Filosofo (Alt-Seidenberg 1575 - Görlitz 1624). Dal 1594 visse a Görlitz, facendo il calzolaio. Il suo pensiero risente l'influenza della mistica tedesca medievale (Eckart, Tauler) e rinascimentale (Weigel), [...] e della concezione magico-alchimistica di Paracelso. Come altri mistici tedeschi del '500, il B. concepisce la storia sacra, e in particolare il dramma della redenzione, come storia eterna del mondo e dello spirito umano; alla radice di questa storia ...
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Orientamento filosofico o teologico che considera la fede come forma di conoscenza anteriore e superiore alla ragione, ritenuta incapace di attingere le più alte verità. Una certa inclinazione al f. si [...] può riscontrare in alcune correnti del pensiero patristico e medievale, generalmente nei mistici, e anche in pensatori moderni (F.-R. de Lamennais, F.D.E. Schleiermacher) che intendevano reagire al razionalismo del 18° secolo. ...
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Filosofo neotomista francese (Beaulieu-sur-Dordogne 1848 - ivi 1926). Direttore del seminario di S. Sulpizio, dell'Istituto Cattolico di Parigi e del seminario dell'Istituto Cattolico di Angers, contribuì [...] notevolmente, coi suoi studî su Aristotele e s. Tommaso, alla diffusione del neotomismo. Fu studioso anche dei fenomeni mistici (Les phénomènes mystique, 1921) e delle filosofie di Cartesio e Bergson. L'opera sua più nota è il compendio di ...
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Orientalista francese (Parigi 1903 - ivi 1978); direttore di studî all'École Pratique des Hautes Études per la cattedra di islamismo e religioni dell'Arabia (1954-74), diede vivo impulso al dipartimento [...] di S. Y. Sohrawardī) e studî sul sufismo e sulla storia della filosofia islamica, accentuando l'importanza dei motivi mistici e religiosi di origine iranica: Avicenne et le récit visionnaire (1954); L'imagination créatrice dans le soufisme d'Ibn ...
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In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] significato di i. è presente specialmente nell’opera di pensatori interessati alla problematica religiosa. Plotino, s. Agostino e i mistici medievali indicano nell’i. l’unica via per l’uomo di entrare in contatto con Dio, intendendo talora questo ...
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Cultura araba
Bruna Soravia
La cultura spirituale arabo-islamica in età federiciana è caratterizzata dagli effetti del revival del sunnismo, fenomeno che, iniziato nel sec. XI, condusse lungo il corso [...] Ibn al-῾Arabī, al-shaykh al-akbar ('il supremo maestro', m. 1240), probabilmente il più noto e il maggiore dei mistici musulmani di tutti i tempi, culmine di una tradizione specificamente andalusa che avrebbe contato, in una stessa epoca, Abū Madyan ...
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WAGNER, Johannes Jacob
Delio Cantimori
Filosofo tedesco nato a Ulma il 21 gennaio 1775, morto a Nuova Ulma il 22 novembre 1841. Fu per un certo tempo amico personale dello Schelling, col quale si trovò [...] all'essenza semplice attraverso la dissoluzione di ogni mediazione e lo spegnersi delle antitesi. Rifiutava gli svolgimenti mistici (teologici e neoplatonici) dello Schelling, ritenendo che si deve riconoscere l'esistenza dell'assoluto ma ch'esso ...
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Nel significato più generico, stato di isolamento e d’innalzamento mentale dell’individuo assorbito in un’idea unica o in un’emozione particolare; più propriamente, nella mistica, il rapimento dell’anima [...] l’Areopagita, la concezione neoplatonica dell’e., cristianizzata e identificata con il più alto grado dell’ascesa mistica a Dio, si ritrova nei mistici medievali (s. Bernardo, Ugo e Riccardo di S. Vittore, s. Bonaventura, Eckhart Hochheim e J. Tauler ...
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Nome col quale è noto in Occidente il filosofo e medico musulmano Abū ῾Alī Ibn Sīnā (Afshana, presso Buchara, 980 - Hdmadhān 1037), di stirpe iranica, ma le cui opere sono per la massima parte composte [...] con la teologia musulmana ortodossa (ash᾿arita). Da al-Fārābī egli deriva la cosmogonia emanatistica e la tendenza alla mistica filosofica. Il mondo è coeterno a Dio, ma potenzialmente, in quanto le forme delle cose, eterne possibilità del mondo ...
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Filosofo nativo di Tiro (n. 234 d. C. - m. forse Roma inizio sec. 4º). Scolaro di Plotino, di cui pubblicò le Enneadi e scrisse una biografia, P. cercò nei suoi scritti di attenuare il contrasto tra Platone [...] -religioso del neoplatonismo plotiniano, che interpreta accentuando il dualismo anima-corpo e sottolineando gli aspetti ascetico-mistici con l'introduzione di elementi magici e misterici di derivazione orientale. Scritti principali: Isagoge (Εἰσαγωγή ...
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mistica
mìstica s. f. [femm. sostantivato di mistico1]. – 1. Esperienza interiore, attestata in tutte le forme di civiltà e soprattutto nelle varie religioni storiche (taoismo, induismo, buddismo, ebraismo, cristianesimo, islamismo), descritta...
misticismo
s. m. [der. di mistico1]. – 1. a. Esperienza che impegna la vita interiore dell’uomo di fronte a una realtà misteriosa, assoluta, altra da sé, alla quale il soggetto tende al di fuori dei normali processi conoscitivi; più in generale,...