Young, Loretta (propr. Gretchen)
Francesco Costa
Attrice cinematografica e televisiva statunitense, nata a Salt Lake City (Utah) il 6 gennaio 1913 e morta a Los Angeles il 12 agosto 2000. Rappresentò [...] partner abituali. Il clima inquieto del dopoguerra incoraggiò il fiorire del genere noir che, segnato da una profonda misoginia, le precluse di fatto qualsiasi forma di partecipazione, tranne l'unica incursione nel perturbante The stranger (1946; Lo ...
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Axelrod, George
Marzia G. Lea Pacella
Sceneggiatore e regista cinematografico statunitense, nato a New York il 9 giugno 1922. Da autore di commedie con dialoghi brillanti e raffinati, plasmate sul modello [...] uccidere vostra moglie) ha quindi affrontato il tema dell'omosessualità inconscia presente talvolta nell'amicizia e quelli della misoginia e del matriarcato. Occasionalmente si è dedicato anche alla regia e alla produzione, oltre che alla scrittura ...
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Ladd, Alan (propr. Alan Walbridge)
Anton Giulio Mancino
Attore cinematografico statunitense, nato a Hot Springs (Arkansas) il 3 settembre 1913 e morto a Palm Springs (California) il 29 gennaio 1964. [...] cornice delittuosa e il clima di cupo sospetto rendono più suggestiva la schermaglia romantica e giustificano l'istintiva misoginia ostentata dal personaggio di Ladd. Nei film in cui venne affiancato da altre partner (Loretta Young, Donna Reed ...
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BIANCOLI, Oreste
Roberta Ascarelli
Nacque a Bologna il 20 febbr. 1897 dal conte Carlo e da Matilde Badia. Come il B. afferma in alcune note autobiografiche scritte nel 1954, l'atmosfera della casa paterna [...] 1929 dalla compagnia Gandusio-Galli a Milano, una pochade ricca di equivoci e colpi di scena con una nota di misoginia di maniera. Nel 1930 iniziò a collaborare stabilmente con un altro quotidiano milanese, L'Ambrosiano, e dette vita - come ricorda ...
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Stanwych, Barbara
Francesco Costa
Nome d'arte di Ruby Stevens, attrice cinematografica statunitense, nata a New York il 16 luglio 1907 e morta a Santa Monica il 20 gennaio 1990. Fu una delle grandi [...] indiscussa del noir, dando vita a personaggi fortemente drammatici, spesso ambigui o addirittura perversi, in linea con quel tanto di misoginia che era proprio del genere: Flesh and fantasy (1943; Il carnevale della vita) di Julien Duvivier; il cupo ...
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Chandler, Raymond (propr. Raymond Thornton)
Francesco Di Pace
Scrittore e sceneggiatore statunitense, nato a Chicago il 23 luglio 1888 e morto a La Jolla (California) il 26 marzo 1959. Per le sue creazioni [...] , in un testo irto di ellissi e di dettagli privi di spiegazione, alcune costanti chandleriane, per es. la sua misoginia, evidenziata dai brillanti e pungenti duetti di Humphrey Bogart con le due interpreti femminili, Lauren Bacall e Dorothy Malone ...
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Commediografo greco (445 a. C. circa - 385 a. C. circa), il massimo rappresentante della commedia attica "antica", il solo di cui siano sopravvissute commedie intere. La satira di A. ebbe spesso contenuto [...] , accusato di avere avvilito la tragedia in confronto alla dignità artistica e alla solennità religiosa di Eschilo (a una "misoginia" di Euripide alludono in particolare le Tesmoforiazuse); e non è facile dire quanto in ciò A. intendesse indulgere ai ...
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Walter Siti
Bellanger: il giovane Balzac dell’era digitale
Un romanzo che sembra un saggio o un resoconto giornalistico. E invece ha un modello ottocentesco in Balzac, con l’ampiezza degli orizzonti [...] , in particolare per le durissime critiche rivolte alla religione islamica, gli sono state rivolte critiche anche di misoginia e di oscenità pornografica. Houellebecq ha espresso un giudizio positivo sul romanzo di Bellanger, che considera riuscito ...
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LIVIGNI, Filippo
Mario Armellini
Nulla si conosce con certezza dei natali e della vita del L.: è tuttavia probabile che la nascita si debba collocare intorno alla metà del sec. XVIII.
Il L. è a tutt'oggi [...] e cervelli; arie catalogo (numerosissime, nelle forme più varie "del giramondo", "della battaglia", ecc.); arie della misoginia; arie o assiemi che rifanno parodicamente il verso al paludato dramma per musica metastasiano, talvolta con citazioni ...
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GENNARI, Giuseppe
Paolo Preto
Nato a Padova il 10 nov. 1721 da Giovanni Antonio, orafo di buone fortune, e da Lucietta Airoldi, ricevette un'ottima educazione letteraria da Alberto Calza, seguace dell'indirizzo [...] e curioso di tutto, ma tradizionalista e conservatore, talvolta addirittura misoneista nelle sue preferenze: esemplari la sua aspra misoginia e l'aperta avversione alle idee dell'Illuminismo e della Rivoluzione francese.
Benché in più occasioni il G ...
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misoginia
miṡoginìa s. f. [dal gr. μισογυνία; v. misogino]. – Atteggiamento di avversione generica per le donne, o di repulsione, da parte dell’uomo, verso i rapporti sessuali con donne.