Simons, Raf
Simons, Raf. ‒ Stilista belga (n. Neerpelt 1968). Dopo aver studiato industrial design, si dedica alla moda maschile lavorando prima per lo stilista Walter Van Bereindonck e poi fondando [...] la propria linea di moda. Classico e innovatore allo stesso tempo, vicino alle culture giovanili, nel 2003 Simons è co-curatore della mostra organizzata dalla Fondazione Pitti immagine discovery Il quarto sesso che, esplora l’influenza dell’ ...
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genderless
s. m. e agg. inv. Chi o che non presenta caratteristiche definite sulla base del genere sessuale.
• Una delle funzioni della moda nella società contemporanea è quella di fare da antenna, di [...] una ribalta efficace e autorevole. Rientra in questa meccanica il gran parlare che si sta facendo sul genderless, vale a dire la moda “asessuata” in cui le differenze tra uomini e donne si sfaldano sino a scomparire, con media e stilisti sempre più ...
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moda
mòda s. f. [dal fr. mode, che è dal lat. modus «modo, foggia, maniera»; in francese la parola è stata usata al femm. fino al sec. 16°, oltre che nel presente sign., anche in quello generico di «modo, maniera»; l’uso del masch. per particolari...
pronto moda
loc. s.le m. inv. Produzione e distribuzione industriale di abiti confezionati secondo taglie predefinite. ◆ «mi piacerebbe realizzare da una parte un polo di sperimentazione, ricerca e alta moda, dall’altro fare alla fiera di...